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Elezioni amministrative: la disfatta di Berlusconi da Napoli a Milano

Chiunque abbia un minimo di fiuto politico si è reso conto che è terminata un'era. Ci sono voluti ben diciassette anni perché il popolo italiano ne prendesse coscienza, ma finalmente la risposta è arrivata univoca.

Alla fine il vento è cambiato, e per Silvio Berlusconi è arrivata quella batosta epocale meritata. Il dato politico che emerge da queste elezioni amministrative appare incontrovertibile: il Pdl e Berlusconi hanno perso. L'unica nota che potrebbe consolare il premier è il risultato della Lega, che ha subito anch'essa una battuta d'arresto. Effetti politici immediati probabilmente non ve ne saranno, la rinnovata fiducia di Bossi verso il presidente del Consiglio ne è conferma.Ma è innegabile che nel medio termine l'attuale esecutivo potrebbe andare sotto nelle votazioni in Parlamento, come già successo.

Berlusconi non farà quel doveroso passo indietro, non è nella sua indole, quindi la strada verso l'ingovernabilità è breve; come il rischio che vari componenti del suo equipaggio politico approdino tempestivamente ad altre sponde. Chiunque abbia un minimo di fiuto politico si è reso conto che è terminata un'era. Ci sono voluti ben diciassette anni perché il popolo italiano ne prendesse coscienza, ma finalmente la risposta è arrivata univoca. Il nostro Paese con una sola voce da Milano a Napoli ha dato la sua risposta: il berlusconismo ha fallito.

Ma se il premier venisse investito da un improvviso lume della ragione dovrebbe iniziare a dialogare con l'opposizione per confrontarsi immediatamente su una nuova legge elettorale, naturalmente non prima di aver fissato la data delle prossime elezioni anticipate. Condurre l'Italia verso lo stallo legislativo potrebbe avere effetti insostenibili per la società e per l'economia. Sarà utopistico, ma Berlusconi dovrebbe avere un'impennata d'orgoglio, almeno nel tramonto, che gli permetta di accettare serenamente il risultato del campo e farsi da parte nell'interesse del Paese.

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