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Democrazia e poteri antagonisti

Tutti sanno che democrazia significa governo del popolo. La costituzione stabilisce le regole dello stato democratico. Fu concepita dopo la seconda guerra mondiale, successivamente alla caduta della dittatura fascista, l’uccisione di Mussolini e la macabra esposizione delle sue spoglie a Milano, piazzale Loreto. Furono questi eventi fortemente traumatici che tutti desideravano lasciarsi alle spalle a suggerire che situazioni del genere non avessero a ripetersi nel futuro.

Nacque così la nostra carta costituzionale che i padri costituenti concepirono nel modo più garantista possibile. La democrazia è un sistema di governo imperfetto ma non se ne vedono di migliori. Sennonché, il peggiore difetto di ogni democrazia è l’eccesso di democrazia. L’eccesso di garantismo genera una sorta di paralisi dei processi decisionali e favorisce la nascita di poteri alternativi che possono arrivare persino a minacciarne la sopravvivenza così come nel passato si è verificato per la genesi di tutte le dittature. Nel nostro Paese, una diffusa cultura del “no” preconcetto ad ogni tentativo di progresso, di innovazione, ci ha portato ad un miserando declino a vantaggio dei Paesi concorrenti e contemporaneamente ha favorito la nascita di caste e di centri di potere che rendono il Paese ingovernabile. Per uscire da questo mefitico pantano urge una radicale riforma dell’architettura istituzionale: eliminare senza rimpianti il Senato e conferire maggiori poteri al capo del governo, a prescindere dallo schieramento politico di cui sia l’espressione.

Se, come sembra probabile, Pier Luigi Bersani sarà il prossimo presidente del consiglio, gli auguriamo che finalmente possa varare quelle riforme che auspicavamo e che il governo Monti avrebbe dovuto e potuto varare ma che invece ha preferito evitare, preoccupandosi dei problemi finanziari che gli sono più congeniali vista la sua formazione professionale e il mondo da cui proviene ed a cui è legato. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a novembre del decorso anno 2011, di fatto, dispose l’insediamento di una compagine governativa non eletta dal popolo ma di suo gradimento. Non credo che si possa dubitare che egli esorbitò dalle sue attribuzioni d’istituto. È altrettanto vero però che la situazione politica era tale che per sbloccarla occorreva un colpo di mano forte.

Infatti, le prerogative del presidente del consiglio in carica, Silvio Berlusconi erano di fatto ostacolate da un’opposizione feroce, preconcetta, che gli impediva di varare come aveva in animo, le riforme indispensabili per il Paese. In sostanza, si era creata un’impasse che rendeva ingovernabile il Paese e che doveva essere sbloccata. Negli Stati Uniti dove la democrazia funziona meglio che altrove il presidente, una volta eletto, governa senza tanti ostacoli e l’opposizione rimane diligentemente e tranquillamente, in stand- by fino alla successiva tornata elettorale. A dispetto della sua autorevolezza, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha subito un affronto da parte del secondo dei poteri forti, l’apparato giudiziario, per la qual cosa ha instaurato un ricorso che ha trovato accoglimento da parte della Corte Costituzionale. La cosa ha trovato vasta eco sui mezzi d’informazione.

A proposito di mezzi d’informazione, la stampa, il terzo potere, esso è blindato dal proprio ordine professionale che di fatto costituisce una censura preventiva in quanto impedisce a chi ne avrebbe le capacità dimostrate sul campo, l’accesso alla professione, creando contemporaneamente un limbo che in realtà è una sorta di lavoro nero alla luce del sole, nel quale anche firme di fama consolidata, pubblicano articoli su tutti i giornali famosi o meno, pagati quattro soldi o persino non pagati, fatta eccezione per quei pochi fortunati, iscritti a libro paga, che vengono retribuititi profumatamente. Gli ordini professionali sono altre caste che, contrariamente alla loro ragion d’essere, anziché garantire gli utenti, li assoggetta agli interessi e ai voleri dei loro iscritti. Stando così le cose, anche queste caste, sarebbe ora che venissero abolite senza indugi. Fortunatamente ordine dei giornalisti e giornali cartacei hanno i giorni contati, internet li ha già condannati alla sparizione e per questo, la rete sta subendo preoccupanti minacce e tentativi di limitarne la libertà e l’accessibilità ai cittadini. La nostra democrazia, incontra altri ostacoli sul suo faticoso cammino: una burocrazia kafkiana, demenziale, ma così incancrenita che è cosa ardua il solo cercare di alleggerirla, renderla più dinamica e meno costosa, più sopportabile da chiunque nel nostro Paese abbia il coraggio di fare impresa. Alberto Alesina e Francesco Giavazzi sul Corriere della Sera del 5 dicembre hanno descritto efficacemente gli ostacoli che i dirigenti dei ministeri che “hanno l’interesse a rendere il funzionamento dei loro uffici il più opaco e complicato possibile, in modo da essere i soli a poterli far funzionare”, frappongono ad ogni tentativo di riforma da parte di quei ministri animati dalle migliori intenzioni, fino a scoraggiarli.

