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 Home page > Attualità > Politica > Costituzione italiana, legge elettorale e crisi di Governo

Costituzione italiana, legge elettorale e crisi di Governo

Cerchiamo di fare chiarezza evitando di confondere i lettori. La legge elettorale andrebbe cambiata, tutti lo dicono ma nessuno lo fa. Forse perché nessuno vuole cambiarla davvero.

Secondo la teoria della separazione dei poteri anche la Costituzione Italiana prevede tre poteri principali, distinti al fine di garantire l’imparzialità: potere legislativo, potere esecutivo, e potere giudiziario.

Ai sensi dell'art. 70 della Costituzione, il potere legislativo ordinario spetta al Parlamento (per alcune materie alle Regioni art. 117) salvo i casi particolari del decreto-legge e del decreto legislativo.

Il potere esecutivo, che spetta al governo, è il potere di applicare le leggi, cioè eseguirle, ovvero trasformare in azioni concrete la volontà espressa dal parlamento con le leggi.

Il potere giudiziario è il potere di controllare il rispetto delle leggi (anche la legittimità delle leggi attraverso la Corte Costituzionale) giudicare, ed eventualmente punire.

La polemica di questi giorni sulla modifica della legge elettorale affidata ad un governo tecnico non ha senso, ovvero l’unico senso che potrebbe avere avere è quello di un artificio strumentale per cambiare governo. Una cosa è il governo, altra cosa la legge elettorale. 

Dunque: la legge elettorale, secondo la Costituzione, è un provvedimento legislativo, e come tale spetta al Parlamento.

Chiedere un “nuovo governo” nominato per modificare la legge elettorale è una contraddizione in termini ed una forzatura Costituzionale perché il governo non può modificare la legge elettorale, questa prerogativa spetta al Parlamento, anche quello attuale, purché si formi una maggioranza semplice, anche diversa da quella che esprime il governo, sopra un testo condiviso.

Se si vuole cambiare la legge elettorale ciò può tranquillamente essere fatto in questo Parlamento anche contro la volontà del governo in carica (basta volerlo e trovare in Parlamento la maggioranza necessaria) e quindi si può fare senza cambiare il Governo.

Se non lo si fa è perché non lo si vuole oppure non si è in grado di raccogliere la maggioranza necessaria,  ma allora non avrebbe senso neppure parlare di crisi di governo finalizzata alla modifica della legge elettorale.

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.176) 10 novembre 2010 01:11

    Tutto chiaro se non fosse per un piccolo particolare .

    Il governo e’ espressione di una maggioranza parlamentare . Quando si vota una legge o un emendamento , e’ richiesto come prassi il parere del governo .
    Questo parere e’ un indirizzo per la maggioranza .
    In tutte le votazioni che si sono svolte fino ad oggi , nessuna esclusa , il governo Berlusconi ha sempre espresso un parere "vincolante " sulla maggioranza parlamentare ( spesso e volentieri tradotto in voto di fiducia)
    Cio’ e’ conseguenza del fatto che i parlamentari ( tutti) non sono espressione del popolo ma  delle segreterie di partito . Siccome il PDL e’ Silvio B. , i parlamentari di maggioranaza (la Lega e’ un complemento strategico funzionale) , come soldatini fedeli , votano cio’ che Silvio dice di votare . Nel dubbio mette la fiducia .
    Se hai seguito un minimo di lavori parlamentari , sono rarissimi per non dire inesistenti , i casi di dissociazione . Come mai e’ avvenuto nella storia parlamentare . Tutto l’opposto dei governi di centro sinistra dove invece si dissociavano su tutto .
    Da qui la necessita’ di un governo che non " vincoli " la votazione .
    Ti torna ? 

    Ciao - paolo
  • Di alessandro tantussi (---.---.---.121) 10 novembre 2010 04:16
    alessandro tantussi

    Appunto! Ciò significherebbe semplicemente che il parlamento non riesce ad esprimere una maggioranza diversa dall’indirizzo di governo ed un numero di voti sufficiente ad approvare una nuova legge elettorale. 
    Il che, tra le altre cose non è neppure scontato visti i passaggi di schieramento che stanno avvenendo.
    Tieni conto anche che per gli eletti non esiste vincolo di mandato.
    Piaccia o meno queste sono le regole democratiche, sempre che si riconosca che il parlamento sia espressione della volontà popolare.

    Quando si voterà di nuovo, anticipatamente o a seguito di scadenza naturale della legislatura, sarà sufficiente che il popolo esprima una maggiranza di voti diversa e quindi una diversa composizione del parlamento, cosa che può avvenire anche con questa legge elettorale, eseattamente come avvenne con il parlamento precedente eletto con le stesse regole (parlamento che poteva modificare la legge elettorale qualora avesse ritenuto di doverlo fare).

