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 Home page > Tribuna Libera > Cronaca di una morte annunciata

Cronaca di una morte annunciata

Avrete letto anche voi la tragica storia di Maria Antonella, la ragazza argentina, anoressica, morta perché convinta che “Dio curi tutto”.

Ci sarebbe poco da aggiungere ad una vicenda così drammatica, se non una riflessione sulla profonda religiosità espressa sia dalla ragazza che dalla famiglia. Che una giovane donna si lasci morire perché convinta di un sicuro intervento divino, sempre e comunque a portata di mano, lascia indubbiamente senza parole, ma, in fondo, è lo stesso argomento che ha accompagnato la storia dell’occidente cristiano attraverso tutto il medioevo fino ad inserirsi in ampi spazi perfino dell’epoca moderna.

La curiosità medica dell’antichità (si pensi solo alle capacità chirurgiche degli antichi egizi o alla scuola araba, agli ebrei spesso al capezzale dei potenti, o ancora alla scuola di Salerno) sono stati contrastati apertamente con il primo affermarsi ‘politico’ del cristianesimo e poi sempre più ferocemente in nome di una fede ottusamente pervasiva, incapace anche solo di osservare con occhi privi di ideologia la realtà della natura.

Fino alla “stranezza” di comportamento dei Testimoni di Geova che, come sappiamo, rifiutano le trasfusioni di sangue anche quando sono l’unico mezzo per rimanere in vita. Come se l’identità umana stessa albergasse in quel liquido rosso che scorre nelle arterie per portare ossigeno e poi nelle vene per correre a depurarsi.

E un comportamento in fin dei conti 'religioso' si può trovare anche nella storia della medicina laica, come nel caso del povero dottor Semmelweis deriso, licenziato, ostracizzato e alla fine fatto impazzire per le sue intuizioni fondamentali nel campo della sepsi medica che avevano salvato da morte certa centinaia di puerpere.

Roba da matti, si direbbe (e molti lo dicono, infatti). Ma sappiamo bene che la religiosità non è di per sé una forma di malattia mentale, anche se deriva da una dimensione di alienazione, l’annullamento del mondo inumano alla nascita, come spiega lo psichiatra Massimo Fagioli nella sua teoria.

È piuttosto una formazione culturale che si apprende da un contesto familiare e sociale e che si fa propria in maniera più o meno acritica. Si pensa che esista un trascendente perché ciò fa parte della cultura acquisita e diffusa (per non dire dominante); la convinzione trova inoltre alimento semplicemente perché la scienza non è ancora in grado di rispondere a tutto e perché si ritiene che i termini "scienza" e "razionalità" siano equivalenti, cosa che non è.

E tutto ciò che non è razionale viene ancora attribuito alla sfera religiosa, nonostante si sappia da tempo che intuizioni irrazionali e addirittura oniriche siano state alla base di ricerche scientifiche assolutamente valide e innovative.

Comunque, man mano che la scienza compie passi in avanti nella spiegazione della natura (umana e non), la domanda provocatoria del religioso si sposta un po’ più in là: la teorizzazione di Higgs spiegherebbe (per quel po’ che posso averne capito io) come un bosone (chiamato “particella di Dio”) sia in grado di conferire massa a particelle elementari e questo spiegherebbe l’esistenza della materia stessa dando per scontata (?) l’esistenza ab aeternum dell’energia.

Ma un religioso avrebbe pronta la domanda “e l’energia chi l’ha creata ?”, ragionando per antropomorfismi: tutto deve esistere esattamente come succede nella vita umana, un figlio esiste perché ci sono i genitori che gli danno la vita, così deve essere per il cosmo grazie al dio padre (ma la madre ?). In realtà non si capisce perché si debba ammettere l’eternità di un dio (o comunque di un “disegno intelligente”), ma non di una semplice - e non pensante/non intelligente - energia cosmica; ma tant’è. Si direbbe un’ostinata preclusione culturale più che altro.

Nel caso della ragazza argentina l’alienazione religiosa ha sconfinato invece, in modo incontrovertibile, nel delirio. Credere che esista un trascendente creatore è una convinzione culturale (per quanto discutibile), credere che l’ente trascendente intervenga nella singola vicenda umana con azioni salvifiche è evidentemente una certezza delirante che non ascolta alcuna altra voce, tantopiù una voce critica. Certezza delirante ampiamente gestita e favorita dalle favole miracolistiche promosse nel tempo con l’avvallo (spesso molto cauto, a volte pacchianamente barocco) della Chiesa.

Delirio che si alimenta della dimensione onnipotente. Credere nell’onnipotenza divina è generalmente un connotato che ogni religioso recita, dice, magari pensa anche - più sperandoci (di solito nei momenti di difficoltà) che credendoci davvero - ma mantenendo una certa dose di lucidità che gli permette di non superare dei limiti; limiti stabiliti da un rapporto con la realtà che in qualche misura viene mantenuto. E questo fa della fede religiosa una credenza che affonda le sue radici nella dimensione culturale, non nella malattia mentale. Quando quei limiti vengono superati e si crede davvero che l'onnipotenza trascendente, qualcosa che si crede esistente, possa agire nel mondo, il rapporto con la realtà salta e si entra nel mondo tragico della malattia mentale che è malattia del pensiero. Pensare che “Dio curi tutto”, annullando secoli di scienza medica, è infatti un pensiero malato. Come tragicamente dimostrato nell'epilogo triste di questa vicenda.

La madre, dopo la morte della figlia, ha aggiunto: “Fino all'ultimo momento della sua vita abbiamo avuto fede che sarebbe stata guarita. Così come in altre circostanze il Signore l'aveva liberata dalla schizofrenia e dalla trombosi”.