In sintesi, gli ostacoli che si frappongono al progredire del nostro Paese sono: l’attuale architettura istituzionale che invoca più poteri al presidente del consiglio, riforma della magistratura, riforma della burocrazia, riforma o abolizione degli ordini professionali, ricondurre la pressione fiscale a livelli sostenibili; quello attuale è la principale causa dell’elevato livello di evasione fiscale e di fuga delle aziende, oltre a produrre minori introiti per le casse dello stato, adeguare le infrastrutture informatiche e stradali allo stesso livello degli altri paesi con i quali dobbiamo competere. Si pensi che la nostra rete stradale nazionale ammonta a circa seimila chilometri di cui buona parte a pagamento, contro i circa dodicimila chilometri di quella tedesca gratuita. Le conseguenze di tale carenza, oltre a penalizzare fortemente la nostra economia comportano un tragico tributo di sangue per incidenti stradali che è uno dei tanti record negativi che ci caratterizzano. Al di là dal carisma dei leader, potremo giudicare il prossimo governo dal numero delle riforme sopra elencate che sarà capace di attuare.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.165) 6 dicembre 2012 23:22

    ContestarLa è piuttosto semplice considerate le molteplici imprecisioni: Sistemi e Democrazia: non esiste il sistema perfetto,

    Democrazia è: gli individui votano, una testa un voto, la maggioranza decide per tutti; ma minoranza, o opposizione, ha funzione di vigilare, contrastare leggi che, dal punto di vista dei cittadini che l’hanno votata, sono ingiuste o negative, alle prossime elezioni, tutti i cittadini valuteranno secondo scienza e coscienza.

    Negli ordinamenti degli Stati, la Costituzione, che è la Carta fondamentale del vivere comune, tramite le Corti costituzionali o supreme, vigilano, al di sopra dei Parlamenti, maggioranze, partiti politici, affinchè non vengano introdotte leggi che contrastino tale VIVERE COMUNE. Eventuali cambiamenti fanno riferimento sempre e comunque al cittadino: una testa-un voto.

    Cos’è l’eccesso di democrazia?? ci sono forse cittadini che votano due volte???

    In quanto ai no preconcetti: maggioranza dice sì, minoranza dice no.....e allora??...è strano????si ferma tutto??? perchè???

    Nascita di caste o centri di potere: tramite gli albi professionali ce li portiamo dietro dal fascismo e sono diventati caste e centri di potere assieme; le lobby: sono sempre esistite e finanziano tutti pur di ottenere vantaggi e leggi favorevoli: ciò non è necessariamente illegale o antitetico all’interesse della comunità purchè i nostri legislatori (i parlamentari ed il governo) abbiano capacità di discernimento, onestà mentale e ""onestà punto"".

    L’architettura istituzionale la metto vicino agli USA: Lei è ampiamente disinformato (o peggio) Negli USa le leggi le emanano Congresso e Senato, Il Presidente può anche, porre il veto, negli USA le leggi proposte dal Presidente devono essere approvate da Congresso e Senato, negli USA parte del Congresso e parte del Senato vengono sottoposte ad elezioni ogni due anni (elezioni di metà mandato). Dal 2010 al 2012 Barak Obama ha avuto un Congresso a maggioranza Repubblicana con il quale ha dovuto trovare compromessi per legiferare (Il Presidente viene in questo caso chiamato Anatra Zoppa), a Novembre 2012 è stato rieletto il Presidente ma il Congresso ha nuovamente una maggioranza Repubblicana, dunque nuovi compromessi: le risulta che negli USA si metta in dubbio l’architettura dello Stato??

    Berlusconi: Scusi la domanda, Lei ha interessi privati con Berlusconi?? Il Berlusconi Silvio con la maggioranza che si è ritrovato poteva fare tutto ed il contrario di tutto, tanto è vero che quando gli è interessato ha fatto passare leggi in una settimana. (inutile perdere ulteriore tempo)

    Informazione: francamente non sono informato, sospetto che coloro che Lei non cita, gli Editori, abbiano assai più potere dell’Ordine. Su chi è morto e chi è vivo non mi pronuncio.

    Sul Presidente...dopo...: Riforma della Magistratura: si, tramite la copertura degli Uffici a livello di personale non solo Magistrati e Giudici ma anche Cancellieri ed Amministrativi.

    Riforma del processo penale/civile a partire da una legislazione più chiara e coerente, dalla telematizzione innanzitutto tramite PEC nella trasmissione deglii Atti, immediata sospensione dei termini di prescrizione e denuncia e sospensione anche agli Avvocati che aggirino/ostacolino lo svolgimento del processo. Denuncia penale al testimone infedele o che non dichiari di essere stato subornato e che non dichiari di non poter testimoniare perchè potrebbe venire imputato ecc.ecc.. Vere leggi anticorruzione.....