    Per quanto definita "porcata" la legge elettorale, che anch’io ritengo dovrebbe essere modificata in alcune parti, è stata approvata da un parlamento, confermata da quello successivo ed ha passato il vaglio dei controlli di costituzionalità previsti dalla nostra carta.

    Il fatto è che l’effetto "porcata" della legge che consente la "nomina" degli eletti fu condivisa dai maggiori partiti, di destra e di sinistra. E forse continua ad essere condiviso, salvo ripensamenti dovuti esclusivamente alla tattica politica. 

  • Di paolo (---.---.---.176) 10 novembre 2010 09:23

    E no Alessandro . 

     La legge 270 del 21.12.2005 , voluta da Calderoli e chiamata anche legge 
     Porcellum , fu votata da Forza Italia, Alleanza nazionale , UDC , Lega , 
    a colpi di maggioranza in fretta e furia a pochi mesi dalle elezioni .
    Tutti gli altri contro .
    Quindi non cominciamo a confondere le acque . Colpa di tutti colpa di nessuno .

    paolo


  • Di alessandro tantussi (---.---.---.130) 10 novembre 2010 14:05
    alessandro tantussi

    Ebbene? Non fu contestata quando legittimò la nascita del governo Prodi, né è stata contestata la legge elettorale della Toscana che sostanzialmente è paragonabile al "porcellum". Comunque sia la strada maestra è rinnovare il voto, anche con questa legge elettorale vincerà la coalizione di centrosinistra, se prenderà più voti. Se con il voto la coalizione di centrosinistra otterrà la maggioranza in parlamento potrà modificare la legge. Comunque sia anche oggi il parlamento può modificarla, se si accordano tutti i partiti che sostengono che la legge deve essere cambiata cioè Pd, UDC, FLI e gli altri partiti che non si riconoscono nel governo. 

  • Di paolo (---.---.---.176) 10 novembre 2010 15:50

    E come fai a contestare la legge con la quale vinci le elezioni ? 

    Sarebbe come se una squadra , vinta la finale del campionato del mondo , contesta 
    arbitro e risultato .L’hai mai visto ?
     Figurati poi un centrosinistra da operetta che vince per il rotto della cuffia .
    Tuttavia non puoi negare la paternita’ e quindi le responsabilita’ di chi ha voluto ,votato e approvato questa legge demenziale .
    Solo questo volevo dire .
    La santa alleanza (se cosi’ possiamo definirla) e’ fantascienza , semmai piuttosto 
    vedo all’orizzonte un nuovo PDL - LEGA allargato all’UDC +Rutelli + MPA e forse anche ai residuati bellici dell’estrema destra .
    Saranno loro a dover riformare questa  legge elettorale . 

    paolo
  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.206) 10 novembre 2010 16:35
    Damiano Mazzotti


    Secondo voi andare a votare con questa legge ed esseri costretti a votare le stesse maschere di bronzo ha senso? E’ democratico?

    A mio parere è molto meglio un governo di tecnici, per leggi urgenti e varare la nuova legge elettorale...

    La sovranità è popolare e questa legge elettorale ha ridotto quasi a zero uno dei principali poteri dello stato: la facoltà di scelta dei cittadini, che ora non possono scegliere i propri rappresentanti.... e in alcuni casi visti gli accordi di desistenza sono stati costretti a votare un candidato al di fuori del proprio partito di riferimento..

  • Di alessandro tantussi (---.---.---.14) 10 novembre 2010 16:47
    alessandro tantussi

    Mettiamoci d’accordo su una cosa: io sono d’accordo sulla modifica della legge, ma non si può fare che seguendo le regole della democrazia. Se cambiate il governo senza cambiare il rapporto di forze in parlamento la legge non si fa.
    Comunque ripeto che se in questo parlamento tutti quelli che dicono che dicono di voler cambiare la legge si mettessero d’accordo, potrebbero farlo. 
    Se il parlamento non ce la fa a modificarla o si cambia il parlamento con i voti o si fa la rivoluzione. Scegliete voi.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.241) 10 novembre 2010 21:18
    Damiano Mazzotti


    Ogni tanto fanno bene anche le rivoluzioni...

