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Ddl sulla corruzione, salvi Penati e Berlusconi?

Le commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera dei Deputati hanno recentemente approvato l’emendamento del governo al disegno di legge sulla corruzione. Da ieri il disegno di legge in questione è passato all’esame dell’aula. Una delle principali novità dell’emendamento riguarda la suddivisione del reato di concussione in due reati distinti.

Se anche questa parte del disegno di legge sulla corruzione fosse approvata dalla Camera e, successivamente, dal Senato, ad esempio, il reato di concussione contestato a Filippo Penati, ex vicepresidente del consiglio regionale lombardo, autosospesosi dal Pd, per il caso delle aree Falck, verrebbe prescritto. Comunque, non solo per quel motivo, questa novità relativa al reato di concussione è stata oggetto di notevoli e numerose critiche, anche perché inciderebbe sul processo Ruby, migliorando la posizione di Silvio Berlusconi.

L’ “oggetto del contendere” è ben spiegato in un articolo di Donatella Stasio pubblicato su www.ilsole24ore.com:

“Forse non sarà un ‘terremoto’, ma lo ‘spacchettamento’ della concussione in due reati distinti non sarà indolore.

La mediazione della Severino avrà ricadute sui processi in corso e su quelli futuri, anche se più limitate rispetto a quelle derivanti da altre proposte della maggioranza.

Prima ricaduta: la prescrizione più breve.

La ‘concussione per induzione’, trasformata in ‘indebita induzione a dare o promettere utilità’, si prescriverà più rapidamente perché ne è stata ridotta la pena, che passa da 4-12 anni a 3-8 anni: oggi il reato si estingue in 12 (massimo 15) anni, con la riforma si estinguerà in 8 (massimo 10) anni.

Risulterebbe quindi già prescritto, confermano dalla Procura di Monza, il reato di concussione contestato a Filippo Penati (ex vicepresidente della Lombardia autosospesosi dal Pd) per il caso delle aree Falk: il reato risale al 2002 per cui risulterebbe prescritto nel 2012, cioè adesso (nel 2017 con le norme vigenti).

Penati continuerebbe a rispondere degli altri due reati, corruzione e finanziamento illecito ai partiti, ma non più di concussione. A meno che, in aula, governo e maggioranza decidano di portare la pena almeno a 10 anni, come peraltro prevedeva un emendamento di Donatella Ferranti (Pd), ritirato ieri.

E come vorrebbe la logica, se è vero quanto affermato dal ministro Severino, e cioè che, dopo aver aumentato a 8 anni la pena della ‘corruzione propria’, bisognerebbe riequilibrare le pene di altri reati (più gravi), a cominciare dalla concussione.

Ma ieri non se ne è discusso. ‘Sarà oggetto di riflessione’, dice il ministro.

La concussione per induzione è l’unico reato per il quale è stata diminuita la pena. E quindi la prescrizione.

Che – va ricordato – non decorre da quando il reato è scoperto, ma da quando è stato commesso.

Tra i due momenti possono passare anche anni (vedi il caso Penati) perché corruzione e concussione – a differenza di una rapina – sono reati occulti e non permanenti.

Perciò Ocse e Europa ci chiedono di rivedere il sistema della prescrizione, indispensabile per arrivare a una sentenza senza la tagliola della prescrizione.

Ma ciò significherebbe rivedere la ex Cirielli e su questo c’è un veto del Pdl. Ecco perché il governo ha deciso di aumentare (un po’) alcune pene per aumentare (un po’) la prescrizione (che si calcola sul massimo della pena, aumentato di 1/4).

Unica eccezione la ‘concussione per induzione’. E poiché si tratta di una modifica ‘più favorevole’, si applicherà ai processi in corso. Che sono centinaia.

Tra quelli ‘eccellenti’ c’è anche il processo-Ruby, in cui Silvio Berlusconi è imputato di concussione e prostituzione minorile.

