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Equitalia, perquisita la sede di Napoli

Perquisita la sede Equitalia presso la Galleria Umberto di Napoli a seguito di una indagine condotta dalla procura partenopea: associazione a delinquere e truffa aggravata i reati contestati. Tutto parte da un'inchiesta a carico della commercialista D. R.  e di suo marito P. R. , assieme ad altri loro collaboratori accusati di frode fiscale e associazione a delinquere.

Irregolarità nelle procedure di riscossione crediti considerati estinti a fronte di pagamenti minimi, concordati tra consulenti e funzionari. Falsificavano ricevute e fatture, rimborsi per spese sanitarie mai effettuate. Entrambe le inchieste sono delegate ai pm Ludovica Giugni e Stefano Capuano. D. e Rescigno sono tra le persone che hanno ricevuto un avviso di garanzia.

Questa in sintesi la truffa ipotizzata dalla sezione Criminalità economica della Procura di Napoli, su cui mandato oggi la Guardia di Finanza del comando provinciale di Napoli ha eseguito 38 perquisizioni a studi professionali di noti 'colletti bianchi' del capoluogo partenopeo. Ventitré, in totale gli avvisi di garanzia: 16 nei confronti di liberi professionisti (avvocati e consulenti) e 7 per dirigenti, funzionari e impiegati di Equitalia Napoli.

Tra gli indagati anche un'avvocatessa, un addetto ai pignoramenti di Equitalia ed alcuni dirigenti. Proprio nei giorni scorsi Equitalia è finita sulle pagine di cronaca per una vicenda egualmente inquietante a Genova. Il caso riguarda un signore malato del Morbo di Alzheimer il quale si è visto pignorare la casa a causa di un mancato pagamento di una tassa di 60 euro. Fatto che ha dell’incredibile non solo per le condizioni psico-fisiche del contribuente, ma anche per l’enorme sproporzione tra la cifra insignificante del debito fiscale e la smisurata conseguenza del pignoramento dell’immobile in cui il signore abita. Tutto questo ha suscitato l’indignazione dei genovesi e ora si susseguono le denunce da parte di altre vittime di Equitalia che hanno subito la stessa angheria. Si indaga anche su una cordata di imprenditori, in particolare, si sospetta un legame tra Equitalia, le sue esecuzioni immobiliari e questa cordata di signori pronti a comprare, all'asta, immobili a costi stracciati. Ora il sindaco di Genova ha deciso di revocare il monopolio dei tributi ad Equitalia. L'on. Mario Tullio del Pd lancia una proposta alla giunta genovese: “divieto di espropriazione immobiliare dell’abitazione di residenza del debitore”.

Questa vuol essere una forma di tutela anche di quel diritto all’abitazione sancito dall’articolo 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani recita: “Ogni individuo ha il diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute ed il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia e in ogni altro caso di perdita di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà”. Sempre a Genova, con lo slogan “Fermiamo Equitalia!”, l’associazione “Gente Comune” ha organizzato una manifestazione contro la più nota società di riscossione tributi, che si svolgerà mercoledì prossimo, 10 febbraio, in piazza Faralli. Nella Seduta n. 332 del 7/6/2010, l'on. Scilipoti interrogava il Governo proprio su Equitalia Spa. L’onorevole Scilipoti definisce in questo l'agenzia di riscossione pià famosa in Italia: ‘‘ La pressione riscossiva esercitata negli ultimi anni, ha assunto connotazioni di terrorismo tributario ”. Durante la seduta, cui atti sono al parlamento, l'onorevole riportò quanto emerso durante la trasmissione Rai, dell’11 aprile 2010, «Report» in cui si riferiva di una differenza di trattamento tra i contribuenti morosi in relazione alle misure esecutive in materia di cartelle esattoriali Equitalia da parte di Equitalia Gerit spa e quanto scritto da Il Fatto quotidiano, del 13 aprile 2010, in cui si riferiva dettagliatamente dell’esistenza di una circolare, inviata a Gerit, di provenienza dei vertici dell’allora Riscossione spa, poi divenuta Equitalia spa, in data ottobre 2007, nella quale era riportato un dettagliato elenco di persone, imprese e partiti a cui non bisognava inoltrare procedure esecutive e comunque si davano disposizioni di non riscuotere il dovuto all’erario”.

Commenti all'articolo

  • Di illupodeicieli (---.---.---.80) 4 febbraio 2011 23:07

    Finalmente qualcuno che si appella alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo che, penso, sia qualcosa che va oltre la costituzione stessa ,se non altro perchè gli articoli non li può modificare il primo ducetto o gruppo di tiranni presenti in quasi tutte le pseudo democrazie europee. Spero vivamente che questi di Equitalia le prendano di santa ragione e prima che gli vengano rilasciati i superpoteri con i quali possono effettuare ogni forma di controllo e verifica e senza dover ricevere o chiedere autorizzazioni alle autorità competenti.

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