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 Home page > Tribuna Libera > Concluso il ciclo metamorfico della politica italiana

Concluso il ciclo metamorfico della politica italiana

Alla fine il "loop" perverso nel quale da oltre vent'anni era precipato politicamente questo paese si è concluso con un esito che, alla luce di quello che poteva accadere, non solo non è disprezzabile ma forse addirittura auspicabile. Per un pelo, forse in extremis, siamo scampati al destino che un gruppo di fasulli di varia estrazione ci aveva confezionato su misura. Un miliardario erotomane con conti aperti con la giustizia, un cantante da lapidare elettrotecnico fallito ed un comico di lungo corso che, in età tardiva, ha scoperto le meraviglie dell'informatica.
Moriremo tutti democristiani e, ci crediate o meno, forse è meglio così.

Tre surreali condottieri, uno di questi anche unto dal Signore, che hanno messo a ferro e fuoco questo paese con le loro creature politiche in bilico tra il serio ed il tragicomico, ma tutte e tre tremendamente pericolose per la fragile democrazia italiana.

Le ultime elezioni amministrative, che hanno avuto un significato fortemente politico malgrado la solita litania dei perdenti e dei loro compiacenti media, hanno tirato il freno a mano alla caduta libera nella quale eravamo miseramente precipitati. Ciò mi induce -senza cadere in facili illusioni sempre rischiose nel Paese del gattopardismo- a trarre alcune considerazioni sul destino politico di questo paese.
E allora vediamole, limitandoci agli altri tre contendenti perché di "Fratelli d'Italia", usurpatori dell'inno nazionale dopo che Silvio si era già fregato lo sprone sportivo con "Forza Italia", UDC, FLI, Montiani ecc... si sono perse ormai le tracce.

Il Pdl è giunto al capolinea. Non potrà rinnovarsi l'abito da festa e convolare a nuove nozze neanche con la parte elettorale potenzialmente più sensibile ai suoi messaggi di basso profilo etico e morale. In questo momento è come un nucleo fortemente instabile cui basta dare un colpetto per esplodere in pezzi. E il colpetto potrebbe arrivare dai giudici che stanno passando al vaglio le vicende tormentate del suo padre fondatore.

Sul web circola un dichiarazione surreale attribuita malignamente ad Angelino Alfano che recita : "È vero abbiamo perso le elezioni, ma in conpenso ha vinto il nostro alleato di governo", che sarebbe suonata bene ai tempi del sodalizio con la Lega. Nel frattempo, malgrado il precipizio che si è aperto sotto i piedi, la sondaggista di "famiglia" Alessandra Ghisleri di Euromedia Research continua a magnificare la "progressione " del Pdl, mentre Michela Belfiore, pasionaria che butta il cuore oltre la siepe vorrebbe che Silvio Berlusconi venisse proclamato patrimonio dell'Unesco. Silvio, quell'affascinante latin lover che Nicole Minetti ha confessato di avere amato con un "amore vero e puro ", salvo nelle intercettazioni definirlo "culo flaccido ", ma sono i travagli indotti dalla passione, forse con la complicità della pecunia che, notoriamente, non olet.
Insomma vedo il Pdl ed il suo padrone alla fine dei tempi .Seguirà a breve una frattura con gli ex Alleanza Nazionale residuali e poi tutti in libera uscita verso sponde trasformiste più accoglienti da spolpare. Probabilmente al suo posto sorgerà un nuovo centrodestra che chiuderà la parentesi del partito di scopo al servizio di un uomo solo al comando. Almeno speriamo.

La Lega è sparita, non c'è più, di loro sono rimaste tracce nelle scuole e nei bar, dove le croci celtiche hanno adornato i coperchi dei cessi e i sottobicchieri. Bossi e Maroni sono come moglie e marito dopo un tradimento scoperto e litigano persino sul vitalizio di Umberto. Matteo Salvini, un tempo oca giuliva della tv adesso fugge come una lepre davanti alle telecamere, Tosi sindaco di Verona ha ormai le tasche piene dei "lumbard " e medita il ritorno alla Liga Veneta vers. 1.0. Insomma passare dal 13% al 4% a livello nazionale è dura ma perdere Treviso, città simbolo governata dal sindaco sceriffo Gentilini, quello che voleva sparare ai rom, e poi Brescia, Lodi e via tutte le altre, dopo che Milano era già finita nelle mani del "comunista" Pisapia deve essere stato uno choc tremendo, roba da infarto. Invece no, i sopravissuti hanno dichiarato serafici che da ora in poi loro si impegneranno solo e soltanto per il Nord. E allora prima su cosa erano impegnati?