Non so che dire della trombosi, ma sarei portato a pensare che la povera ragazza non era affatto guarita dalla schizofrenia. E la madre, delirando in modo manifesto anche lei (e potremmo ipotizzare che la causa della malattia della figlia potrebbe essere da ricercare in quella della madre), ce l’ha lasciata languire, senza mai farla curare. Fino a farla morire.

Con una madre così, potremmo definire questa storia la "cronaca di una morte annunciata".

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.79) 25 giugno 2013 18:40

    Due sole parole, ci sono fanatismi religiosi che pur crendo in Dio non hanno la fede in Dio, che è tutt’altra cosa! Infatti, Dio opera nella vera fede, ossia verso tutti coloro che pregando per un determinato tempo credono al di là di ogni dubbio che Dio operi quella guarigione, e hanno fede che Dio interviene. Essi vedranno la gloria di Dio!! Ma non quelli che rimangono nel dubbio. Ecco quindi la tragedia voluta da quella famiglia!!

  • Di (---.---.---.37) 25 giugno 2013 19:32

    Ma lei è un razionalista o un religioso?


    I razionalisti ufficiali pensano che "occorre lasciare al singolo, cosciente e consapevole delle sue scelte, il diritto di autodeterminarsi, anche se ciò comporta il rifiuto delle cure. A prescindere se sia credente o meno, perché l’appartenenza religiosa non è una ragione per costringere qualcuno a subire trattamenti sanitari."
    Ma lei sembra più un cattolico "che vorrebbe importi le sue scelte per il tuo bene. Un caposaldo del pensiero illuminista è invece riconoscere la libertà di fare coscientemente scelte che riteniamo discutibili. Anche le più estreme."

    Interessante commento allo stesso articolo:

    "il principio che la religione ... sia una forma di costrizione e invece i principi dell’illuminismo no. Questo non solo non è vero, ma è smentito dai fatti, se si considera la violenza brutale e pienamente ideologica espressa sia dall’ideologia religiosa sia da quella scientista-illuminista (pur riconoscendo ad entrambe una complessità maggiore di quanto appaia o si voglia far apparire). L’idea che all’interno di un contesto sociale -in genere- si vengano a costruire sistemi ideologici e culturali atti a controllare e sradicare la devianza è un aspetto che fa parte di ogni società e non può essere banalmente derubricato sotto la voce "superstizione", perché sappiamo bene come in nome della rivoluzione della Dea ragione la Francia (e non solo) ha visto un bel po’ di morti assommarsi sulla coscienza."


    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 25 giugno 2013 20:02
      Fabio Della Pergola

      Non è chiaro se il suo commento è rivolto all’articolista o al commentatore precedente.

      In ogni caso il problema sta nella domanda iniziale: "ma lei è un razionalista o un religioso?". E’ un problema perché questa è una falsa alternativa. O meglio, è l’alternativa storica che conosciamo "o religione o ragione", ma è un’alternativa che non esaurisce affatto il mondo che conosciamo. Prendiamo ad esempio un poeta, o un artista in genere; lei come lo farebbe rientrare negli spazi angusti di questa "falsa alternativa" ?

      Coraggio, cerchiamo altre possibilità. Esistono.

  • Di GeriSteve (---.---.---.164) 26 giugno 2013 10:23

    Questa distinzione fra fede sana e fede patologica è pragmaticamente accettabile,ma ci sono buoni motivi per ritenere che gli aspetti patologici delle religioni abbiano invece solide basi biologiche, cioè "normalmente sane".

    Danilo Mainardi, ne il suo "L’animale irrazionale" teorizza come l’uomo abbia elaborato difese evolutive contro l’ansia provocata da un eccesso di razionalità, cioè una specie di interruttore che fermerebbe la razionalità quando questa provoca ansia. Esempio: la gazzella che è sfuggita al leone è convinta di essere sfuggita alla morte, mentre l’uomo razionale capisce invece che dovrà comunque morire e questa conclusione razionale potrebbe essere insopportabile per lui. Secondo Mainardi le religioni si sono inserite nella cultura umana attraverso quell’interruttore biologico.

    In "Nati per credere" invece si ragiona sulla adattività di una nostra eccessiva tendenza (biologica) ad associare un oggetto o un evento ad un agente creatore. Esempio: se camminando nel bosco trovo un grosso ramo spezzato e mi interrogo su chi lo ha spezzato ne ho un vantaggio, perchè mi allerto sull’esistenza e prossimità di un grosso animale, anche se più probabilmente il ramo si è spezzato da solo cadendo dall’albero. Sarebbero quindi le nostre strutture neuronali a favorire l’associazione della esistenza degli oggetti reali e di tutto il mondo ad un creatore.
    GeriSteve

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 26 giugno 2013 11:26
      Fabio Della Pergola

      Con fede "sana" credo che Geri Steve, nel suo interessante commento, indichi la formazione di un dato culturale con cui l’essere umano cerca di spiegarsi ciò che non riesce a spiegare con la sola capacità razionale di interpretare il mondo. Non tanto con l’ansia derivante da razionalità, quindi, quanto ansia derivante da incapacità/impossibilità di capire. Quello che Rudolf Otto definiva l’assolutamente "altro" rispetto alla ragione umana; che poi è andato a costituire quel vasto mondo del "sacro" in cui sono confluite tutte le questioni irrisolte.

      Più che ai meccanismi biologici, continuo perciò a credere nei meccanismi psicologici, peraltro comprensibili nel passaggio dall’animismo (il dio è l’albero) alle religioni (il dio ha creato l’albero) e che vengono viste in ciò che succede all’essere umano attraverso diverse interpretazioni di un fatto: mi sono tagliato con il coltello (fatto), il dio-coltello mi si è ritorto contro (animismo) oppure dio mi ha punito attraverso il coltello per un peccato (religione) o infine io mi sono punito da solo per i sensi di colpa di aver fatto qualcosa di sbagliato (meccanismo psicologico).

