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Denuncia penale della protezione animali contro Baarìa per la scena del bovino sgozzato!

L’Enpa (L’Ente nazionale protezione animali) ha denunciato Tornatore e richiesto il ritiro dalle sale cinematografiche di «Baarìa», l’ultimo film di Giuseppe Tornatore, candidato italiano per la prossima notte degli Oscar.

La decisione di avviare il procedimento penale presso la Procura di Roma – si legge sul Corriere della Sera - è legata alla ormai tristemente nota scena della macellazione di un bovino sgozzato, dopo che all’animale è stato conficcato un punteruolo nella testa. Una scena piuttosto forte, ripresa dal vero in un mattatoio. Lo spezzone aveva sollevato le proteste di numerose associazioni ambientaliste e di tanti semplici cittadini, che l’avevano trovata oltre che cruenta anche del tutto inutile, visto che la stessa avrebbe potuto essere girata ricorrendo ad effetti speciali.

Non così la pensa Tornatore che in più occasioni (anche nella videochat con i lettori di Corriere.it) si è giustificato dicendo che non sarebbe stato possibile ricreare lo stesso effetto e che l’animale non è stato ucciso appositamente perché le riprese sono state effettuate in un luogo dove comunque ogni giorno vengono ammazzati numerosi animali in quel modo.

Commenti all'articolo

  • Di barbara (---.---.---.25) 5 ottobre 2009 18:42

    Dunque Tornatore ha approfittato di un usanza del luogo. Se un giorno avra’ bisogno dello squoiamento di un cane o un gatto vivi, andra’ in Cina? Bravo!! 7+ VERGOGNA

  • Di laura (---.---.---.161) 5 ottobre 2009 19:54

    Però il povero Tornatore non ha fatto altro che filmare quello che succede nella realtà!
    Non è una ipocrisia che gli stomaci deboli che non riescono a sostenere la visione di quella scena quando poi vanno al ristorante ordinano magari una bella bistecca al sangue? Da dove credono che provenga dall’albero delle bistecche invece che da un animale squartato?
    Invece di rompere le scatole ad un regista che non ha fatto altro che riportare la realtà, perchè l’Enpa non si occupa di denunciare quello che accade negli allevamenti intensivi di bovini, dove la morte per l’animale è solo una liberazione dalle torture?

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