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Di Pietro prosciolto nel silenzio mafioso

 

Il 28 Gennaio del 2009 non verrà ricordato per la manifestazione di Piazza Farnese contro la magistratura corrotta, la politica truffaldina e l’informazione malata, ma bensì come il giorno dell’attacco di Antonio Di Pietro a Napolitano.

Mentre le agenzia di stampa, subito dopo l’evento, si affrettavano a diffondere il presunto attacco dell’ex-pm al Presidente della Repubblica, tutti i giornali cartacei e televisivi registravano la notizia (non essendo presenti alla manifestazione) amplificandola. Così scomparse il Piazza Farnese Day, oscurato dalla strumentalizzazione delle parole di Di Pietro, a scapito della denuncia al sistema omertoso.

Oreste Dominioni, Presidente dell’Unione delle camere Penali, sporse denuncia per vilipendio al Capo dello Stato pochi giorni dopo, dichiarando di non agire per conto di nessun partito ma per stigmatizzare un comportamento lesivo al dialogo riguardante la riforma della giustizia. Peccato che Dominioni sia stato avvocato delle famiglie Dell’Utri e Berlusconi; la sua condizione da terzo è alquanto instabile in questa faccenda.

Di Pietro si difende ma non ritratta le sue dichiarazioni, confermando le sue parole rivolte a tutta la piazza (“il silenzio e’ un comportamento mafioso. Ecco perché non vogliamo rimanere in silenzio”) che possono essere ascoltate da chiunque tramite youtube.

Il 13 Febbraio il caso è stato archiviato dalla Procura di Roma, escludendo che le parole di Di Pietro (“Il silenzio è mafioso”) fossero rivolte a Napolitano, mentre le critiche al Capo dello Stato sono state ritenute prive di offese ed insulti.

Di Pietro ha chiesto le scuse pubbliche da parte di chi l’aveva ingiustamente accusato di vilipendio; sul sito dell’Unione delle camere Penali appare invece una notizia che manifesta la delusione sull’archiviazione del caso, denunciando le diverse interpretazioni fornite dell’ex-pm sulle parole pronunciate a Piazza Farnese.

Come da procedura, mentre la notizia dell’iscrizione di Antonio Di Pietro come indagato era stata pubblicizzata su tutti i quotidiani online in cima alle news, la richiesta di archiviazione che ha fatto decadere ogni accusa è passata sotto silenzio.

Il silenzio è mafioso, ma non quello di Napolitano: quello mediatico. 

Commenti all'articolo

  • Di Giuseppe (---.---.---.42) 14 febbraio 2009 12:22

    la stessa cosa si può dire di travaglio..nessuno ne parla mai,ma il TG1 un giorno evidenzia la sua condanna in primo grado per diffamazione!!

    • Di Giorgio Floris (---.---.---.35) 14 febbraio 2009 16:26

      Forse sono tutti sovversivi tranne che al TG1 .... in realtà ne hanno parlato tutti, molti a sproposito. Cerca su Google "Marco Travaglio condannato" e vengono 171.000 occorrenze...

  • Di mabo (---.---.---.241) 14 febbraio 2009 12:56

    Il signor Oreste Dominioni non dovrebbe essere denunciato per calunnia o diffamazione ?

  • Di Giorgio Floris (---.---.---.35) 14 febbraio 2009 16:33

    Repubblica ne parla a pagina 9

  • Di Amavi justitiam odovi iniquitatem (---.---.---.244) 15 febbraio 2009 10:06

    Ormai si sa cos’è la magistratura italiana! Si delegittima ogni giorno più. Ha potere illimitato (lo hanno capito anche gli Inglesi: Financial Times di non molto tempo fa). Unico potere in beffa al Parlamento democratica- mente elletto, e poi......... assolve e condanna in nome del popolo italiano......falsa e menzognera.

  • Di Attilio.pi (---.---.---.153) 15 febbraio 2009 11:18

    Il caso Di Pietro è chiaramente emblematico della strumentalizzazione che, a fasi alterne, dimostra che siamo in una fase di estrema confusione, soprattutto a sinistra, senza leader di carisma e prestigio in grado di trascinare democrarticamente maggioranze per l’attuazione, convincente, di una linea di sviluppo del Paese per superare la grave crisi che ci relega a "Paese Malato" d’Europa. Di Pietro, spinto ad entrare in politica da D’Alema fa la sua parte oggi, meglio di altri che hanno optato per la distruzione dei Partiti tradizionali, DC,PSI, PCI, PLI,MSI, etc., senza obiettivi e progetti validi per costruire un bipolarismo unificante soprattutto a sinistra, ancora più grave, per il momento di scompenso mondiale dell’equilibrio che governava il Mondo prima della caduta del "Muro" di Berlino. Oggi la situazione si è aggravata per la ricerca affannosa e confusa, non della conquista del consenso effettivo delle masse, che hanno sempre più bisogno di difesa, proprio per la mancanza di "strumenti" validi e "veicolo di democrazia" come erano considerati dalla Costituzione i vecchi Partiti, ma per tentare impensabili intese, a destra, con cattolici, col padronato industriale, facendo silenzio assoluto sulle conquiste perdute dopo il primo Centro Sinistra e il virulento attacco contro il PSI che ne era il vero propulsore. Questo è il punto essenziale! Senza i socialisti ,che coinvolgevano parti sempre più grandi di cattolici, anche sui diritti civili, ed ispiratori di grandi conquiste come la legge "erga omnes", il SSN, la scuola, l’abolizione delle gabbie salariali, la politica di sviluppo del mezzogiorno d’Italia, le nazionalizzazioni, la difesa dei diritti delle donne sull’aborto, quella sul dovorzio dopo la vittoria clamorosa di Loris Fortuna su Fanfani, ogni prospettiva di sviluppo si è arenata irrimediabilmente e non si intravede possibilità alcuna di reale miglioramento stante la pochezza o addirittura l’assenza di un disegno vero di unità per lo sviluppo ed il superamento della crisi che ci coinvolge ad ogni livello e non sia solo finalizzato al mantenimento di una "casta" di perdenti, in cerca di loro esclusiva stabilità. Attilio Pizzarello

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