      Nel duemila d.C. questo meccanismo dovrebbe essere ormai chiarito ed anche la contrapposizione fra ragione e religione ha mostrato la corda. Esiste una vasto mondo umano che non è razionale, ma non per questo è legittimo assimilarlo al religioso.

      Purtroppo vaste sacche di religiosità sconfinano nel delirio, tanto quanto vaste sacche di estrema razionalità sconfinano o hanno sconfinato (basti pensare a Breivik o al nazismo) in altrettanti deliri. E la conclusione è sempre il dolore e la morte di qualcuno.

  • Di (---.---.---.65) 28 giugno 2013 06:59

    Mi limito a commentare la parte in cui sono stati inseriti i Testimoni di Geova. Credo che ci siano fondamentalmente due errori. Il primo riguarda l’inserimento delle nostre scelte religiose in un articolo in cui si parla di decisioni con la convinzione che sia Dio a salvare. Noi testimoni non siamo dei martiri ne’ riteniamo che la religione sia la medicina, ma piuttosto ci affidiamo alle migliori cure mediche esistenti. Ed e’ qui che mi collego al secondo errore le trasfusioni non sono mai l’unica cura possibile, esistono tantissime altre cure migliori di questa e che offrono guarigioni molto più rapide e noi ci affidiamo a queste cure. Il nostro rifiuto del sangue non è una rinuncia a vivere, ma facciamo sempre tutto il possibile per restare in vita dato che per noi la vita e’ sacra. Rinunciare ad una cura è ormai una possibilità che fa parte dei diritti del paziente, noi evitiamo le trasfusioni così come altri rifiutano la chemioterapia o altre cure, ma non per questo fanno notizia. 

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 28 giugno 2013 09:50
      Fabio Della Pergola

      Immaginavo che sarei stato criticato o quantomeno chiamato a rispondere della frase riguardante i Testimoni di Geova e ringrazio il commentatore per la sua pacatezza nel puntualizzare la questione.

      Tengo a precisare che ho parlato solo di "stranezza" di comportamento, che si fonda su una lettura particolare e molto letterale di alcuni passi biblici, anche se l’ho fatto in un contesto in cui valuto delirante il comportamento della famiglia argentina protagonista della vicenda. Ma tra ’stranezza’ e ’delirio’ esiste una differenza di significato: nel primo caso si rifiutano le trasfusioni perché "Dio l’ha esplicitamente vietato" (in particolare in Levitico 3,17 in cui si vieta di mangiare sangue, e Atti 15,20-29), nel secondo si rifiutano le cure perché "Dio cura tutto".

      La differenza sta tra obbedire ad un (supposto) comandamento divino scritto in un libro vergato da mani umane - quindi attenersi ad un codice di comportamento stabilito socialmente - e credere in un intervento diretto del trascendente nella vita umana in un contesto di alterazione del rapporto con la realtà.

      Il divieto veterotestamentario cui si riferiscono i TdG, poi in qualche modo recepito anche dal Nuovo Testamento, si riferisce all’antica convinzione ebraica che nel sangue scorra il flusso vitale e che quindi il sangue appartenga alla sfera del sacro. Con il sangue infatti si aspergeva ciò che si voleva rendere sacro (che significa "separato", vedi ad esempio Esodo 12, 21-34).

      Le trasfusioni a quei tempi non c’erano, ma per estensione si afferma l’obbligo di "astenersi" dal sangue anche in merito a questa prassi medica.

      Entrando nel merito. Che i Testimoni di Geova si affidino sempre alle migliori cure possibili è fuori di discussione; ma che rifiutino le trasfusioni di sangue è noto. E dubito molto, anche se non ho specifiche competenze mediche, che le trasfusioni di sangue siano sempre e comunque sostituibili con altre pratiche. Anche fosse, sarebbe cosa recente, mentre il rifiuto dei TdG è ben precedente. Ed è noto dai casi riportati dalla stampa che la vita di alcuni TdG è stata messa in pericolo dal loro rifiuto, quando non si è arrivati fino ad un esito fatale. Di casi ce ne sono stati più di uno. Quindi dire che "le trasfusioni non sono mai l’unica cura possibile" mi pare molto discutibile.

      Riporto un dibattito http://www.uaar.it/news/2012/11/20/... in cui si equipara l’atteggiamento dei TdG a quello di chi rifiuta l’accanimento terapeutico a proposito di fine-vita; equiparando nei fatti la decisione religiosa dei TdG all’impegno laico relativo al testamento biologico.

      Quella che ho definito "stranezza" è che nella decisione religiosa si mette in pericolo la vita anche di chi ha o avrebbe tutta la vita davanti a sé. Mentre il testamento biologico o il rifiuto alla chemio sono decisioni di chi davanti a sé non ha più niente se non un tempo minimo contrassegnato da dolore e disperazione. Non mi pare la stessa cosa.

      So bene che il rifiuto a determinate terapie fa parte dei diritti del malato, ma scegliere coscientemente di morire (o anche solo il rischio di morire), in base ad una lettura molto controversa di un antico libro, per quanto lo si creda ispirato da Dio, a me pare quantomeno "strano". E sostanzialmente suicidale, nonostante si affermi la sacralità della vita.

      Tanto più "strano" se e quando si riferisce alla decisione di genitori presa per i figli minori (e la Legge in questi casi è chiara e obbliga la magistratura ad intervenire sostituendosi nella patria potestà).

      "Strano" non equivale a "delirante", ma il confine è una linea sottile. E’ un mio parere. Spero che nessuno si offenda per questo.