  • Di paolo (---.---.---.176) 10 novembre 2010 23:32

    Damiano , Dio lo volesse che si potesse votare con una legge diversa 

    da questa idiozia partorita da gente cinica che ha mirato a far cassa il piu’ 
    possibile , avendo le previsioni di voto a favore .
    Sui " tecnici " non farti troppe illusioni . Servono quando i politici non vogliono
     bruciarsi, ma fanno esattamente quello che vogliono i politici .
    Quindi e’ meglio , molto meglio , che ognuno si assuma le proprie responsabilita’ ,
    senza artifizi o ghirigori . 

    paolo
  • Di alessandro tantussi (---.---.---.19) 11 novembre 2010 00:29
    alessandro tantussi

    Io vivo in Toscana, dove vige dal 2004 una legge simile
    dal sito ufficiale della regione Toscana: 

    L’UNITA’
    sabato 01 maggio 2004
    Elezione diretta del presidente, abolite le preferenze, più donne candidate e premio di maggioranza.
    La Toscana ha la sua nuova legge elettorale..........
    Questa è la novità più rilevante, insieme all’aumento a 65 dei consiglieri. O forse quella che ha suscitato più l’attenzione dell’opinione pubblica. Nel 2005 ci sarà una scheda con scritto il nome del candidato a presidente e il suo simbolo. Viene cioè confermata l’elezione diretta del presidente. Al suo fianco, a destra, avrà i simboli dei partiti che lo appoggiano. Non ci sarà più da scrivere alcun cognome. Chi vota quel partito voterà anche per i candidati scelti da quel partito. I candidati così verranno eletti secondo l’ordine in cui sono stati collocati nella lista provinciale.
    ............
    Il sistema elettorale è proporzionale con premio di maggioranza. Il candidato che prende un voto in più degli avversari avrà cioè la maggioranza dei consiglieri. Ma rispetto all’elezioni del 2000 il prossimo anno questo premio sarà a grandezza variabile. Dipenderà da quanto voti prenderà la coalizione vincente: sotto il 45% avrà il 55% dei consiglieri (36), se va sopra il 45% dei voti avrà il 60% degli eletti (39). E una misura che spingerà i partiti a costruire alleanze più ampie
    possibili (l’Ulivo così ha un motivo in più per provare un’intesa con Rifondazione).

    POTETE VERIFICARE QUI:
    http://www.regione.toscana.it/regione/export/RT/sito-RT/Contenuti/sezioni/istituzioni/regione/visualizza_asset.html_3933008 07.html


    il 5 agosto 2009 tale sistema elettorale è stato confermato con la riduzione a 55 del numero dei consiglieri, sacrificando di fatto i partiti più piccoli e rafforzando quindi il premio di maggioranza

    POTETE VERIFICARE QUI:
    http://www.consiglio.regione.toscana.it/storico-crt/viii/proposte-di-legge/testi/2009/pdl359_burt.pdf 

    CREDO SIA SUPERFLUO RICORDARE QUALE SIA IL PARTITO CHE GOVERNA LA TOSCANA, PARTITO CHE, A LIVELLO STATALE, VORREBBE MODIFICARE LA LEGGE ELETTORALE CHE HA INVENTATO
     
    dunque io in Toscana dovrei essere fra quelli che fanno la rivoluzione?

  • Di alessandro tantussi (---.---.---.19) 11 novembre 2010 01:43
    alessandro tantussi

    MI SEMBRA CHE L’ARTICOLO SIA USCITO DI PAGINA ANZITEMPO E MENTRE ERANO IN CORSO COMMENTI

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.52) 11 novembre 2010 09:02
    Damiano Mazzotti


    La prima rivoluzione democratica è mentale e significa smettere di votare le stesse persone...

    Se andassero a votare meno del 10 per cento degli aventi diritto forse molti politici inizierebbero a sentirsi delle vere merde e la smetterebbero di ripresentarsi...

    • Di alessandro tantussi (---.---.---.205) 11 novembre 2010 15:54
      alessandro tantussi

      resta da definire chi sia che debba fare la "rivoluzione mentale"

      la difficoltà potrebbe consistere, ad esempio, nel fatto che non ci sia uniformità di giudizio su quali siano <<le stesse persone da smettere di votare>> nè su quali siano i  <<politici che inizierebbero a sentirsi delle vere deiezioni e la smetterebbero di ripresentarsi...>> 

      ovvio che non mi rivolgo a nessuno in particolare 
       
      ma a scanso equivoci credo che resterò tra quei pochi che continueranno a votare, 
      quantomeno non rischierò di essere sommerso dallo sterco scelto da altri. 

  • Di paolo (---.---.---.126) 15 novembre 2010 21:09

    Alessandro , non si puo’ aspettare il suicidio dei politici e non si puo’ trovare 

    un’accordo su quali sono i politici impresentabili . Ognuno ha le sue idee ed
    e’ impensabile trovare un’accordo . Non cerco un’accordo , mi piacciono le differenze.
    La pluralita’ di idee e’ il sale della democrazia .
    Chiedo un minimo di onesta’ intellettuale che porti a condividere almeno valori che sono 
    alla base della convivenza civile . 
    Se questa legge elettorale e’ uno schifo e produce un vulnus , cambiamola ! Tutti insieme .
    Siamo tutti italiani o no ? 

    paolo
     

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