Qui il taglio della prescrizione è irrilevante, perché l’inchiesta è partita nel2010, a ridosso del fatto, la telefonata in Questura in cui Berlusconi sollecitò la liberazione di Ruby in quanto ‘nipote di Mubarak’.

Qui, però, entra in gioco la mutazione genetica della ‘concussione per induzione’, che nella riforma Severino (una mediazione tra proposte ben più ardite) sembra più figlia della corruzione (reato a condotta bilaterale) che della concussione.

Oggi il concusso non è punito, ma è ‘vittima’, tant’è che le sue parole fanno prova contro il concussore; con la riforma, invece, ‘l’indotto’ è punito, quindi è una sorta di concorrente nel reato e le sue parole avranno peso solo se riscontrate.

La Severino(e alcuni giuristi) garantiscono che c’è piena ‘continuità normativa’ tra il vecchio e il nuovo, ma nei processi in corso gli avvocati sosterranno il contrario.

E per sapere chi ha ragione, bisognerà aspettarela Cassazione, a sezioni unite. Cioè tra mille anni.

Certo è che il Pdl ha condiviso la modifica, e senza fiatare l’ha votata. Forse perché da qualche mese circola voce (un’intuizione? una certezza? un auspicio?) che Berlusconi sarà assolto dalla concussione o il reato sarà derubricato in abuso d’ufficio, quindi ‘è meglio non agitarsi troppo’.

La sentenza è attesa tra settembre e dicembre. Chissà se la riforma sarà già legge”.

 

La materia oggetto del disegno di legge sulla corruzione è oggettivamente molto complessa. E stabilire con precisione tutti gli effetti che si potranno produrre sui processi in corso non è facile. Ma quanto sostenuto da Donatella Stasio mi sembra più che credibile e quindi ritengo che sia opportuno che, per quanto concerne il modo di considerare il reato di concussione, si eviti di incidere sui processi in corso, sia su quello di Penati sia su quello di Berlusconi, per il caso Ruby. Capisco – o meglio in realtà non capisco… – che siamo abituati a leggi “ad personam” per quanto riguarda i reati penali, ma il governo in carica dovrebbe distinguersi nettamente dal governo precedente, a tale proposito, e così tutti i partiti che lo sostengono, in primo luogo il Pd.

Pertanto è auspicabile che il testo definitivo del disegno di legge sulla corruzione, che dovrà essere approvato ovviamente da entrambi i rami del Parlamento, tenga conto delle critiche rivolte soprattutto al modo di considerare il reato di concussione, accogliendo anche le richieste di Ocse e Unione europea di rivedere il sistema della prescrizione.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.225) 30 maggio 2012 16:45

    La legge in discussione in parlamento  detta anticorruzione è una boiata clamorsa, fatta per ingannare i gonzi e per un aiutino a Papi.

    Le misure che avrebbero potuto dare un sollievo nella lotta alla corruzione non ci sono (modifica alla ex cirielli, reintroduzione del falso in bilancio, test d’integrità, legislazione premiale per pentiti, esproprio dei patrimmoni accumulati con la corruzione).

     Né sono prese in considerazione altre misure collaterali preventive quali

     1° la rientroduzione dei controlli di legittimità sugli atti amministrativi,

     2° l’estensione dei poteri della Corte dei Conti,

     3°la creazione di organismi ispettivi che - sul modello francese dei comitati di valutazione dei prezzi e dei rendimenti - possano esercitare dei controlli di merito sulla validità economica delle spese della pubblica amministrazione,

     4° l’istituzione di una magistratura specializzata per il settore, sul modello di quella antimafia.

    Ancora una volta la sinistra sta tradendo i suoi elettori, come nel 96 con il governo Prodi si fece finta di avviare la battaglia contro la corruzione così oggi il grigio burocrate segretario del PD (che già si sente presidente del consiglio) sta facendo finta di impegnarsi per la lotta alla corruzione con l’approvazione di una legge che non porterà nulla di positivo.

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