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Dopo lo stop al Muos, Crocetta deve fermare anche le trivelle nella Valle del Belice

Inopinatamente, lo scorso 10 ottobre 2012 il governo dimissionario della Regione Sicilia, a soli 18 giorni della consultazione elettorale che avrebbe visto prevalere il Presidente Crocetta, ha autorizzato una società privata ad operare trivellazioni per la ricerca di idrocarburi su un’area di circa 600 km², in piena zona sismica quindi, tra parchi, bacini idrogeologici e aree di fondamentale importanza dal punto di vista agricolo, culturale, paesaggistico e zootecnico. Dove? Si stenta a crederlo: nella Valle del Belice!

Magari i belicini, ricorrendo il quarantacinquesimo anniversario del terremoto che devastò letteralmente la loro Valle, si sarebbero aspettati cash i dieci milioni di euro stanziati con la legge di stabilità, per completare, finalmente, la ricostruzione.

Il Governo Regionale guidato da Crocetta, sensibile a tutelare il bene supremo alla salute individuale e della collettività, non può esimersi dalla revoca di questa autorizzazione: astrusa, illogica e anti economica, per tutto quanto appresso esposto.
 
Studi americani ormai datati, scientificamente dimostrano un legame tra terremoti e trivellazioni, infatti l'attività d'iniezione di liquidi altamente inquinanti ad alta pressione influenza in maniera significativa le faglie sismiche, anticipando terremoti anche di elevata magnitudine. Si rimarca ulteriormente che i liquidi iniettati per "ammorbidire" la roccia sono tossici, dunque al terremoto si aggiunge l'inquinamento dell'aria e dell'acqua.
 
Dai pozzi vengono emesse sostanze nocive e dannose all’agricoltura, alle persone, agli animali. Alcune di queste sostanze sono fortemente cancerogene e causano danni irreversibili agli adulti e ai feti. La profondità dei pozzi rende praticamente impossibile il monitoraggio di eventuali perdite dei liquidi tossici iniettati, con la conseguenza di inquinare le falde acquifere, compromettendo l'agricoltura e la salute del bestiame.
 
Questo Governo Regionale Siciliano, il Governo del Presidente On. Rosario Crocetta, rompa con logore, queste obsolete e anacronistiche politiche di sviluppo utili solo alle lobby delle compagnie petrolifere! Il Governo Regionale Siciliano del Presidente Crocetta deve ripensare un nuovo modello di sviluppo rispettoso della salute della collettività e compatibile con la salubrità ambientale. Salute della collettività e salubrità ambientale che mal si coniugano con località come Gela e Priolo.
 
Una politica dissennata, servile e ascara ha prodotto questo disastroso modello di sviluppo che dobbiamo lasciarci alle spalle, pensando per le generazioni future un sistema, magari differenziato, ma certamente ecosostenibile.
 
La Regione Basilicata, il Texas italiano, che già 15 anni fa aveva il reddito pro capite più basso tra tutte le regioni, continua ad essere la più povera tra le Regioni Italiane, con l'aggravante di sorgenti e laghi inquinati da idrocarburi, agricoltura pressoché scomparsa, turismo inesistente, aumento di malattie, mancanza di lavoro, con disoccupazione al 42%, saldo migratorio negativo, tra residenti emigranti e immigrati stranieri, smaltimento illegale di materiali tossici, perfino nei campi agricoli. 
 
Una miserabile propaganda politica aveva contrabbandato che tutti questi disastri sarebbero stati ripagati riscuotendo le royalties dei diritti di estrazioni, ma l'inettitudine dei nostri governanti non ha modificato una legge pensata dal compianto ingegnere Mattei quando ad estrarre era lo stesso Stato Italiano con royalties poco più che simboliche, con franchigie su tonnellate di materiale estratto e la completa assenza di controlli sulla quantità di idrocarburi tirata fuori dalle viscere della Nostra Terra tanto che ancora oggi le compagnie straniere viene sfruttata da compagnie straniere, che estraggono tonnellate di idrocarburi. Sembra inverosimile ma è così. Si pensi poi, che le royalties ammontano al 10% per estrazioni sulla terraferma e solo al 4% per le piattaforme offshore. Negli altri paesi le royalties oscillano dal 20 all'80%.
 
Presidente Crocetta, offra ai siciliani un nuovo modello di sviluppo ecocompatibile! Revochi, per il bene della Collettività, le autorizzazioni di ricerca nella valle del Belice. Congeli le decine di richieste di ricerca idrocarburi nell'Isola giacenti in Assessorato. Innalzi all'80% le royalties sulla terraferma! Lo consente lo Statuto Speciale, raffreddando la famelicità delle innumerevoli società che si accalcano, spinte dall'irrisorietà delle nostre royalties terrestri e marine.

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