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Cronache da Terzigno. Bertolaso risponda: dove è finito il ciclo integrato dei rifiuti a Napoli?

Qui Terzigno.

Lunedì 27 settembre 2010. Dopo due anni di lotte istituzionali e partitiche, dopo una settimana di scontri con la polizia mirati a sabotare la popolazione locale, tutti i cittadini vesuviani, con sindaci e amministratori, hanno iniziato un presidio stabile sulla rotonda della Panoramica. La rotonda è una grande rotatoria con al centro un ulivo e aiuole varie, serve a rendere più sicuro un grande incrocio; una strada porta a Boscoreale - Pompei; l'altra a Boscotercase - Torre Annunziata; l'altra sul Vesuvio – Torre del Greco; infine, l'ultima che porta a Terzigno dove c'è l'ingresso alla discarica. Tutti questi comuni sono vicinissimi gli uni agli altri, come quartieri in una grande città. Oggi, questa grande rotatoria ribattezzata, rotonda dagli abitanti, accoglie manifestanti e politici, giornalisti, cittadini da ogni parte della Campania, per solidarietà, e anche perché questa è una lotta di tutti. Sul un lato della rotonda la grande tenda blu, quella per le emergenze, della Protezione Civile. Con l'ulivo e la tenda i Gonfaloni, i simboli dei comuni. Stanno tutti qui, sembra davvero una festa, una sagra, i volti appaiono stanchi, troppe notti insonne, troppa pressione e preoccupazione e quella dannata paura di non riuscire a salvare il Vesuvio. In questo preciso momento, mentre sto scrivendo, un folto gruppo di mamme sta scendendo a piedi la strada che da Boscotrecase porta alla rotonda, dove vi è il presidio; hanno appena accompagnato i loro figli a scuola. Per martedì, programmata una grande riunione tra i sindaci dei diciotto comuni che ruotano tutti attorno al grande cono vulcanico; vogliono proporre lo spegnimento per circa tre minuti dei lampioni in tutti i comuni. Un segno di lutto, di partecipazione. Giovedì resta confermata la giornata di lutto cittadino con adeguata chiusura di negozi, uffici e scuole. Venerdì, sulla rotonda, consiglio comunale pubblico e congiunto. Così si oppongono i vesuviani alla seconda discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio.

La scorsa notte non si sono registrati gravi incidenti, va soltanto detto che la polizia ha energicamente, e senza nessun complimento, allontanato i manifestanti che, seduti a terra, con lumi e candele accese, facevano la veglia, aspettando la colonna maleodorante dei camion. Alla prepotenza degli agenti in tenuta antisommossa i manifestanti non hanno reagito se non con qualche parola colorita, tuttavia alcune donne son finite schiacciate dall'avanzarsi, minacciosa, dei caschi blu. I sindaci vesuviani chiedono al prefetto di far cessare le cariche della polizia contro i cittadini inermi; sant'iddio, si vede che sono persone civili, disarmate, senza grilli per la testa!

Sulle infiltrazioni da parte di gruppi estranei al movimento di protesta vesuviano, e che hanno terrorizzato i pacifici manifestanti nei giorni scorsi, non si hanno più dubbi e la DIGOS si dice sulla loro pista. Appare chiaro l'urgenza di conoscere il pensiero della Unione Europea su quanto sta avvenendo, come anche la necessità di aprire un fascicolo interno sulla gestione dei rifiuti da parte del governo Berlusconi. Basta venire sul territorio per rendersi conto che l'ennesima emergenza rifiuti non dipende dalla mancata raccolta differenziata, cosa che facciamo benissimo da tempo, ma dalla mancata politica dei materiali, fondata sulla riduzione della produzione di rifiuti e sul recupero di materiali attraverso la selezione alla fonte. Selezione, che ripeto, facciamo da tanto tempo. Qui invece hanno pensato soltanto a costruire il mostro di Acerra ed a individuare altri siti per altri inceneritori; infatti dal Cipe, i soldi son partiti secoli fa, dove sono finiti? Un inceneritore crea più problemi di quanti ne risolva: produzione di energia scarsa, inquinamento delle falde acquifere, delle campagne e dell'aria e suolo. E i soldi stanziati per il ciclo integrato dei rifiuti? Tutto questo esiste solo sulla carta, in teoria, nella pratica si continua a nascondere i rifiuti sotto le falde del Vesuvio. Inoltre l'area vesuviana è quotidianamente frequentata e visitata da tantissimi turisti stranieri, un importantissimo sito archeologico e anche geologico. Si ricorda che il Vesuvio, dove per anni si è sversato e mai bonificato e che da due anni viene rimpinzato di rifiuti di ogni genere e tipo, e che ora sta per vedersi aprire una seconda cava, è il vulcano più temuto al mondo, tenuto costantemente sotto controllo, 365 giorni all'anno e il più visitato dagli studiosi. Questi turisti lo sanno per cosa pagano? Lo sanno le loro Nazioni cosa vanno a vedere i propri cittadini e come vengono trattati dal governo italiano?

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