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Corea del Nord lancia razzo in orbita: dura condanna della comunità internazionale

La Corea del Nord annuncia ufficialmente il lancio di un razzo per posizionare un satellite nell’orbita terrestre. L’operazione sarebbe partita alle 9:49 ora locale e il successo confermato anche dalla North American Aerospace Defence Command, che in una nota ha comunicato di aver rilevato un nuovo oggetto in orbita. 

“Il satellite Kwangmyongson-3 è stato lanciato con successo” ha annunciato la giornalista della televisione di Stato, indossando l’abito tipico. Il lancio sarebbe avvenuto da una base lungo la costa occidentale con rotta verso sud, il primo stadio sarebbe caduto nel mar Giallo, il secondo nelle coste del Pacifico, il terzo dopo l’isola di Okinawa, procedura confermata dalla NORAD. Un passo importante per il leader Kim Jong-un nominato, il 30 dicembre 2011, Comandante Supremo dell’Esercito Popolare di Corea poco dopo la scomparsa del padre, il dittatore Kim Jong-li.

La storia del satellite non convince la comunità internazionale sospettosa che l'operazione sia in realtà un test per i missili a lunga gittata che potrebbero raggiungere il nord America con evetuali testate nucleari. Il segretario gnerale dell’Onu Ban Ki-moon ha condannato il lancio che viola la risoluzione 1874, considerandolo “deplorevole perché sfida la chiamata unificata e forte della comunità internazionale”. Anche Washington critica il gesto della Corea definendolo irresponsabile, ad intervenire è stato il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Tommy Vietor: “La comunità internazionale deve mandare un chiaro messaggio alla Corea del Nord sulle conseguenze di queste violazioni”.

Dure condanne arrivano da Seul e Tokio. Il ministro degli Esteri della Sud Corea Kim Sung-hwam ha minacciato “gravi conseguenze”, il governo centrale ha convocato il Consiglio di Sicurezza nazionale. Il Giappone nel frattempo ha chiesto che sia convocato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Oltre la Russia anche la Cina ha espresso il proprio rammarico, nonostante Pechino sia tra i sostenitori della Corea del Nord, anche se parte della politica non digerisce le intemperanze del giovane Kim Jong-un. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Hong Lei ha invitato al rispetto delle convenzioni internazionali, l’agenzia ufficiale cinese ha dichiarato: “Tutte le parti coinvolte dovrebbero mantenere la mente fredda e astenersi dal gettare benzina sul fuoco perché la situazione resti sotto controllo”.

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