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È il momento che l’ora di Religione divenga l’ora di Storia delle Religioni

 

Il problema dell’ora di Religione è sempre più sentito in quanto lo Stato italiano diviene sempre più multietnico e popolato quindi da persone che giungono da paesi più o meno lontani e da culture più o meno diverse.

A mio avviso più che portare avanti una crociata per salvare la dignità dell’ora di Religione e dei relativi docenti il ministro Gelmini dovrebbe trasformare una volta per tutte l’ora di Religione (Cattolica) nell’ora di Storia delle Religioni.

Apportando questa modifica si potrebbe rendere immediatamente obbligatoria per tutti gli studenti, senza possibilità di scelta, la nuova ora di Storia delle Religioni, dato che tale disciplina non è volta a “favorire” la religione Cattolica alle altre ma ha la finalità di dare allo studente uno spaccato generale sulle molteplici religioni o culti che ci sono nel mondo.

In tale ottica si risolverebbe in maniera definitiva il complesso, e per me inaccettabile stato di fatto, che vede l’ora di Religione come un qualcosa di opzionale, facoltativo e senza valore.

Trasformare tale disciplina da semplice emanazione della volontà della Chiesa Cattolica di indottrinare gli studenti, dato che questo è il senso originario dell’ora di Religione, in una disciplina laica come Storia delle Religioni è un passo doveroso e necessario per adeguare la scuola Italiana ai cambiamenti storici e sociali che ci coinvolgono.

La Storia delle Religioni per la sua natura di disciplina laica ed imparziale potrà così divenire obbligatoria per tutti gli studenti, ciò li aiuterebbe a comprendere meglio la diversità alla base di uno Stato multietnico, ed i Docenti di tale disciplina non si troverebbero più ad essere sottostimati ed umiliati con questioni come la recente sentenza del T.A.R che li vorrebbe esclusi dagli scrutini.

Necessariamente il reclutamento dei Docenti di Storia delle Religioni dovrebbe essere analogo a quello dei docenti di Storia e Filosofia senza più nessun ruolo da parte della Chiesa Cattolica.

 

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.138) 13 agosto 2009 13:48
    Damiano Mazzotti

    Ottima idea... La storia delle religioni dovrebbe insegnare come le diverse culture umane hanno interpretato la figura di Dio e l’evoluzione del pensiero religioso e spirituale...

  • Di Francesco Rossolini (---.---.---.247) 13 agosto 2009 13:50
    Francesco Rossolini

    in effetti credo che sia la soluzione da intraprendere. Anche perché conoscere la Storia delle Religioni significa comprendere e non temere l’altro, il diverso.


  • Di Enrico (---.---.---.224) 13 agosto 2009 18:55

    Non so se il mio sia stato un caso isolato, ma sia alle medie che alle superiori parte del programma di religione era appunto lo studio delle varie fedi religiose presenti nel mondo....

    • Di Francesco Rossolini (---.---.---.247) 13 agosto 2009 19:09
      Francesco Rossolini

       non è un caso isolato, dovrebbe essere parte del programma

      La questione è che bisogna rendere tale disciplina Laica e priva di ogni forma di indottrinamento, effettivo o potenziale che sia.

      Nessuno potrebbe esimersi dal frequentare il corso di Storia delle Relegioni neanche un ateo, poiché è una disciplina storica che utilizza un metodo scientifico basato sull’uso delle fonti e che offre lo stesso spazio e garantisce la stessa importanza ad ogni forma di Religione senza pregiudizi di sorta.

      Conoscere la storia delle Religioni significa conoscere le tradizioni degli altri popoli, significa conoscere il diverso e non temerlo. Non smetterò mai di dirlo.

      Avere 10 islamici che durante l’attuale ora di Religione stanno fuori della porta non serve a nessuno, mentre avere un’intera classe, senza eccezioni, che studia la Storia delle Religioni è un passo fondamentale verso una vera integrazione. 

  • Di francesco (---.---.---.159) 13 agosto 2009 21:31
    francesco

    Concordo pienamente, ma credo che il problema da porsi non sia tanto lo studio delle religioni, quanto la paura della chiesa di perdere quel dominio, che da sempre, caratterizza il suo potere temporale.
    Lo stato laico, per sua natura, difende la libertà di quanti rispettano le leggi, di conseguenza, tutti i credi vengono messi sullo stesso piano e trattati allo stesso modo, e la sentenza va letta in questi termini.
    La chiesa, però, in questo vede un pericolo per la sua egemonia.
    Non c’è da meravigliarsi, dunque, delle sue reazioni; caso mai, l’attenzione va posta su quei politici che, per interessi di potere e non perché fedeli, aderiscono alle istanze della chiesa anche la dove tali istanze sono contrarie allo stato che rappresentano.
    francesco
    discutendoinsieme.ilcannocchiale.it/2009/08/12/il_papa_e_il_nichilismo .html

  • Di Costantino Bottles (---.---.---.246) 16 agosto 2009 16:38

    Condivido perfettamente l’articolo. Voglio aggiungere, per raffozzarlo, che la religione, in tutti i popoli, condiziona pesantemente i loro usi ecostumi. Conoscere la storia e la filosofia delle religioni consente di accettare più facilmente i "diversi" e quindi più facilmente si può attuare il dettato di Cristo di amare il prossimo quando lo si conosce. Quindi la CEI non avrebbe motivi per opporsi ad un progetto del genere.
    Ma al di là degli aspetti legati all’integrazione, un insegnamento siffatto sarebbe un formidabile veicolo di cultura: quanti sanno cosa dice il Corano, o cosa è il Talmud, o perché sciiti e sunniti si scannano allegramente, e così via?
    Certamente, è il mio auspicio, che maggiore enfasi venga data al commento dei Vangeli, in modo rigorosamente laico e senza fare apologia o catechismo, poiché essi rappresentano le radici della civiltà occidentale. E queste radici è bene che siano conosciute non soltanto da noi italiani, siamo o non siamo credenti, ma anche chi viene per restare da noi per ben conoscerci.
    Questo concetto è meglio espresso nel mio lavoro "I racconti di Marco, Matteo, Luca e Giovanni" rintracciabile in rete digitando il mio nome.

  • Di franca (---.---.---.91) 18 agosto 2009 17:14

    100% d’accordo, ma gli insegnanti attuali dovrebbero essere sostituiti in toto poichè sono stati nominati dal vescovo! Pensate che il vaticano rinunci a questo privilegio ?

  • Di (---.---.---.173) 13 settembre 2009 16:56

    Non sono assolutamente d’accordo.

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