    Si a riforme delle Pubblica Amministrazioni in senso semplificativo purchè, in caso di dichiarazione infedele da parte del cittadino, la sanzione sia veramente ""brutale"" (conta la lealtà ed il rispetto della legge, non la punizione). In ogni caso, fatta la legge, va fatta applicare: ci vogliono controlli e controllori efficaci per qualità, frequenti nella quantità. Le faccio presente che le leggi non mancano, coloro che in campo imprenditoriale le rispettano sono ampiamente soggetti a concorrenza sleale proprio a causa della mancanza di controlli e severe punizioni... ai furbi. Bisogna sempre ben chiarire la differenza fra errore e volontarietà

    Il Presidente del Consiglio (Capo del governo): dunque: il Parlamento siamo noi (i nostri rappresentati da noi eletti), Il Governo ed il suo Capo e Ministri sono l’Esecutivo: cosa sono???: Sono semplicemente quelli che devono fare applicare le leggi, per questo hanno a disposizione pezzi di Pubblica Amministrazione, persone/il nostro denaro/mezzi, da guidare e fare funzionare, (se invece di andare in TV, fare convegni, sprecare e sprecare e sprecare ecc. andassero in Ufficio forse...)

    Se qualche cosa non va, vanno in Parlamento e lo dicono (pochi soldi, troppo personale ecc.)Infatti la finanziaria serve proprio a questo, e viene sottoposta al Parlamento dal Governo: fare in rendiconto ed evidenziare al cittadino cosa è stato fatto e cosa s’ha da fare. Hanno anche il potere di dire: ueh Parlamento, guarda che tu fai questa legge che è in contrasto con quell’altra o, non ho soldi/mezzi per farla applicare bene,io non sono d’accordo!!! ha anche il potere di emanare Decreti in caso di emergenza/urgenza; questi valgono da subito quale legge, salvo che entro 60 giorno il Parlamento li deve tramutare in legge. Può anche sottoporre al Parlamento Disegni di legge.

    Scusa, che altro potere deve avere uno che ha il compito di condurre l’Ufficio secondo l’indicazione del grande Capo (il popolo)???.

    Chiedo: se c’è tutto stò casino, non è che il cittadini italiani se se sono altamente fregati, sono andati alla cabina elettorale con la bandierina che più gli piaceva o faceva pendant con cravatta e calzini???, hanno lasciato fare a cani e porci fino a quando gli è convenuto purchè il mutuo casa fosse erogato al 120% del valore, a 150 anni, così da avere i soldi per comprare il SUV??? che la Scuola fosse un buon parcheggio per figli e la Sanità tutto e di più oltre che curarsi se necessario??? Non è per caso che da risistemare sia la NOSTRA testa ed il nostro comportamento PRIMA DI TUTTO???

    E comunque: l’informazione che dai quando scrivi un articolo deve essere impeccabile, solo l’opinione è libera 

    Enzo

     

     

     

    • Di Cesarezac (---.---.---.252) 7 dicembre 2012 21:31
      Cesarezac

      Enzo,

      intanto La ringrazio per l’attenzione al mio articolo visto che la lettura è un esercizio al quale poche teste pensanti si dedicano nel nostro Paese nel quale oltre il settanta per cento dei cittadini.sono semianalfabeti.Per eccesso di democrazia intendo un eccesso di garantismo come meglio precisato.
      Stando così le cose non c’è da meravigliarsi che le cose della politica vadano come vanno.
      Quando in Italia non c’era democrazia, principi, papi, mecenati ci hanno consegnato un lascito di opere d’arte senza confronti. Pensi se Michelangelo oggi chiedesse al popolo della "no tav" se fare la cupola di San Pietro, che mobilitazione di popolo scatenerebbe.
      Lei conclude: " non sarebbe il caso che da sistemare sia la nostra testa ed il nostro comportamento?" Approvo.
      Mi perdoni, ma il suo commento è un po troppo prolisso.
      Cesarezac 
  • Di (---.---.---.161) 7 dicembre 2012 10:32

    Ma dov’è la democrazia? Quella senza aggettivi, naturalmente!

  • Di Giacomo Nigro (---.---.---.104) 27 dicembre 2012 15:38
    Giacomo Nigro

    Opposizione preconcetta? E la compravendita di parlamentari? La democrazia (o meglio la legge elettorale vigente) aveva concesso a Berlusconi una maggioranza con la quale avrebbe potuto realizzare le riforme che aveva sbandierato nella campagna elettorale, ma pensare troppo ai propri affari in democrazia, anche nella nostra imperfettissima democrazia, nuoce. Infine il massimo rappresentante della nostra democrazia invece di sciogliere le camere ha dato vita a un governo antidemocratico che con la scusa della perdurante crisi economica ha approvato (purtroppo con l’approvazione del PD) riforme e provvedimenti classisti a anti-lavoro.

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