Discarica Cantarella: un rimedio "temporaneo" che dura da 10 anni

Un nome abbastanza simpatico per una discarica che brucia ancora.

Con la guida di Giovanni Pagliaro, un caffè reportage sulla discarica di Mondragone che ha conquistato la ribalta nazionale. Aperta durante una delle tante emergenze “monnezza”, precisamente quella del 2004, con parere negativo dell’ASL, doveva essere un rimedio temporaneo. Come tutti i rimedi temporanei, al Sud, quasi un decennio dopo la discarica brucia, e l’aria è irrespirabile. L’amianto e altri rifiuti industriali sono il tappetto di una cava, in cui prima si scendeva, oggi si sale.

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Di (---.---.---.231) 18 luglio 2013 17:41

Fosse solo la Cantarella !

La realtà è che l’intero territorio del comune di Mondragone, 55Kmq, è stato trasformato in una discarica a cielo aperto. No questa volta la camorra non c’entra niente, c’entrano invece i mondragonesi che sistematicamente, quotidianamente, scaricano immondizia di ogni genere in tutte le strade e canali che attraversano il territorio comunale.

Il Savone, la Fiumarella e il canale San Paolo sono delle discariche, non c’è fosso di scolo di strada campestre che non sia ricolmo di ogni ben di Dio. Gli otto chilometri di costa sono pieni di rifiuti. Sono riusciti a trasportare dell’immondizia persino sul castello medioevale e relativo villaggio.

D’estate poi tutto viene bruciato, si da fuoco agli argini di strade e canali e si brucia l’immondizia oltre che le sterpaglie. Personalmente sono convinto che se si analizzassero i terreni di Mondragone e i relativi prodotti si troverebbero ampie tracce di diossine e altre sostanze tossiche.

Tutto questo nell’indifferenza di tutti,

dei cialtroni della politica locale, degli altri organismi di controllo e dei trentasei vigili urbani, che d’estate diventano 54.

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