      L’impegno laico per il testamento biologico
    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 28 giugno 2013 10:13
      Fabio Della Pergola

      La fine del commento precedente è sparita....

      Volevo solo aggiungere che l’impegno laico in merito al testamento biologico parla di una decisione di accettare con dignità la fine di un percorso di vita stabilito da una irreversibile congiuntura naturale (vecchiaia, malattia etc.). Il rifiuto per convincimenti religiosi degli strumenti e modalità mediche atte a salvaguardare la vita stessa agisce invece nel contesto di una volontaria determinazione a porre un limite al percorso di vita che potrebbe ancora svolgersi.

      Nel primo caso non c’è alcun elemento suicidale, nel secondo direi di sì. E se uno tende al suicidio i casi sono due: o è malato di depressione o ha (quantomeno) delle tendenze deliranti.

  • Di (---.---.---.126) 29 giugno 2013 09:48

    Mi ha fatto piacere leggere la sua risposta, che però apre numerosi argomenti al suo interno.

    Il sangue non è mai l’unica cura da sempre non solo oggi;

    L’ispirazione o meno della Bibbia;

    Le motivazioni per le quali il sangue sia sacro;

    La fantasia secondo cui facciamo morire i bambini;

    L’essere definiti strani.

    Rispondere qui non solo sarebbe fuori tema rispetto all’argomento ma sarebbe molto dispersivo.

    Mi farebbe piacere se per lei va bene comunicare via mail. Attendo un suo riscontro , grazie.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 29 giugno 2013 10:21
      Fabio Della Pergola

      Non ho pregiudizi a dialogare privatamente con qualcuno, ma si rischia di chiudersi in un dibattito fra due sconosciuti quando invece c’è la possibilità che i miei (pochi) lettori vengano stimolati e possano partecipare a loro volta con domande, risposte, critiche o altro. Mi sembra un patrimonio da coltivare. Non trova ?

    • Di (---.---.---.126) 29 giugno 2013 11:09

      Condivido la sua decisione. Cercherò di considerare un argomento alla volta partendo da quello del sangue per non uscire fuori tema. In ogni caso ogni argomento è strettamente legato all’altro per logica conseguenza. Il divieto di usare il sangue è strettamente legato alla sua santità. Per noi Testimoni di Geova, quello che conta maggiormente è il pensiero del nostro Creatore, per lui da quello che possiamo conoscere attraverso la Bibbia, il sangue rappresenta il prezioso dono della vita che ognuno di noi possiede. Inoltre in qualità di cristiani la nostra speranza di vita è legata al sacrificio offerto da Gesù che ha dato la sua vita, o ha versato il suo sangue, perché noi ottenessimo la salvezza, ecco perché per noi è così importante. Riguardo poi alla considerazione del significato di astenersi, il concetto è veramente molto semplice. Basta pensare al fatto che a qualcuno venga imposto di astenersi da un determinato alimento. Astenersi indica un divieto completo, non fa differenza se questo viene ingerito, trasfuso o assunto in una qualsiasi altra forma. In anni recenti molti medici hanno riconosciuto che i testimoni di Geova hanno tratto beneficio dal punto di vista sanitario dal seguire le norme della Bibbia. Per esempio un neurochirurgo si è di recente espresso a favore delle terapie alternative alle emotrasfusioni. Ha detto :" E’ assolutamente la cosa più sicura da fare, e non solo per i testimoni di Geova, ma per tutti". Dover prendere decisioni che riguardano la salute può essere molto stressante e spesso è difficile. Riguardo alla pratica comune delle emotrasfusioni, il direttore sanitario e pneumologo Dave Williams ha detto:" E’ importante che rispettiamo i desideri dei pazienti e dobbiamo andare molto cauti per quanto riguarda ciò che mettiamo nel nostro organismo". Da sempre i medici sono a conoscenza di alternative alle emotrasfusioni sia per interventi semplici che per i più complicati, ma spesso le trasfusioni vengono considerate l’unica soluzione perchè così l’intervento è molto più rapido e la cosa richiede meno dispendio di energie da parte dei medici e degli anestesisti, e spesso per il riscontro economici che si ha con l’utilizzo del sangue. I testimoni di Geova, alcuni dei quali sono medici e infermieri, sono conosciuti in tutto il mondo perché non accettano trasfusioni di sangue intero o dei suoi componenti principali. La loro posizione unanime contro questa pratica deriva forse da una dottrina di origine umana? O forse dalla credenza che la fede possa sanare le malattie? Assolutamente no. I Testimoni considerano preziosa la vita come dono di Dio e si sforzano di fare del loro meglio per vivere secondo quanto dice la Bibbia, che ritengono “ispirata da Dio”. Questo libro incoraggia chi adora Dio ad evitare pratiche e abitudini che danneggiano la salute o mettono in pericolo la vita, come mangiare troppo, fare uso di tabacco e di droga, e abusare di alcol. Avendo cura del nostro corpo e dell’ambiente in cui viviamo e facendo un po’ di esercizio fisico per mantenerci in buona salute, agiamo in armonia con i princìpi biblici. Quando i testimoni di Geova si ammalano dimostrano ragionevolezza poiché cercano di curarsi e accettano la stragrande maggioranza delle terapie disponibili. È vero che ubbidiamo al comando biblico di ‘astenersi dal sangue’ e che siamo risoluti nel volere metodiche che non prevedono l’uso di sangue. Ma è anche vero che questa scelta spesso si traduce in terapie di qualità superiore.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 29 giugno 2013 12:45
      Fabio Della Pergola

      Molto bene. La pregherei ad una maggiore sintesi, se possibile. Comunque cominciamo e vediamo come va, pregandola di accettare l’idea che io non sono credente e che quindi gli aspetti più strettamente fideistici mi sono estranei.

