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Equitalia: "stop procedure esecutive"

Federcontribuenti: «Battaglia vinta, ora bisogna vincere la guerra»

La Federcontribuenti informa della decisione presa da parte del presidente di Equitalia, Attilio Befera, di fermare, momentaneamente, tutte le procedure esecutive nei confronti dei contribuenti italiani. Il commento a caldo del presidente Finocchiaro: «Atto dovuto. Adesso, per risolvere a monte il problema, occorrono riforme fiscali e tributarie progettate con la collaborazione di tutte le parti, compresa la nostra». Dopo le barricate, la rabbia dei colpiti, l'escalation di mobilitazioni su scala nazionale e tenendo conto dell'incredibile numero di cause civili avviate contro Equitalia e che stanno congelando i tribunali italiani, la stessa ha deciso di intervenire fermando tutte le esecuzioni e annunciando un intervento legislativo per garantire una maggiore flessibilità' nell'attività di riscossione fiscale. Il documento sarà martedì prossimo in discussione in commissione Finanze della Camera. La preoccupazione della Federcontribuenti sta nella velocità in cui tutto si sta compiendo: «fermare le esecuzioni era inevitabile ma, sentiamo parlare di testi di legge già pronti e questo ci preoccupa in quanto se venisse a mancare condivisione e collaborazione tra le parti potrebbe trattarsi di una montatura. Oppure, di propaganda prima del ballottaggio».

Quel che teme l'organizzazione è che a seguito di questa crescente e preoccupante ondata di rabbia contro Equitalia si sia voluto, con questa mossa, raggelare l'insorgenza civile, calmare le acque e salvare i ballottaggi. Inoltre, segnala la Federcontribuenti, si parla solo di imprenditori in crisi ma ci si dimentica delle famiglie italiane, «la prepotenza di Equitalia non colpisce duramente solo gli imprenditori vittime della crisi, ma, anche le famiglie e anche queste subiscono cartelle esattoriali e procedure esecutive al limite della legalità». La risoluzione annunciata, inoltre, propone l'invio di solleciti solo in caso di importi entro i 2mila euro; elevazione a 20mila euro della soglia al di sotto della quale non e' possibile far scattare l'ipoteca o l'espropriazione e prevedendo la comunicazione preventiva in caso di prima casa; la riforma del meccanismo di calcolo delle sanzioni tributarie, "in particolare escludendo forme di anatocismo". Finalmente si ammette la pratica anatocistica sul calcolo delle sanzioni. Tutto questo, per Federcontribuenti, non basta e non risolve il problema alla radice. Una buona riforma fiscale e tributaria va scritta a più mani e deve essere ad ampio raggio.

Secondo il presidente Finocchiaro sono altre le misure da adottare: prima di tutto vietare di portar via la casa a chi non possiede altri immobili ed elevare comunque la soglia dei ventimila euro. Abbassare, vertiginosamente, i tassi di interesse applicati sulle cartelle esattoriali. Gli imprenditori che lavorano in Italia ma hanno la residenza in nazioni a basso regime fiscale non devono sfuggire al fisco italiano; vanno sanzionati coloro che decidono di chiudere una fabbrica o azienda in Italia per aprire in paesi europei a basso regime fiscale e salariale; bisogna snellire il fisco alle piccole imprese e agevolarle, sempre fiscalmente, nei primi anni di vita e soltanto a chi non ha altre imprese; far rientrare tutti dal debito fiscale ricalcolando i tassi da usura applicati e allungando le mensilità in base alle fonti di reddito di ognuno; vietare il fermo amministrativo sui mezzi di lavoro. Le tasse si pagano se sei messo in condizione di lavorare. «Intervenire blandamente per scongiurare questa offensiva popolare è pericoloso poiché potrebbe trasformarsi in benzina buttata su un fuoco già acceso, - conclude Finocchiaro -, chiediamo, come maggiore organizzazione nazionale a difesa dei contribuenti, di essere ascoltati in merito alla questione fiscale e tributaria e di avviare urgentemente un tavolo tecnico che ci veda partecipi». Adesso non bisogna cadere preda di facili entusiasmi, bisogna seguire da vicino l'evolversi legislativo «senza abbassare la guardia». Federcontribuenti, a proposito della manifestazione contro Equitalia e per sostenere una valida riforma fiscale, organizzata a Roma per il 16 giugno prossimo, fa sapere: « Se in questa settimana non riterremo sufficienti le misure adottate dal governo, confermeremo la manifestazione e porteremo in piazza , nuovamente, gli italiani, stanchi e vessati».

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.39) 28 maggio 2011 17:37

    ti mettono in crisi senza pensare a chi deve viveve

  • Di (---.---.---.39) 28 maggio 2011 17:38

    sono degli strozzini legalizzati ....... basta ....... in questo stato non si riesce a vivere....

  • Di illupodeicieli (---.---.---.181) 29 maggio 2011 19:12

    infatti "non sufficit", non bastano le parole o le sospensioni ,come chieste mi pare da qualche partito politico, di un anno: come dice giustamente chi ha scritto l’articolo, occorre tenere presente che ci sono, nelle maglie di Equitalia, anche le famiglie e non solo le piccole e medie imprese. E che alcuni tributi sono stati generati da Comuni con i vari autovelox o tasse comunali varie, così come alcuni debiti verso la previdenza sono dovuti al fatto che non si hanno i soldi per versarli: da dire , per esperienza diretta, che lo stipendio a volte si pagava in due o tre volte, e poteva accadere di non avere denaro per versarlo allo stato. O pagavi lo stipendio o lo stato. Questo fa dire a chi non è mai stato "dall’altra parte della barricata" che se non sai fare l’imprenditore devi chiudere: invece non è che ti aiutano, no ...ci mancherebbe altro.In questi casi sono tutti a favore della concorrenza, della liberalizzazione,della globalizzazione, della flessibilità.Non pensano che sarebbe anche logico studiare forme di previdenza che non siano così pesanti per chi ha bisogno di una mano in un negozio, chi necessità di una segretaria o di un commesso, e non può permetterselo e pensa di assumerlo in nero (e talvolta pure part time).Sta di fatto che nel mio caso, fallito nel 2004 e senza contributi da allora, ma sopratutto senza poter lavorare...da allora.Certo che a me , che sono stato dichiarato fallito, nessuno mi ha versato contributi in tutti questi anni.Un po’ fuori tema ma, a rileggerlo, neanche tanto.

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