Insomma torneranno ad essere una realtà folcloristica locale, fine dei governi e dei ministeri con relativi distaccamenti simbolici, hanno fatto perfino incazzare Silvio che ha giustificato il cedimento del centro destra con il voto "desaparecido " della Lega. Fine di una storia e di un sodalizio durato anche troppo. Dovranno anche ingoiare il rospo che a portare a compimento reale il progetto del "Federalismo " non saranno più loro.

Il M5S Qui il discorso è un po' più difficile perché la dicotomia Grillo-grillini sta per giungere alla resa dei conti. Dopo i due parlamentari confluiti nel Gruppo Misto, mormorii di malcontento che serpegga tra i parlamentari e le frecciate sul blog, con relativi ritiri delle registrazioni, ieri la senatrice Adele Gambaro ha detto chiaro e tondo che Grillo è la causa principale della debacle del movimento-partito alle amministrative. Vedere il consenso passare dal 31% al 4% e sentire ancora il puparo che continua a sproloquiare contro l'universo mondo nelle sue farneticazioni tragicomiche ha fatto perdere la pazienza ad una signora che, almeno in apparenza ,appare dotata di grande flemma ed autocontrollo. Grillo -come da tradizione- le ha ribattutto di andarsene. È il metodo della "democrazia liquida" , "dell'uno che vale uno", se cerchi di liberarti dai fili che ti muovono, se accenni ad una critica il tuo guru ti scomunica e ti scaccia. Questo è il tipo di democrazia che il duo Grillo -Casaleggio volevano esportare nell'universo mondo.

Pertanto il M5S si spaccherà in due pezzi, una parte composta dai talebani ed una parte transfuga con parlamentari che confluiranno nel Gruppo Misto ed altri non è escluso che andranno direttamente nel PD con il più classico salto della quaglia di scillipotica memoria ma con motivazioni più degne. Se il M5S o come diavolo si chiamerà -anche se Grillo ha il copyright- saprà sciogliersi dal giogo messianico, avrà ancora un futuro perché in questo paese non si è ancora risolto nulla, altrimenti tornerà ad alimentare il movimentismo antisistema di strada. Insomma un ritorno alle origini.

E arriviamo all'unico vincitore -astensione a parte- ovvero il PD .

Se Epifani e Letta sapranno giustificare la loro vittoria inaspettata con i propri elettori, cari miei succederà una rivoluzione copernicana. Sfrondato dalla parte massimalista, messi in un angolo da rottamare i vecchi arnesi del PCI, l'anima democristiana ha finalmente preso il sopravvento nel PD. Come nei film di Alien, prima si sono intrufolati nel corpo ospitante poi lo hanno pian piano divorato dall'interno fino a farlo scomparire. L'ultimo pezzetto pseudo sinistrorso vivente, ovvero Pierluigi Bersani è tornato al paesello natio a meditare su quel che gli è capitato. Il poverello non ci ha capito nulla, ha visto soltanto il suo ex vice multilingue circolare per il mondo a disegnare strategie, mentre a lui gli si sono strozzate le metafore in gola . Ma sì, diamoci alla birretta e non se ne parli più.

Fine della storia. È rinata la DC in veste moderna, meno confessionale e più cosmopolita, che parla inglese fluentemente e vuole raccogliere il consenso di tutti i sinistrorsi e destrorsi moderati che hanno smarrito la casacca di appartenenza. Dopo o insieme a Letta ci sarà Renzi o forse Orfini o forse chi sa chi, ma ormai il parto è avvenuto. Salutiamo il ritorno all'antico passato che speravamo superato perché quello più recente è stato spaventoso.

Se poi i transfughi grillini decideranno il grande passo, quello che Grillo ha impedito per salvare Berlusconi, l'accelerazione sarà ancora maggiore e per Silvio, Angelino, la Belfiore, Santanché e compagnia bella suoneranno campane a morto.

Insomma sono destinato a morire democristiano. Che tristezza!

 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.61) 16 giugno 2013 10:31

    Il futuro di M5s ? è lo stesso dell’uomo qualunque. Grillo o meglio Casaleggio, in quanto il primo è solo "il megafono" del secondo, come Giannini prevede, teorizza e vuole la scomparsa del " ceto politico". Giannini ipotizzava l’inutilità dei politici e la loro sostituibilità con dei semplici ragionieri per tenere i conti del bilancio dello Stato, ragionieri che alla fine dell’anno dovevano cambiare per evitare che sviluppassero tendenze politiche. Casaleggio mira alla scomparsa della funzione di mediazione della politica con la cosiddetta democrazia diretta.