      1) Che il sangue sia importante lo dice la banale osservazione che senza sangue non si vive, qualsiasi cosa dicano il Vecchio o il Nuovo Testamento. Il sangue è essenziale a priori e non è escluso che la Bibbia ne evidenzi la dimensione “sacra” proprio perché della sua indispensabilità se ne erano accorti da tempo. Se, a questo, un credente ci “aggiunge” l’aspetto di fede, la questione non cambia se non per lui stesso.

      2) Ammesso (ma non concesso: come potevano anche solo immaginare la possibilità di una trasfusione ?) che l’idea dell’estensore biblico relativo all’astenersi possa essere ampliata alle trasfusioni, che a quei tempi non esistevano, si deve dedurre comunque che questa NON è la lettera dello scritto, ma una successiva interpretazione. Umana ? Divina ? Ispirata ? Da chi, come e quando non saprei con esattezza, ma comunque non precedente, per quel che ne so, al 1870, anno di fondazione dei TdG.

      3) Che si tragga benificio dall’evitare trasfusioni di sangue è scontato. Il sangue può essere portatore di infezioni, come epatiti, HIV eccetera. Così come, d’altra parte, qualsiasi medicina è di per sé un apporto di sostanze, naturali o chimiche, potenzialmente pericolose. Evitarle sarebbe sempre meglio, ma... se non ci si cura si può morire. Questa è la base della medicina moderna: usare elementi pericolosi per contrastare malattie potenzialmente PIU’ pericolose.

      Le soluzioni saline, gli espansori o i sostituti del plasma possono ovviare, per quello che posso aver capito, ad aumentare il volume di sangue perduto, ma non a sostituire i globuli rossi perduti.

      Che oggi esistano terapie sostitutive, come l’emoglobina sintetica, è noto. Ma è altrettanto noto che fino ad oggi queste possibilità non esistevano. Quindi ribadisco il concetto: dire che le alternative sono sempre esistite non mi sembra condivisibile. In caso di incidente improvviso con dissanguamento importante non mi pare che esistano (o siano esistite fino ad oggi) delle alternative. A meno di non considerare la morte un’alternativa praticabile.

      4) Sostenere che la Bibbia incoraggi a mantenere una dimensione fisica sana, va bene (ma lo fa anche qualsiasi salutista credente o non credente). Dire che vieti l’uso di tabacco è un po’ discutibile dal momento che il tabacco non esisteva nel Vicino Oriente Antico. Si usavano (e si usano ancora) altre sostanze cosiddette psicotrope a cui si devono probabilmente buona parte delle visioni profetiche. Cito da Wikipedia “Negli anni trenta, l’antropologa Sula Benet ha evidenziato la possibilità che gli antichi israeliti facessero un uso sacrale della cannabis, desumendo l’informazione dai versetti della Bibbia in cui si parla di kaneh bosm che compare in Es. 30, 22:24; CdC 4, 12:14; Is. 43, 22:24; Ger. 6, 20; Ez. 27, 19”.

      E l’uso terapeutico della cannabis di cui oggi si parla come lo considera ? Droga da evitare o sostanza medicamentosa da utilizzare ? E, in caso, perché la cannabis no e l’acido acetilsalicitico si ?

      Per concludere: che lo stile di vita dei TdG sia sano, corretto e da imitare non è in discussione. A parte il rifiuto delle trasfusioni che era il punto dolente della nostra discussione. Se le alternative esistono e sono praticabili la discussione finisce qui e sarà un bene per tutti. Ma fino ad oggi quello che ha contraddistinto la prassi TdG di rifiutarle sempre e comunque continua a sembrarmi "strana", pericolosa e non condivisibile.

    • Di (---.---.---.211) 29 giugno 2013 18:35

      Riguardo a questi argomenti essere sintetici non è per niente facile dato che potrebbe portare a spiacevoli fraintendimenti, ma farò il possibile. Nessun problema riguardo al fatto che lei non sia credente, cosa che comunque traspare dai suoi scritti.

      1) Nulla da aggiungere siamo d’accordo.

      2) La comprensione del concetto di astenersi viene da molto tempo prima del 1870 periodo in cui ha assunto un significato diverso. Ma veniamo la versetto in questione e cioè Atti 15:29 dove tra le altre cose si dice ...astenersi dal sangue..... non si tratta certo di interpretazione , ma solo di logiche conseguenze. Esaminando la storia all’epoca in cui questo passo vene messo per iscritto o quando venne dato questo comando l’uso del sangue era probabilmente limitato al cibo e ai sacrifici religiosi o all’epoca dei romani veniva bevuto come medicamento. Per un lettore attento della Bibbia che si trova davanti a questo passo oggi è solo normale che il concetto attuale di uso del sangue venga ampliato ai moderni usi (commestibili, medici e altro) senza per questo fare alcun tipo di interpretazione.

      3)La morte non viene certo definita un alternativa, nessuno ribadisco la cerca. La conoscenza di tecniche sostitutive al sangue è nota da tempo, ma per motivi commerciali si è fatto in modo che non venisse mai a conoscenza delle persone, cosa che ha fatto crescere nella maggioranza delle persone il concetto che noi testimoni di Geova vogliamo morire o facciamo morire i bambini. Non siamo martiri né vittime sacrificali di una religione o di un Dio, tutti gli ospedali hanno da sempre avuto a disposizione tutti i tipi di cura possibili e alternativi ma hanno preferito non utilizzarli, cosa ben diversa, spesso per decisioni di anestesisti o di medici che non desideravano collaborare in questo senso. Inoltre i globuli rossi non vengono persi , dato che il corpo stesso per reazione automatica immette nel sangue una quantità di globuli rossi di riserva e accelera la produzione di globuli rossi di riserva. resta chiaro il fatto che davanti ad un medico che nega l’uso di una qualsiasi metodica alternativa, la soluzione è quella di consigliare al medico di mettersi in contatto con centri che sanno come utilizzare metodiche differenti e farsi aiutare oppure si chiede di essere trasferiti, in caso contrario non mancheremo di lealtà nei confronti del nostro Dio e Creatore facendo compromesso.

