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Crisi, le proposte di Cgil, Cisl e Uil

Le segreterie confederali unitarie di Cgil, Cisl, Uil, hanno approvato il testo con le proposte da presentare al governo Monti in tema di crescita, equità sociale e fiscale ed anche occupazione e pensioni.

Queste proposte sono state rese note nel corso di una conferenza stampa. Oltre all'approvazione di una piattaforma comune i sindacati confederali chiedono al Governo l'apertura di un confronto proprio sulla base delle proposte presentate “con l'obiettivo prioritario di invertire la pericolosa tendenza recessiva in atto da alcuni mesi e di realizzare al più presto l'obiettivo di far ripartire la crescita”.

Serve un “piano per il lavoro” con l'obiettivo di “far ripartire la crescita”, è il messaggio che i sindacati confederali rilanciano al Governo. Cgil, Cisl, Uil sostengono che “la gravità della crisi impone un cambiamento nella politica economica del Governo che è chiamato a mettere in atto politiche che favoriscano la crescita”.

Alla domanda dei giornalisti sulla data dell'apertura del confronto con il Governo, i segretari generali hanno risposto di non avere avuto finora nessuna convocazione ufficiale anche se l'avvio del confronto sembra ormai imminente visto anche che il Ministro Fornero ha concluso il suo giro di incontri preparatori con le parti sindacali e industriali.

I leader sindacali hanno risposto anche alle domande sull'articolo 18. Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha ribadito per l'ennesima volta, che l'articolo 18 non farà parte del negoziato e ha confermato che il Governo non è affatto intenzionato a riproporlo al tavolo. Completamente d'accordo con Camusso anche Bonanni e Angeletti, secondo i quali non è il sindacato che è ideologico e pregiudiziale, ma caso mai chi continua a riproporre una questione che non risolve affatto nessuno dei problemi urgenti.

E i problemi urgenti e perfino drammatici (come nel caso dei lavoratori che stanno fuori dalle aziende, ma che non hanno ancora diritto alla pensione), riguardano appunto l'occupazione, la riforma in senso universale ed estensivo degli ammortizzatori sociali, la rivisitazione delle norme sulle pensioni. “La difficile situazione occupazionale – si legge nella piattaforma unitaria che - rende necessario mettere all’ordine del giorno l’attuazione di un piano per il lavoro, a partire dall’emergenza della disoccupazione giovanile e femminile, particolarmente accentuata nel Mezzogiorno e dalla necessità di reimpiegare le centinaia di migliaia di lavoratori ancora coinvolti dagli ammortizzatori sociali”.

“A questo fine - dicono ancora le segreterie di Cgil, Cisl, Uil - verranno presentate nell’imminente confronto con il Ministro del Lavoro le proposte del sindacato confederale in materia di incentivazione per nuova occupazione, per tutelare maggiormente il lavoro flessibile, per riordinare ed estendere il sistema degli ammortizzatori sociali, per una revisione e una gradualizzazione degli interventi di fine 2011 in campo previdenziale, in particolare quelli a maggiore impatto negativo sulla situazione occupazionale e le prospettive di vita e di reddito delle persone.

In aggiunta e in conseguenza alle diffuse difficoltà occupazionali, si è determinato nel Paese un processo progressivo ed inesorabile di perdita del potere di acquisto delle retribuzioni e delle pensioni, accentuato dalle manovre restrittive sul bilancio realizzate nel 2011 che hanno inciso pesantemente in materia di costo dei carburanti, di incremento della fiscalità locale e addizionali regionali, di aumento delle imposte sulla prima casa e dell’Iva, mancata rivalutazione delle pensioni e hanno fatto aumentare in modo preoccupante situazioni di difficoltà economica e sociale per milioni di persone”.

Anche sulle liberalizzazioni CGIL, CISL, UIL sono pronte al confronto, ma nel merito delle tante questioni aperte, mentre tra tutte viene giudicata prioritaria la riforma fiscale.

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