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TVATT, secondo round

TVATT è acronimo di Teorie Violente Aprioristiche Temporali e Territoriali. TVATT, piece teatrale (ri)torna in scena e si amplia nella durata temporale e si amplia nel numero dei protagonisti sul palco. La riflessione sulla violenza condotta dal regista e principale interprete, Luigi Morra, diventa un laboratorio composto da più atti, o per la precisione da round, come in un vero incontro di boxe. Gli opponenti sono come sempre gli spettatori, un pubblico con cui si instaura un vero e proprio corpo a corpo. TVATT trae libera ispirazione da “East” e “West” di Steven Berkoff, e si applica al Sud.

La violenza quotidiana, futile, imperativa ed imperante per crescere e diventare un uomo. I round sono in evoluzione. Una prima e forte differenza che si nota tra il primo e il secondo round sono lo scemare delle risate del pubblico. Per quanto il racconto della violenza si greve, schiacciante, a tratti folle, nel secondo round la presenza di più attori incute un timore maggiore e lo spettatore ride di meno, a tratti trattiene soltanto il fiato, impaurito. L’elaborazione della violenza trova in questo punto una sua specchiata verità: pochi possono sottomettere tanti. Osservazione banale, ma la criminalità organizzata, le gang sono questo: un manipolo di violenti può tenere in ostaggio anche un’intera città.

Nella cornice di Palazzo Novelli di Carinola (Caserta) TVATT round 2 esprime tutta la sua carica di violenza primordiale. A Luigi Morra si affiancano Eduardo Ricciardelli e Pasquale Passaretti. Entrambi gli attori sono consci di incutere timore, Ricciardelli con il suo silenzio, postura e braccio ingessato, Passaretti narrando un episodio di violenza quotidiana, di uno scontro quotidiano, di quelle che spaccano le ossa, ma sono “mazzate” tra amici, nulla che possa fare male. I tre attori controllano il palco e gli spettatori, li chiamano a partecipare. Si appoggiano uno all’altro, creando un corpo solo di primitiva violenza che non conosce un senso di esistere, ma è li di fronte a chi osserva.

Un sorriso imbarazzato viene subito spento dall’incognita del “dopo cosa succede”, “non è uno scherzo, non ci stavamo divertendo”?

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E’ teatro non può succedere nulla: eppure questa sicurezza viene meno. La violenza verbale, quasi quanto quella fisica colpisce allo stomaco. Non si ride più in TVATT secondo round. Il primo round è sembrato quasi di riscaldamento, ora il ring è vero, si sente il sudore. Il problema è che non ci sono guantoni a rendere meno pesante l’impatto dei colpi. La violenza può essere semplice, anzi lo è: procurare il male ad un altro essere umano. Complessa, invece, la sua narrazione, far calare chi ascolta in un abisso di frustrazione, perché alla fine ci riveliamo deboli a noi stessi. La violenza del Sud che sembra uno scherzo e poi colpisce forte, lascia sanguinanti a terra. Il secondo round inchioda anche per un tappetto sonoro, curato dall’ensemble musicale dei Camera, che ricopre ogni attimo di tregua lasciato dagli attori. Morra, Passaretti e Ricciardelli colpiscono a ritmo serrato, e non si può che essere pronti alla resa.

Fino alla conclusione, quando le luci si accendono, come in una lotta vera in cui si sentono allontanare i passi degli aggressori e si crede di essere alla fine della sofferenza. La ricerca di Luigi Morra, nel non ripetere semplicemente lo stesso atto, ma di aumentarlo di volume, come è la stessa lotta, da uno schiaffo alla rissa alla faida, al sangue, interpreta l’inconscio della rabbia e dell’impotenza di chi assiste e di chi subisce la violenza, ma anche di chi la pratica. Tra non molto il gong suonerà e sarà il momento del terzo round, e come in ogni scontro vero, il risultato non è certo, sono aperte le scommesse, di sicuro qualcuno si farà male, coprirsi gli occhi e la testa non serve a molto.  

Foto di Mena Rota

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