      4) Riguardo all’uso del tabacco o di altre sostanze la Bibbia dice in 2 Corinti 7:1 di purificarsi da ogni contaminazione di carne e di spirito cosa che include l’uso di sostanze nocive o che alterano alcune attività fisiche contaminandolo. Sull’uso di droghe nella storia biblica alla quale poi vengono associate le visioni dei profeti la cosa è molto lontana dalla realtà dato che mai in nessun passo biblico si fa riferimento a questi aspetti e nei passi biblici citati si fa riferimento ad aromi ma mai questi vengono descritti o se ne fa riferimento dove invece vengono descritte le visioni profetiche. L’associazione delle due cose è fuori luogo.

      E’ normale che l’uso di queste sostanze in campo medico è da sempre diffuso e ne facciamo logicamente uso dove prescritto da un medico, ben diverso è dipendere da una droga con il solo desiderio di evadere o provare emozioni forti, sono due concetti completamente opposti.

      Basterebbe conoscere meglio i testimoni di Geova e non basarsi su concetti espressi da ex testimoni o dall’opinione comune per vedere che poi alla fine non c’è nulla di "strano". Spero di essere stato sintetico. 

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 29 giugno 2013 20:04
      Fabio Della Pergola

      E’ stato abbastanza sintetico, la ringrazio!

      2) Il passo che lei cita parla, se non ricordo male, della discussione in merito al rapporto con i pagani (greci) nella comunità giudeo-cristiana in cui Giacomo e Paolo avevano posizioni alquanto divergenti. Indubbiamente “si può” leggere nei passi citati una astensione non solo alimentare dal sangue. Ma è pur sempre un’ottica interpretativa; a quei tempi nessuno poteva pensare ad un uso diverso da quello alimentare parlando di astensione, quindi l’estensione del concetto non può essere altro che un’interpretazione. Io potrei dire - come gran parte delle letture canoniche cristiane del resto - che “astenetevi dal sangue” significa esclusivamente non alimentatevi con esso e la cosa sarebbe altrettanto corretta dal punto di vista letterale.

      3) "La conoscenza di tecniche sostitutive al sangue è nota da tempo, ma per motivi commerciali si è fatto in modo che non venisse mai a conoscenza delle persone". Questa mi sembra un’illazione; per quanto ne so io le tecniche alternative sono molto recenti e non tutte sperimentate a sufficienza; lei dice di no, ma non mi fornisce alcun documento a supporto di quello che dice. Non parliamo di episodi in cui il paziente ha tutto il tempo di adeguarsi con una produzione autonoma di globuli rossi in seguito a una modesta perdita di sangue; fin qui ci arrivo anch’io che si potrebbe fare a meno della trasfusione compensando la perdita di volume con integratori. Parliamo di un grave incidente con massiccia emorragia ed intervento d’urgenza: come si poteva fare a meno di una trasfusione solo pochi decenni fa (e forse anche adesso) ? In questo caso, ammessa per ipotesi l’impossibilità di trasferire il paziente in un centro adatto dal punto di vista della regola dei TdG, qual’è l’alternativa ?

      4) sull’uso di droghe: rimando all’antropologa citata e ai passi già evidenziati. Naturalmente non ho alcun dubbio che la dipendenza da droghe sia cosa diversa dall’uso medico. Ma aggiungerei diversa anche dall’uso a fini sciamanici, profetici e simili. Tuttora in alcune popolazioni "primitive" l’uso di sostanze allucinogene è provato. E ne è provato l’uso da parte di popolazioni del vicino oriente antico. Perché mai si dà per certo che gli israeliti di tremila anni fa avessero un comportamento diverso da quello diffuso nell’area ? Di sicuro bevevano sostanze alcoliche in abbondanza... la Bibbia parla in diverse occasioni di solenni sbronze e non tutte condannate come eticamente negative. Comunque a questo proposito rimando a questo sito governativo http://www.politicheantidroga.it/dr...
      Sull’uso di tabacco: oggi sappiamo che è nocivo, ma un secolo fa se ne magnificavano le doti terapeutiche.

      Non so a chi si riferisce parlando di ex TdG; quanto all’opinione comune mi pare che i casi di TdG deceduti in seguito a mancate trasfusioni siano stati riportati dalla stampa più di una volta, così come i casi di magistrati che sono intervenuti per imporre una trasfusione a minori figli di TdG. Sono tutti casi falsificati o distorti ?

      In ogni caso spero che le tecniche alternative siano presto messe a punto e diffuse ovunque così non ci saranno più problemi di incomprensioni reciproche. Rimando a http://www.centronazionalesangue.it...

  • Di (---.---.---.195) 30 giugno 2013 15:26

    Ok.

    2) Riguardo a questo aspetto non credo che si tratti di interpretazione, ma di un ampliamento di concetto. E’ come se dicessimo che la legge non uccidere sia da interpretare solo perché nel tempo in cui fu scritta le armi usate per uccidere erano spade o lance o qualcosa di simile e siccome oggi si usano pistole o aerei la legge debba essere interpretata. Lo stesso vale per la legge data da Dio riguardo all’astenersi dal sangue è una legge punto. Oggi questa legge si è ampliata all’uso attuale del sangue nelle sue varie forme c’è poco da interpretare.