    Ma ve lo immaginate un paese di 60 milioni di abitanti diretto da continui referendum con parlamentari-zombi la cui unica funzione è di trasformare in leggi i risultati dei referendum?!?!

    E riuscite a immaginare un paese come l’Italia unico al mondo che sceglie volontariamente l’impoverimento per poter raggiungere la felicità ???!!!!!

    Sono cose da matti! non c’è altro modo per definire una cosa del genere.

     

    Per quanto riguarda il PD, la diagnosi è abbastanza semplice. Una doppia anima, una di derivazione dal cattolicesimo popolare (un tempo interno alla DC) e una di derivazione comunista che è giunta fuori tempo massimo alla teoria socialdemocratica, quando questa era da tempo sparita dall’Europa ed è rimasta solo nei nomi di alcuni di questi partiti diventati altra cosa. Entrambe incapace di dare vita al partito democratico, vale a dire a un partito che rinuncia allo statalismo (comunista, socialdemocratico o cattolico popolare) e conserva le sue caratteristiche di sinistra nella redistribuzione del reddito a favore delle classi più deboli e nella salvaguardia dello stato sociale. Ci riuscirà Renzi a fare questa operazione? lo spero.

    Il tuo problema Paolo è che sei incapace di distinguere tra destra e sinistra per cui arrivi all’assurdo di considerare la DC un partito ne di destra ne di sinistra, dimenticando che la destra economica italiana ha governato ferreamente e anche violentemente il paese per 40 anni con questo partito.

    Se ti senti offeso dalla mia accusa non hai che da dimostrarmi il contrario.

    • Di (---.---.---.43) 17 giugno 2013 13:59

      "E riuscite a immaginare un paese come l’Italia unico al mondo che sceglie volontariamente l’impoverimento per poter raggiungere la felicità ???!!!!!"



      Più o meno come l’idea della decrescita demografica felice. Roba da Darwin awards a chi la propugna, sperando che tenga fede ai propositi e si autoestingua gioiosamente.

      L’uomo è un animale strano, in nome del rispetto della natura compie scelte altamente innaturali: immaginare un branco di leoni che scelga di non proliferare così ci son più gazzelle per tutti è fantastica.

      So di aver banalizzato molto la questione, ma non credo di essere il solo. La gioiosa decrescita, per come presentata, è la banalizzazione di un problema e di soluzioni serie e come tale va trattata: banalità.
  • Di (---.---.---.61) 16 giugno 2013 10:33

    P.S.: o forse ti consideri solo tu di sinistra.

  • Di paolo (---.---.---.205) 16 giugno 2013 16:21

    Ormai non serve più sapere chi è di destra e chi è di sinistra .Non basta ,non è sufficiente .


    E’ giunto il tempo che la scelta si faccia tra chi agisce nell’interesse pubblico e chi invece lo fa nell’interesse privato ,tra chi è onesto e chi è disonesto ,chi è capace e chi non lo è ecc...

    Non è che per principio un imbecille o un ladro di sinistra sia preferibile ad uno capace e onesto di destra . Le idee hanno un senso se sono suffragate dai comportamenti . Ho avuto più delusioni da quelli che si proclamavano di sinistra come me che da coloro che sapevo ,in quanto di destra , come si sarebbero comportati .Da Berlusconi so cosa aspettarmi , la fregatura vera l’ho avuta da D’Alema e soci .

    Letta è un moderato che di idee di sinistra credo ne abbia masticate poche . A me in questo momento interessa capire se oltre alle chiacchere combina qualcosa di buono per il paese oppure no .Il PD è un polpettone politico ,se il suo mix di anime produce effetti positivi ,ben venga il PD ,altrimenti al diavolo il PD .

    Su Renzi ho già espresso quello che penso , ma il mio è un pregiudizio basato sull’istinto e su quello che fino ad ora ci ha scodellato il giovanotto . Chissà che non mi sbagli.
    ciao

  • Di (---.---.---.168) 16 giugno 2013 19:02

    "Renzi ... sull’istinto ..."

    Lo stesso istinto che ti ha fatto vedere per tanto tempo di buon occhio il M5s, salvo poi accorgerti pochi giorni prima del voto di aver sbagliato e portato a votare per Monti ??? Ti suggerirei modestamente di seguire di più la tua intelligenza, visto che ce l’hai.

