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Dossier: Alitalia. Seconda Parte. Firma la triplice compatta al secondo round

Nel dossier a più voci le testimonianze raccolte dai nostri citizen reporter in viaggio per gli aeroporti italiani.



«Si è evitata una tragedia». Così ha esordito con la stampa il segretario della Uil Angeletti dopo la firma dell’accordo da parte dei sindacati (Cgil compresa) sul piano CAI-governo. La dichiarazione ha due significati, ben distinti fra loro: primo, che si è salvato (forse) l’unico accordo possibile per salvare quello che sopravviverà, dopo il terremoto di questi mesi, dell’Alitalia; secondo, si è salvata la traballante unità della triplice unità sindacale (Cgil, Cisl e Uil).

Ma andiamo a vedere di cosa tratta l’accordo e quello che sarà (e il forse continua ad essere d’obbligo visto che personale di bordo e piloti non hanno ancora firmato) la nostra compagnia di bandiera.

«Si è raggiunta un’intesa complessiva assolutamente positiva, anche tenendo conto di alcuni chiarimenti e aggiunte» ha dichiarato Guglielmo Epifani, sottolineando poi l’importanza delle integrazioni apportate al documento di intesa in tema di precariato e salari: «Si dà una speranza a centinaia e centinaia di lavoratori per cui non c’era nulla». «Confido - ha aggiunto il segretario di Cgil - che sia possibile da parte degli assistenti di volo e dei piloti, riflettere per vedere come anch’essi possano contribuire a questo piano di rilancio e di risanamento dell’azienda». Epifani ha spiegato che con l’intesa raggiunta è stata garantita l’invarianza del salario per il personale di terra, mentre per piloti e assistenti di volo la decurtazione della retribuzione del 6-7% sarà recuperata con incremento della produttività. Cai è disponibile ad inserire nel prossimo triennio fino a mille precari che negli ultimi 36 mesi abbiano lavorato per Alitalia.Nell’allegato ai protocolli firmati da Cgil, Cisl, Uil e Ugl a Palazzo Chigi, si legge infatti che Cai ha dato la propria disponibilità ad avvalersi per il prossimo triennio, compatibilmente con le proprie esigenze organizzative-produttive (e l’inciso non è casuale vista la colossale crisi finanziaria che stra travolgendo le borse di tutto il mondo), fino a mille unità di personale a tempo determinato che negli ultimi 36 mesi abbia lavorato per Alitalia e Airone. E che sul piatto non ci fosse solo Alitalia ma anche Airone ora è, con questo accordo, ufficiale.



Il governo gongola e confida che piloti e assistenti di volo cedano alla pressione mediatica a cui sono sottoposti da mesi. E intanto non si fermano le polemiche politiche. A riaprire il fuoco Veltroni. «’Davanti alle espressioni sgradevoli e anche maleducate del governo la tentazione dell’opposizione di chiudersi in se stessa è stata molto forte ma non l’abbiamo fatto e abbiamo cercato di dare una mano per una conclusione positiva ed evitare la tragedia». Ha sottolineato il segretario del Pd, Walter Veltroni, intervistato da Bruno Vespa per Porta a Porta. Veltroni accusa senza tanti giri di parole il premier: «Il presidente del Consiglio negli altri paesi europei non attacca l’opposizione ma la rispetta e ieri Berlusconi ci ha attaccato nel timore che qualcuno potesse prendersi il merito al posto suo della conclusione della vertenza». Un Berlusconi, polemizza ancora il segretario del Pd «che in questo momento così delicato per la conclusione della vicenda non è qui ma è partito per una destinazione ignota».

Aspettiamo con ansia che ritorni… per il terzo round.

Pietro Orsatti da Fiumicino

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