    3) La tempistica riguardo all’esistenza di terapie alternative; non elenco le fonti per essere sintetico; le trasfusioni vedono il loro inizio nel 1667, con sangue di animali trasfuso in esseri umani,; nel 1670 a causa dell’elevata mortalità vengono proibite; nel XIX secolo ritornano alla ribalta, ma solo nel 1873 il dott. Gesellius ne frena l’entusiasmo perché rimaneva sempre un elevata mortalità; 1878 la prima alternativa alle emotrasfusioni si ha con la scoperta da parte del dott. Hayem della prima soluzione salina; ma nel 1900 l’uso di alternatve viene fermato perché si scopre l’esistenza dei gruppi sanguigni e che la mortalità era legata, in precedenza, all’aver trasfuso sangue non compatibile. Negli anni 70 riparte la ricerca di alternative per via delle gravi infezioni legate alle trasfusioni. Come vede il fatto che i testimoni abbiamo dal 1870 parlato di evitare le trasfusioni è dovuto alla semplice motivazione che fu in quel periodo che le stesse vennero utilizzate. Ma da subito si trovarono alternative valide presto soffocate.

    Per quanto riguarda casi di interventi d’urgenza dove ci sono state grosse perdite di sangue per riportare l’emoglobina al giusto livello è sufficiente far assumere al paziente EPO e riportare i valori al posto giusto. Nel caso in cui si arrivi ad impossibilità di utilizzare una qualsiasi forma di alternativa o di trasferimento in un ospedale adatto siamo disposti a sacrificare la vita se questo fosse necessario pur di non venir meno ad una legge imposta dal nostro Creatore, ma fortunatamente il livello di conoscenza medica attuale comporta raramente questo rischio.

    4) Per quanto riguarda la storia, la Bibbia indica molto chiaramente che da sempre coloro che appartenevano al popolo di Dio si mantenevano separati dalle usanze delle popolazioni a loro vicine, dato che avevano ricevuto specifici comandi al riguardo. Il popolo di Dio è sempre stato protetto da tutto ciò che poteva non solo contaminarli fisicamente, ma soprattutto spiritualmente in relazione alla loro personale relazione con Dio. Per coloro che avessero assunto droghe o cose simili esistevano leggi specifiche e oltretutto avrebbe messo in pericolo la loro mente che di sicuro non avrebbe ricevuto visioni divine, ma sarebbe stata esposta al potere dei demoni che avrebbero inquinato facilmente il modo corretto di vedere le cose. non è innaturale oggi sapere che i riti satanici sono sempre legati all’uso di droghe o simili. Chi serve Dio sta lontano da questi pericoli.

    Per concludere è vero che la morte dei Testimoni di Geova per il loro rifiuto di sangue ha sempre fatto notizia nessuno dice siano notizie distorte; notevolmente meno delle numerose operazioni o tanti interventi riusciti anche in urgenza. Le decisioni dei magistrati poi spesso sono frutto del loro compito arduo di far rispettare e tutelare i minori, e non possono fare altrimenti. Stesso discorso però vale per i numerosi casi in cui invece i magistrati hanno dato ragione ai testimoni, ma questi casi non fanno poi tanta notizia.

     

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 30 giugno 2013 23:23
      Fabio Della Pergola

      Tutti gli scritti sono mediati (quindi interpretati), sempre. Dalla mentalità individuale, e/o dalla cultura dei propri tempi che si è sedimentata nella propria società e che varia di secolo in secolo; dalle proprie esperienze o da quelle del gruppo a cui si appartiene per nascita o per scelta.

      Altrimenti anche voi lapidereste gli adulteri e mi pare che non lo facciate, no ? Anche quella è una legge biblica, molto chiara. Se non lo fate è solo per timore della legge penale, o perché non sono mai esistiti in più di un secolo degli adulteri fra di voi o perché avete dato un’interpretazione diversa al passo biblico ?

      Ampliare un concetto è interpretarlo; e trovarne le modalità di applicazione, "amplificando" la prassi precedente, rispetto ad una novità non esistente prima: in questo caso vedere un nesso tra cibarsi di carne con sangue, potenzialmente pericolosa nei climi caldi (non a caso anche il divieto di mangiare maiale o i molluschi) e la trasfusione in vena.

      Tutto quello che lei dice al punto 3) si può riassumere nel termine “ricerca scientifica in campo medico” che da sempre ha alti e bassi, ma si muove sempre nella direzione di contrastare ciò che contrasta la vita umana. Non entro di nuovo nella discussione sulle sostanze alternative. Alcune esistono da poco, altre non sono alternative se non parzialmente. Di alternative reali nella sua risposta non ne indica nessuna. Nessuna almeno in grado di sopperire al sangue perduto in una emorragia importante che richieda un intervento urgente.

      La conclusione è quella che mi aspettavo e per la quale abbiamo iniziato a discutere: nel caso estremo “siamo disposti a sacrificare la vita” per rispettare i dettami di un antico libro. L’espressione che lei usa (venir meno ad una legge imposta dal nostro Creatore) è una questione di fede in cui non posso né voglio entrare.

      Sacrificare la vita per ciò che è scritto (interpretato o meno che sia) a me pare un atteggiamento quantomeno “strano”; non uso questo termine in senso offensivo, ma è chiaro che si tratta di un eufemismo. Non vedo come si possa accettare di veder morire una persona cara avendo la cura (e la sua vita) a portata di mano. Lo trovo - mi scusi - profondamente, drammaticamente inumano. Credo che non potremmo mai trovare un accordo o un compromesso su questo.

      Naturalmente spero che la ricerca medico scientifica arrivi al più presto a disporre delle alternative reali e perfettamente adatte al caso più estremo, in modo che questo problema sia risolto una volta per tutte con buona pace per voi e per chi non la pensa come voi.