    "interesse pubblico/interesse privato ... onesto/disonesto .... capace/incapace ..."

    avevo visto giusto, per quanto riguarda la tua capacità di distinguere tra destra e sinistra. Ogni anno in ogni paese del mondo si produce una certa ricchezza (approssimativamente misurata dal PIL ) come questa ricchezza viene ripartita tra le diverse componenti sociali non è questione tecnica, ma eminentemente politica ed è qui che si misura prioritariamente l’esser di destra o di sinistra.

    Le tre coppie che tu proponi come le uniche discriminanti valide sono qualcosa di "pre-politico". Per costringere un uomo politico a difendere l’interesse pubblico e non quello suo personale, a essere onesto e a dimostrare le sue capacità, ci sono il voto dell’elettore, le leggi anti corruzione e anti clientelismo. Se queste leggi non ci sono effettivamente e il voto non funziona allora le cause sono di natura storica, andrebbero analizzate e risolte per dare una svolta al modo di funzionare della democrazia italiana.

    Esempio: meritocrazia e clientelismo sono termini antitetici, o c’è l’uno o c’è l’altro, e in Italia sin dal 1861 c’è sempre l’altro. La ferrea regola dell’appartenenza disciplina la vita sociale e politica e poiché da noi l’invadenza della politica nell’economia è stata sempre eccessiva, anche la struttura produttiva ne è largamente infettata. Teoricamente risolvere questo problema sarebbe interesse sia della destra che della sinistra. In realtà in Italia non interessa nessuno dei due, se non come declamazione da programma elettorale. Lo stesso dicasi per la corruzione. La mancata soluzione di questi due "macigni" è legata all’esser "casta" dei politici italiani e unitamente alla separazione tra cittadini e Stato.

    Posso quindi essere d’accordo con te sulla necessità prioritaria di risolvere questi problemi, ma ciò nulla toglie alla validità della distinzione tra destra e sinistra, e sulla profonda differenza tra le due.

  • Di (---.---.---.168) 16 giugno 2013 19:29

    Aggiungo:

    purtroppo in Italia non c’è una forza politica interessata a risolvere le due questioni centrali della vita democratica nazionale, i comportamenti da "casta" dei politici e la separazione tra Stato e cittadini.

    Il M5s ha con molta confusione e pericolosità cercato di dare una risposta in merito. Eliminare la "casta" con la democrazia diretta e stabilire un rapporto di sovranità dei cittadini sul proprio Stato.

    Ma te lo immagini una nazione di 60 milioni di abitanti diretta da continui referendum e con un parlamento di zombi ridotti a trasformare in legge i permanenti risultati referendari ?? e ti immagini un popolo - unico al mondo - che sceglie la via della povertà per essere più felice??!!

    Anche Giannini teorizzava l’inutilità dei politici e la loro sostituibilità con tecnici, sappiamo la fine che ha fatto ed è la stessa che farà la coppia Grillo/Casaleggio.

    Ma il problema del rapporto tra cittadini, Stato e politici resta sempre aperto e irrisolto.

    Renzi pensa di risolvere il problema con l’elezione diretta del capo del governo, credo faccia lo stesso errore di Giolitti nel 1911.

    Ciao, (è sempre un piacere "beccare" un fisico).

    • Di paolo (---.---.---.205) 17 giugno 2013 16:21

      Tutto bene a parte l’attribuirmi una conversione di giudizio sul M5S .Qui ti sbagli.


      Ho sempre mantenuto una posizione coerente che mantengo tutt’ora (lo dimostrano i miei scritti ) .Reputavo e reputo tutt’ora il M5S un evento positivo come elemento di discontinuità del quadro politico  (l’ho ripetuto alla noia) siccome però non ho mai creduto in Grillo e soci (compresi i molti personaggi raccogliticci che gli stanno intorno) non ho votato M5S , né ,contrariamente a quanto tu sostieni ,ho mai pensato di votarlo .

      Ergo , avendo il presentimento che oltre al botto (necessario ) non si andava , non trovando una offerta convincente nel PD di Bersani , con somma ripugnanza ho cercato di scalzare Silvio incentivando un voto di destra alternativo (Monti ) ,perché da uomo di sinistra ritengo ancora che questo paese abbia assoluta necessità di una destra normale

      Questo è stato il mio percorso e tale rimane ,ovviamente col senno di poi non voterei più Monti che ,per molti versi è stato una autentica rivelazione in negativo pur riconoscendogli , come unico merito , di averci reso internazionalmente presentabili dopo l’era del bunga bunga (che mi sembra molti si siano già scordati) .
      ciao 


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