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Crisi: quando il debito era della Germania e non della Grecia

Al convegno Aspen Italia sul futuro del capitalismo che si è tenuto a Londra, Marcello De Cecco, storico dell'economia, ha parlato di crisi, di Germania e Grecia, di debiti accesi e mai saldati, riportandoci alla mente un fatto avvenuto sessant'anni fa.

Pochi anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, alla Conferenza di Londra, conclusasi il 27 febbraio 1953, fu siglato un accordo concernente i debiti della Repubblica federale di Germania. In quell'occasione, fu deciso che il debito pubblico tedesco avrebbe goduto di alcune agevolazioni, ma si trattava di condizioni talmente vantaggiose che, alla fine, il debito della Germania fu addirittura cancellato. Tutto questo, nonostante l'opposizione da parte della Grecia.

Come ci informa il tedesco Albrecht Ritschl, docente di storia dell'economia alla London School of Economics, "gli Usa non volevano commettere gli stessi errori emersi dopo il primo conflitto e per questo imposero ad Atene di abbassare la voce. La Grecia non era favorevole e cercò di opporsi alle condizioni del London debt agreement. Prevalse la tesi americana e dei maggiori alleati che non volevano zavorrare Berlino con un debito asfissiante". Debito che, a quanto pare, ammontava a circa 90 miliardi di marchi nazisti nel 1944. Gli Stati Uniti preferirono allora incoraggiare la Germania, al fine che potesse ricostituire una economia solida che divenisse il motore dello sviluppo europeo.

Dal 1953 si passa poi al 1990, quando in seguito alla riunificazione delle due Germanie, il debito tedesco, invece di essere saldato, sparì del tutto. Ed anche in questo caso: "Atene contestò un'altra volta quell'intesa - dice Ritschl - ma il passaggio giuridico era inoppugnabile. Nei documenti finali sulla riunificazione delle due Germanie non si fa alcun riferimento agli impegni del London agreement e tanto basta per considerare nullo il debito pregresso".

E si arriva così ai giorni nostri ed alla più grande crisi globale che ha investito anche l'Europa, in particolar modo la Grecia, alla quale l'Unione Europea, al fine di scongiurare il default del paese, ha concesso un prestito per la somma di 45 miliardi di euro. Prestito volto a ridurre il debito pubblico, attraverso tagli significativi della spesa, che hanno ovviamente portato a numerosi e reiterati scontri ad Atene.

Germania e Grecia, dunque. Due Paesi che non incrociano lel loro strade per la prima volta. Diversi punti in comune legano infatti la situazione attuale di questi due Paesi e la vicenda risalente al 1953. Situazione invertita stavolta; ma oggi, come allora, la linea a passare è sempre quella della Germania. La sola differenza? La sorte che toccherà al paese ellenico.

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