      Al punto 4) lei sostiene di nuovo una sua visione religiosa del popolo e delle scritture ebraiche. Naturalmente mi concederà di dissentire - le ho già detto che non sono religioso - e interpretare la Bibbia come un testo vergato da uomini impegnati a costruire la propria storia e la propria identità nazionale. E l’uso di sostanze inebrianti non solo è noto, ma è anche ampiamente scritto. Rimando ancora all’antropologa citata sopra, ma aggiungo anche le solenni sbronze di Lot e di Boaz e così via.

      Dire che certe sostanze psicotrope sono "sataniche", mi scusi, me la poteva risparmiare. Satana non esiste, se non nella testa di chi non riesce a distinguere la malattia psichica dalle fantasticherie che gli hanno raccontato.

  • Di (---.---.---.65) 1 luglio 2013 07:19

    Riguardo a interpretare o mediare non vado oltre, dico solo che la citazione riguardo agli adulteri e’ fuori luogo in quanto fa riferimento ad una legge (legge mosaica) non più in vigore da quando Gesù ha dato la sua vita in sacrificio, quindi non c’è nulla da interpretare.

    Per quanto riguarda il punto 3 non pensavo dovessi fare da consulente medico, comunque cito cosa può essere usato nel caso grave in cui una persona abbia perso il 90% del suo sangue e abbia quindi valori di emoglobina pari a 1,7 grammi per decilitro. La cura d’urgenza e’ a base di integratori di ferro e vitamine, eritropoietina, liquidi espansori per rimettere in funzione la circolazione; nient’altro.
    Per quanto riguarda l’argomento sacrificare la vita, la discussione e’ stata motivata dalla sua citazione riguardo a noi testimoni di Geova in una notizia che poteva creare grossi fraintendimenti, cioè portare a credere che anche noi rifiutiamo il sangue perché aspettiamo il miracolo.
    Riguardo all’uso del termine strano in relazione al sacrificare la propria vita in rispetto ad una norma divina, credo debba essere definito strano a questo punto anche chi sacrifica la propria per la patria o per un qualsiasi ideale politico, ed invece questa e’ normalità anzi ricevono anche menzioni d’onore. Nessuno critica questo spendersi in difesa di una nazione o per la difesa della nostra sicurezza ma anche chi perde la propria vita in zone di guerra o in zone con elevata delinquenza lo fa con la convinzione che Dio lo proteggerà , dato che i sacerdoti benedicono i soldati,e i militari più in generale incluse le forze dell’ordine; questo come lo considera?
    Mi perdoni ma credo che sia ancora più triste vedere un caro morire per il rifiuto (molto comune) da parte di medici ad operare con altre metodiche. Questo si che è triste avere le cure a disposizione e non usarle , ripeto il sangue non è l’unica soluzione, non spetta a me scrivere tutte le alternative oggi disponibili, ma utilizzate solo da pochi, il perché è molto facile da capire.
    Per il punto 4) nessuno nega l’uso di bevande o altro come giustamente citato nella Bibbia, la differenza che cercavo di farle capire e’ che mai questo utilizzo venga collegato ad ambiti religiosi o di adorazione, la cosa e’ ben diversa.
    Così come non ho mai detto che le sostanze siano sataniche, ma che vengono sempre utilizzate in ambiti legati allo spiritismo e che essere sotto l’effetto di queste sostanze possa facilmente portare ad essere influenzati da questo potere perché fortemente vulnerabili, la cosa e’ diversa.
    Riguardo al suo dire che Satana non esiste le chiedo allora cosa c’è dietro ai riti satanici o a tutto ciò che è legato allo spiritismo?



    • Di (---.---.---.93) 1 luglio 2013 09:59

      Non ci si intende: tutte le alternative che lei cita sono più o meno recenti (la sintesi dell’eritropoietina è degli anni ’80 mi pare). Il rifiuto alle trasfusioni ben precedente. Da qui la morte di alcuni TdG, non so dire quanti, per questo rifiuto. Se le alternative fossero tutte valide ed utilizzabili i medici che non le hanno messe in pratica sarebbero stati denunciati e radiati dall’ordine dei medici per la morte dei pazienti TdG, ma non mi risultano casi simili. Evidentemente all’epoca (o forse ancora oggi) la trasfusione è, in casi estremi, indispensabile.
      Il rifiuto di essa non sottende l’aspettativa di un "miracolo" come nel caso citato dal mio articolo, ma la certezza della morte. Non so dire quale dei due casi è più agghiacciante.

      Se oggi la scienza offre (o offrirà) alternative valide il rifiuto delle trasfusioni è (o diventerà) una banale scelta fra opzioni diverse e intercambiabili senza alcun problema. Ma fino a ieri (o ancora oggi) il rifiuto portava a morte certa. Da qui la definizione di comportamento "strano" su cui ho già scritto, inutile ripetersi.

      L’equivalenza che lei fa con il sacrificio di soldati o di chi combatte per un ideale mi pare stiracchiato. Giuste o sbagliate che siano le motivazioni di queste categorie di persone che si sacrificano sono pur sempre motivazioni umane, finalizzate a difendere un territorio o una classe sociale o dei diritti o la propria o altrui libertà. Eccetera. Ci possono essere mille motivi, ma sono motivazioni umane. Lei parla di sacrificarsi per obbedire ad una Legge che lei crede essere stata dettata da un ente trascendente. Non è la stessa cosa, casomai si lega ai sacrifici rituali (uccisioni perché così vuole un dio) che la Bibbia rifiuta a partire dal "sacrificio" (che sarebbe meglio definire "non sacrificio") di Isacco.

      Sulle sostanze psicotrope le assicuro che non sono "sempre" usate in ambiti "spiritistici".
      "cosa c’è dietro ai riti satanici o a tutto ciò che è legato allo spiritismo" ? giochi macabri in certi casi o malattia mentale grave in altri.
      La saluto.

      .

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