• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Mondo > Elezioni presidenziali in Iran, il via al voto

Elezioni presidenziali in Iran, il via al voto

 

Nella Repubblica Islamica dell’Iran, ovvero la vecchia e potente Persia di cui dovremmo conoscere l’antico splendore, è il momento di scendere alla urne e decidere chi dovrà guidare il paese.

 

L’Iran, nazione di ben 69 milioni di abitanti, ultimamente ha scioccato il mondo per la sua ostinazione a non voler accettare la volontà di apertura e riavvicinamento intrapresa dalla nuova amministrazione USA. Il presidente Obama ha teso la mano all’Iran ed ha in parte ammesso alcuni errori del passato in merito alla politica estera statunitense.

Durante l’amministrazione Bush l’Iran era incluso tra i così detti “Stati Canaglia” ed ancora oggi desta molte preoccupazione la corsa al nucleare di questa roccaforte dell’integralismo islamico.

Il presidente in carica Ahmadinejad si è caratterizzato per una politica molto dura nei confronti dell’occidente e soprattutto nei confronti degli USA verso cui manifesta, anche pubblicamente, un odio intenso e di vecchia data. Le stesse guide religiose del paese non nascondono la netta diffidenza nei confronti di Obama; nonostante gli sforzi del presidente USA intrapresi per cambiare radicalmente la politica estera è ancora visto come un oppressore.

Di certo gli USA in passato hanno avuto non poche responsabilità nei confronti dell’Iran come nella guerra Iran- Iraq (1980-1988) dove gli USA e molti altri paesi europei hanno finanziato l’Iraq per sconfiggere il regime khomeinista. 

Comunque ciò non toglie che il cambiamento potrebbe essere alle porte anche in Iran. Molti sono gli oppositori interni all’attuale politica di chiusura totale nei confronti dell’occidente ed il leader moderato Mussavi, vicino agli ambienti più colti ed alla parte più dinamica e liberale del paese, è lo sfidante diretto dell’attuale presidente e potrebbe dare un nuovo volto all’Iran.

Mussavi è disponibile ad aprire all’Occidente ed a traghettare il suo Paese nella modernità. Sul fronte interno è un chiaro sostenitore della necessità di migliorare le libertà interne e di riformare molte istituzioni che appaiono anacronistiche.

Non pochi scontri hanno caratterizzato l’ultima fase della campagna elettorale a testimonianza di come siano sentite queste elezioni e di come il risultato finale non sia per nulla certo.

Non ci resta che osservare che cosa deciderà questo fiero ed antico popolo per il proprio futuro.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares