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Ecco come l’Europa continua a creare migranti clandestini

Di flussi migratori di una certa entità, in Europa, si parla ormai da molti anni. Rivolgendo l’attenzione alle politiche portate avanti nel nostro paese, sul tema dei migranti, si constata quanto segue: se è pur vero che si è legiferato nel merito, in quanto a normative sulla regolarizzazione dei migranti, o sul riconoscimento dello stato di “rifugiato politico”, o semplicemente sul criterio di identificazione dei migranti appena giunti sul nostro territorio, queste norme di fatto, quasi mai vengono applicate.

Ad esempio: nel nostro paese, il diritto d’asilo è disciplinato dai decreti legislativi 251/2007 e 25/2008, modificato dal decreto legislativo 159/2008 dalla legge 94/2009. Il richiedente, a secondo del proprio stato – “rifugiato” secondo la Convenzione di Ginevra, o che abbia necessità di protezione perché se rimpatriato rischierebbe la condanna a morte o la tortura – ha quindi diritto a presentare domanda di asilo, e che questa venga presa in carico dalle istituzioni della nazione in cui approda, per essere valutata ed eventualmente accettata.

Cosa accade nella realtà dei fatti, e non solo nel nostro paese? I migranti giungono su un territorio, spesso vengono addirittura prelevati direttamente nelle loro nazioni di provenienza, da parte delle cosche internazionali che si occupano da molti anni della tratta dei migranti, ma anche da parte di organizzazioni umanitarie che negli ultimi tempi fanno quasi a botte per garantirsi flotte navali e diritto di “salvataggio”. I governi anche, lo fanno attraverso le flotte militari, che stazionano in special modo sul Mediterraneo.

Una volta trasportati i migranti - sia sui barconi della speranza gestiti dalle cosche malavitose, sia sulle navi delle organizzazioni umanitarie o sulle navi militari – questi giungono ad esempio nel nostro paese. Se vivessimo in una società dove tutto funziona bene, ogni singolo migrante dovrebbe ottenere, dopo le dovute prime cure sanitarie del caso, una verifica della propria situazione migratoria: sei rifugiato politico? Devi chiedere asilo? E accedere all’iter di verifica della condizione di profugo o richiedente asilo.

Non accade quasi mai.

Nella realtà dei fatti, queste persone vengono letteralmente “scodellate” in Europa, e nel caso dell’Italia, vengono trasferite – nella migliore delle ipotesi – nei Centri di accoglienza o in strutture gestite dalle famose “Cooperative”, per poi essere abbandonati a se stessi, senza la speranza di poter esigere che le Leggi in vigore nel nostro paese, renda loro giustizia, nel caso ne avessero diritto: passare dall’ignobile condizione di “clandestinità” a quella più degna di “rifugiato politico” o di “richiedente asilo”.

Però vedete, è troppo grande l’interesse che la politica detiene sul tema dei migranti. Ci sono le Coop cui far guadagnare un pozzo di denaro. C’è la propaganda politica, che si serve dei migranti a seconda della bisogna (cosa sarebbe Salvini, ad esempio, senza i “clandestini”?) ci sono persino le ONLUS internazionali, che grazie alle flotte navali di cui si stanno dotando, riescono a stare al centro dell’attenzione dei donatori di mezzo mondo…

A questo punto, eccovi uno spunto ulteriore di riflessione. Lo scorso Marzo, l’Unione Europea ha firmato un accordo con la Turchia. Quest’accordo prevede che, i migranti che approdano in Grecia e che siano non in regola con le richieste di condizione di profugo o rifugiato, vengano respinti e inviati in Turchia.

Eccovi uno stralcio di questo accordo:

"Tutti i nuovi migranti irregolari in viaggio dalla Turchia verso le isole greche saranno riportati in Turchia: è una misura "temporanea e straordinaria" con lo scopo di mettere fine ai pericolosi viaggi nell'Egeo e rompere il modello di business creato dai contrabbandieri. Per fare in modo che il ritorno dei richiedenti asilo non violi il diritto internazionale, l'accordo garantisce che qualsiasi domanda d'asilo sarà esaminata singolarmente sulle isole greche, il che richiederà un allestimento logistico importante. Torneranno coloro che non presenteranno la domanda o quelli la cui domanda sarà ritenuta irricevibile. Gli europei, per legittimare sul piano giuridico l'irricevibilità delle richieste d'asilo che saranno presentate in Grecia, si baseranno sul principio del "paese terzo sicuro". Quando la Grecia avrà riconosciuto questo status alla Turchia, l'Ue ritiene che i rinvii saranno legali, nella misura in cui i candidati potranno beneficiare della protezione internazionale che meritano. La Turchia e la Grecia, assistiti dall'Unhcr e dall'Ue, prenderanno le misure necessarie" per permettere questa procedura, tra le quali la presenza di funzionari turchi sulle isole greche. I costi delle operazioni di ritorno saranno prese in carico dall'Ue".

E ancora:

“Per ogni siriano tornato in Turchia dalle isole greche, un altro siriano sarà reinsediato dalla Turchia verso l'Ue", afferma il progetto di accordo, e sarà "data priorità" ai migranti che non abbiano tentato di entrare in modo irregolare nell'Ue. Per rassicurare gli stati membri più riluttanti, il progetto prevede un plafond di 72 mila posti offerti, nel contesto degli impegni già assunti dai paesi europei, ma non ancora realizzati. Se il numero dei ritorni supererà queste cifre, il meccanismo dovrà essere rivisto. L'Ue si impegna inoltre a lungo termine a un piano europeo di reinsediamento, sulla base degli impegni volontari da parte degli Stati membri”.

I fatti accaduti dopo la ratifica di quest’accordo, parlo del “tentato golpe” che ha fatto scaturire uno dei regimi dittatoriali più sanguinosi della nostra epoca, per mano del Presidente Erdogan, sembravano mettere a rischio quest’accordo sui migranti, ma nella realtà dei fatti, è in essere a tutti gli effetti.

Cos’è accaduto dal momento della ratifica del trattato con la Turchia? In pratica, secondo le previsioni dell’Europa, la maggior parte dei migranti sarebbe stata respinta, e quindi inviata sul territorio turco. Ma ecco che qualcosa s’inceppa nel sofisticato meccanismo politico e di propaganda politica, tenacemente voluto dall’Unione Europea: la Grecia, invece di fottersene delle richieste di asilo politico dei migranti sbarcati sulle sue coste cosa fa? Applica la Legge! Nel senso che, accetta di verificare – una per una – tutte le richieste di asilo presentate dai migranti, confermandone ben il 30%! Percentuale molto distante dalle percentuali minime che si riscontrano, ad esempio, nel nostro paese.

Dal 20 Marzo – giorno della ratifica dell’accordo con la Turchia – a fine Maggio 2016, delle 8.500 persone approdate in Grecia, solo 400 sono state respinte in Turchia. E su circa 600 richieste di asilo, Atene ne ha approvate il 30%.

Significa che, se le nazioni europee tutte, mettessero in atto il Trattato di Ginevra e le normative che regolamentano le richieste di asilo, in Europa esisterebbe un numero molto più esiguo di “clandestini” e molto maggiore di “rifugiati politici e profughi”.

Questa realtà, ne scopre un’altra: è per puro sfruttamento del tema dei migranti che, di fatto, in Europa non si mette in atto la Legge e nemmeno le convenzioni internazionali in tema di diritti umani. I migranti, e tutto ciò che ruota loro intorno, sono un bottino troppo ricco per tutti quelli che ci hanno a che fare, in un modo o nell’altro. Ecco perché, effettivamente, in Europa vige la legge del “creare clandestinità” piuttosto che mettere in atto la Legge e poi, semmai, realizzare programmi d’inserimento dei migranti.

A conferma di ciò che sta accadendo in Grecia, per ciò che riguarda l’accoglimento delle domande di asilo, e che la rende dissimile dalle altre nazioni europee, ecco un documento prezioso, intitolato: Esperimento Grecia.

Questo documento, è un’analisi approfondita e dettagliata, di come la Grecia stia effettivamente accogliendo i migranti, sostenendo le loro legittime richieste di asilo.

E’ stato realizzato da ASGI – Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione – e considerando il titolo dello studio, possiamo comprendere come, attualmente, la Grecia sia utilizzata dall’Europa come laboratorio sperimentale sull’accoglimento legale dei flussi migratori. Ciò che, in tutta Europa, non è mai stato fatto sul serio.

Migranti clandestini? No: Europa e propaganda politica…

Foto: Irish Defence Forces/Flickr

 
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