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Conte ottiene la fiducia: ma la crisi non è ancora risolta

Conte ottiene la fiducia con una maggioranza assoluta ma risicata alla Camera e con una relativa in Senato, solo grazie all'astensione di Italia viva e all'intervento di senatori a vita. Le dichiarazioni a difesa di questo governo su una legge elettorale proporzionale, su una velocizzazione dei lavori fra i terremotati, la gestione della pandemia non convincono. Un accordo su un programma di governo che coinvolga le forze di centrosinistra risulta indispensabile.

Si è conclusa per il momento la crisi di governo aperta da Italia Viva. Si è conclusa con una fiducia ottenuta dal governo sia alla camera che al senato.

Alla Camera il governo ha ottenuto la maggioranza assoluta, ma risicata con l’astensione di Italia Viva e il consenso di almeno quattro piccoli gruppi come le minoranze linguistiche o i parlamentari eletti all’estero.
Al Senato ottiene la maggioranza relativa dove l’astensione di Italia viva pesa come un macigno. È venuta anche la Segre a sostenere il governo per arrivare a 156 lo voti.Quanti provvedimenti legislativi potranno passare con questa maggioranza? Quali maggioranze si creeranno nelle commissioni?Al Senato il governo a nostro parere diventa ostaggio sia di Italia Viva – con cui non c’è stata alcuna ricucitura – sia di gruppi che hanno dato il sostegno ma non fanno parte della compagine di governo.
Conte alla Camera ha parlato di proposta di legge elettorale proporzionale da portare avanti senza fare riferimento ad alcuna soglia di sbarramento o a premi di maggioranza. Ha detto che il maggioritario attuale non consente la governabilità. In realtà è vero il contrario. Un proporzionale farebbe la gioia dei piccoli schieramenti che a elezioni avvenute potrebbero porre le loro condizioni per la composizione di un governo.

Ha parlato di progressi per quanto riguarda la situazione dei terremotati grazie al recente decreto semplificazione. Ma non è ancora presto per dirlo? Oltre tremila famiglie vivono nelle casette. La ricostruzione può contare su settecento milioni effettivamente versati per uno stato avanzato dei lavori.

La pandemia da Coronavirus ha visto ottantamila morti e il vaccino somministrato registra da subito problemi per l’approvvigionamento.

I rapporti fra Stato e regioni sulla gestione della pandemia sono tutt’altro che chiariti.

Adesso Conte dovrebbe salire al Colle per riferire, ma senza una riappacificazione con Italia Viva si tratta di una vittoria di Pirro.

Sul governo ha pesato il difficile rapporto fra PD e 5stelle, al quale difficilmente si possono aggiungere pretese di altri partiti, a meno che non si elabori un programma condiviso frutto di accordi elaborati con trattative che i partiti che hanno composto il governo gialloRosso non hanno mai affrontato.

Italia Viva ha sostenuto questo governo solo in vista di un Presidente della Repubblica da eleggere e di un partito (la Lega) da tenere lontano dalle leve del potere. Con il ridimensionamento della Lega in termini di consenso questa motivazione non è più così pressante. E chiede di essere ascoltata nel merito dei dossier presenti sul tavolo della compagine governativa.

 
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