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Elezioni provinciali 2009. Napoli, vince "il fiduciario del boss"

Elezioni provinciali 2009. Napoli, il candidato del Pdl Luigi Cesaro, vince con una netta maggioranza, mentre il candidato del Pd Luigi Nicolais ottiene il 35,18% .

Napoli, elezioni provinciali 2009. Vittoria schiacciante del Pdl con Luigi Cesaro. Ancora una volta siamo di fronte ad un episodio agghiacciante. Luigi Cesaro, che con il 58,28% dei consensi si è garantito la presidenza della provincia di Napoli, dichiara subito dopo le elezioni:  «Ringrazio gli elettori che mi hanno votato e quelli che non mi hanno votato: sarò il presidente di tutti, soprattutto in questo momento in cui è necessario rilanciare concretamente lo sviluppo del nostro territorio. Sono emozionato e orgoglioso di aver contribuito con questa vittoria schiacciante a ridare speranza ed entusiasmo ad una comunità mortificata da troppi anni di malgoverno». Peccato che però era personalmente coinvolto in questo “malgoverno”. Dalle dichiarazioni di Gaetano Vassallo, l’imprenditore coinvolto nei traffici dei rifiuti tossici in Campania per conto dei boss casalesi, si evince chiaramente il coinvolgimento diretto oltre che di Nicola Casentino e dell’ On. Mario Landolfi, entrambi targati Pdl,  anche del neopresidente eletto, definendolo “fiduciario del clan Bidognetti” e dichiara inoltre ai magistrati: "Mi spiegarono che Luigi Cesaro doveva iniziare i lavori presso la Texas di Aversa e che in quell’occasione si era quantificata la mazzetta che il Cesaro doveva pagare al clan. Inoltre gli stessi avevano parlato con il Cesaro per la spartizione degli utili e dei capannoni che si dovevano costruire a Lusciano attraverso la ditta del Cesaro sponsorizzata dal clan Bidognetti" (fonte Wikipedia). Si tratta dello stesso Luigi Cesaro, ex funzionario dell’Asl di Caserta, entrato nelle simpatie di Silvio Berlusconi per i chili di mozzarella di bufala campana che gli spediva ogni settimana. Berlusconi gli diceva, come ha affermato con tono scherzoso lo stesso Cesaro, “Gigi, la tua mozzarella la mangio perché so che i tuoi amici la fanno con cura e non ti farebbero mai un torto”.

Luigi Cesaro nega ogni legame con la camorra replicando con toni di sdegno ai giornalisti e a chiunque sostenga il contrario: «Non conosco il signor Gaetano Vassallo, né, tanto meno, altri esponenti della criminalità organizzata napoletana. Superfluo appare aggiungere che non ho mai partecipato, né direttamente, né indirettamente, ad alcun incontro al quale si fa riferimento. Nel contempo, ho dato mandato ai legali di fiducia di querelare il signor Vassallo».

Resta il fatto che Cesaro è attualmente indagato nell’ambito del maxi-processo per lo scandalo dei rifiuti in Campania ed è stato eletto con il 58,28% di preferenze. Come è possibile che il popolo partenopeo ha scelto questo individuo come presidente della provincia? Come potremmo mai spiegare questo all’estero? Nessun paese democratico e civile permetterebbe ad un personaggio indagato e coinvolto in scandali legati alla camorra di partecipare alla vita politica dello stesso. Siamo in Italia, “il paese dei balocchi”.

Commenti all'articolo

  • Di Pio (---.---.---.38) 15 giugno 2009 10:58

    A me viene in mente solo una cosa : Noemi. La vicenda della ragazza è stata usata da parafulmine. Quella sera Berlusconi era a Napoli per altri motivi ed incontri. Lo confermano una serie di coincidenze ed in ultimo la vittoria schiacciante di Cesari.
    Più si parla sui giornali ed in tv dei rapporti "ambigui" tra il premier e la ragazza, più si fa il loro gioco. Che gliene fraga a Berlusconi se lo continuano a definire un "frequentatore di minorenni" o un "papi affettuoso" che regala collier da 6 mila euro. Notizia di oggi che nei mercati a Napoli vendono le magliette con scritto "I love Papi".
    La verità è che si debba nascondere certi intrighi tra Silvio e persone del luogo molto poco raccomandabili.
    Scusate ma sono sempre sospettoso di natura.

  • Di Ocram (---.---.---.183) 15 giugno 2009 12:21

    Cosa c’è di strano nell’elezione di Cesaro? A Napoli e provincia chi comanda è la Camorra, con pugno di ferro e non da oggi. Ritengo che i napoletani possano democraticamente scegliere di morire camorristi, è un loro diritto e francamente è tutto quel che si meritano.

  • Di schizogene verna (---.---.---.209) 15 giugno 2009 12:52

    Cara Valeria,purtroppo l’Italia non è un Paese civile e democratico.Se i cittadini fossero la maggioranza,questo non sarebbe avvenuto.Ma in Italia i cittadini sono la minoranza.

  • Di Valeria (---.---.---.114) 15 giugno 2009 14:13

    Quoto Pio, ma il problema non è solo realtivo al territorio napoletano, ma a tutta l’Italia.
    Su quasi tutto il territorio nazionale la questione dei rifiuti è gestita a braccetto con la criminalità organizzata. Io Cesaro non lo avrei votato manco se...., ma chi c’era prima non era certo meglio.
    Lì la collusione c’era conm i vertici dello Stato....e non mi sembra ci sia una gran differenza con il risultato delle votazioni.
    Napoli è il luogo/discarica d’Italia, a cominciare dagli accordi del dopo guerra e dalla presenza del punto di riferimento americano con la presenza NAto per tutto il sud del mondo.
    Da lì si è voluto bloccare lo sviluppo o a cominciare dalla predazione del dopo Unità, quando le casse delle banche privata dell’ Italia del nord, n on chè tutte le attività imprenditoriali si sono rimpingiate con l’oro che era al sud....
    La mancata coscienza civica (ammesso che altrove esista ancora) è un dato voluto dalla "class" politica e non una condanna genetica.

  • Di eptor10 (---.---.---.20) 15 giugno 2009 23:49

    Mancanza di corretta informazione principalmente, ma non solo, a mio parere. A parte Internet e l’Espresso, nessuna televisione o quotidiano ha voluto ricordare chi fossero realmente i tre pezzi grossi della Campania, Cesaro, Cosentino e Landolfi. I quotidiani partenopei sono tutti dalla parte del vincitore, quindi di Berlusconi e del centrodestra, compreso Il Mattino, che si prodigava in campagna elettorale di menzionare i progetti fantasmagorici che avrebbe realizzato Cesaro una volta salito alla Provincia. Ci si mette poi la sinistra, che ha fatto il peggio del peggio in questi anni, ed anche il voto dei cammorristi. Oltre ovviamente alle persone che hanno visto i sacchetti dell’immondizia mediaticamente "svanire" dalla città ed hanno osannato il "Silvio Santo Subito", mentre nelle campagne campane si continua a sversare e bruciare a ritmo incessante.

  • Di Esaurito (---.---.---.145) 10 luglio 2009 07:46

    Al di là delle inchieste attuali, il Cesaro è già acceertatamente coinvolto nello scioglimento del Comune di Sant’Antimo, come scrivo nel mio post ripreso da Agoravox.
    Provincia di Napoli: O’ Sistema Cesaro alla presidenza

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