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Corruzione: un male curabile...

Situazione “patologica” di corruzione all’interno delle Pubbliche Amministrazioni. Questo è il termine usato dalla Corte dei Conti per indicare una situazione allarmante che fa parte da anni ormai del tessuto Italiano. La corruzione, appare non più come uno spauracchio da combattere bensì come tendenza abituale e per questo, accettata ed accettabile.

Ho scritto molti articoli sul senso di onestà e di corruzione. Sappiamo che “potere” non fa rima con “Trasparenza”. Ed anche che “potere” non fa rima con “Democrazia”. Così come “Democrazia” non fa rima con “corruzione”. Eppure, incredibilmente, dalla bocca di chi viene chiamato a gestire la nazione, questi concetti si intersecano fino a far sfuggire del tutto il senso di una serie di accadimenti che rientrano ormai nel quotidiano di tutti.

Siamo spettatori di corruzione a 360°. Sia a livello nazionale che internazionale. Ed a volte, siamo anche attori e protagonisti, di corruzione. Lo siamo nel momento in cui, un Sistema fallace ci mette nella condizione di non poter scegliere altrimenti. Diveniamo protagonisti di corruzione da che le cose vanno avanti solo a forza di spinte, aiutini e clientele varie. Ed a volte, pur non volendo cadere nel giogo viscido fra corrotto e corruttore, sembra che non vi sia altra scelta possibile.

Potere e corruzione, sembrano ormai aver trovato una base consolidata, al punto che in pochi ci si rende conto che un fatto, un evento, sono il frutto di una serie di comportamenti scorretti. Oltretutto, l’aberrazione risiede nel fatto che la corruzione alberga sempre più spesso all’interno di quegli ambienti che dovrebbero essere del tutto estranei ad azioni contrarie alle norme stabilite, ma dove in effetti dette norme trovano molteplici spazi di reinterpretazione a proprioi uso e consumo.

Se quindi proprio da chi dovrebbe dare l’esempio si manifestano i segni più indegni di corruzione, come ed a chi dovremmo chiedere trasparenza e lotta a qualsivoglia tipologia di azione contraria all’onestà? Non ci crederete o forse non ci avete riflettuto abbastanza: gli alleati, in questa lotta che appare ormai come piaga sociale riconosciuta e quindi in quelche modo metabolizzata, non sono altro che i nostri amici connazionali.
 
Se partirà dal basso una totale e globale non accettazione di ogni forma di corruzione e ad ogni livello, sarà possibile non solo riformare un Sistema socio economico e politico ormai in completo dissesto, ma seremo protagonisti di un cambiamento epocale. Quello in cui gli stessi cittadini si rendono partecipi e verificatori che nulla di inaccettabile per la comunità avvenga fra le trame dei palazzi e palazzetti dove alberga il virus peggiore: quello delle clientele, degli inciuci, degli abusi di potere, dei voti di scambio e via delinquendo.

Non è vero infatti, che non è possibile agire contro chi gestisce ed amministra il Paese perchè “tanto comandano loro...”. “Loro” comandano (...) e fanno come gli pare, perchè i circa 40milioni di adulti italiani in condizione di verificare i comportamenti di pochi eletti, non fanno nulla in questo senso.

Popolo Sovrano, ha un significato che sta sfuggendo sempre più alla comprensione del singolo. Popolo Sovrano, è quel Popolo che non dimentica la propria importantissima missione: quella di verificare costantemente il lavoro di chi è chiamato a gestire e non a comadare e possedere un Paese intero.

Riappropriarsi del proprio ruolo di verificatori, non scendere a compromessi con le istituzioni, non concedere tregua ad eventuali azioni illegali, è il “dopo lavoro” di ogni Italiano per bene. Un lavoro non retribuito economicamente, ma che farebbe guadagnare ad ognuno una ricchezza senza precedenti ed una consapevolezza maggiore di ciò che è – in ogni caso – la nostra preziosissima esistenza.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.7) 5 marzo 2011 12:29

     Davigo dice che la corruzione è un reato a vittima diffusa, nel senso che nessuno si sente direttamente danneggiato. Inoltre nella quotidiana bolgia esistenziale ogni italiano bada in primo luogo a sopravvivare e l’esperienza storica lo ha ammaestrato a non farsi scrupolo. Conclusione: tutti sbraitano contro la corruzione, ma nessuno se ne preoccupa realmente, la destra ci sguazza e la sinistra fa la sua parte. No il mio non è qualunquismo! ho le prove di quanto affermo anche per la sinistra, basta andare al dopo tangentopoli e ai comportamenti della maggioranza di centrosinistra 1996-2001 proprio sul tema in questione. 
     Pensare che sia possibile la nascita di un movimento che dal basso porti al "regno dell’onestà" in Italia mi sembra più che una utopia.
     Molto più semplice, è forse, puntare alla rielaborazione di un sistema di controlli, visto che quasi tutti quelli che avevamo sono stati eliminati con due scuse: l’autonomia decisionale e il difettoso funzionamento.
     tanto per fare un esempio, oggi chi certifica la legittimità amministrativa di un atto pubblico è lo stesso funzionario che lo ha emesso, chi non è daccordo può solo ricorrere al Tar, ovviamente spendendo almeno 5000 euro e impegnando qualche anni di tempo. 
     Per il penale poi basta che il politico che si è fatto beccare si trovi un buon avvocato e la prescrizione breve farà il resto.
     Più che comportamenti virtuosi di massa direi che si ail caso di rivendicare in primo luogo dalla sinistra (radicale e riformista) proposte di legge in merito (in buona parte già elaborate nel quinquennio 1996-2001 e mai approvate. 

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