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 Home page > Attualità > Società > Comprendere il Futurismo non significa dimenticare le sue colpe

Comprendere il Futurismo non significa dimenticare le sue colpe

 

Il 20 febbraio del 2009 il Futurismo ha compiuto il suo centesimo anno di età. Il 20 febbraio del 1909 Filippo Tommaso Marinetti riuscì a far pubblicare su Le Figaro il primo manifesto futurista.

Il Futurismo raccoglierà in seguito uno stuolo di poeti di altissimo livello ed esponenti delle avanguardie artistiche più innovative dell’epoca. La rivista Lacerba fondata da Giovanni Papini e Ardengo Soffici nel 1913 diffonderà l’opera di molti poeti futuristi tra cui Aldo Palazzeschi e diverrà uno dei punti di riferimento culturali del primo quarto del XX secolo.

La critica letteraria ha oramai ridato al Futurismo il ruolo che gli spetta di diritto riconoscendogli il merito di essere stato un discrimine sia formale sia concettuale con il passato ed un vero e proprio punto di svolta per la letteratura e l’arte.

Celebre il saggio del Prof. Guido Guglielmi Interpretazione di Ungaretti, il Mulino, 1989 ove si comprende come Ungaretti non sarebbe potuto essere se non vi fosse stato il Futurismo.

Bene, fatta questa necessaria premessa, risulta però ridicola la posizione di chi vorrebbe riabilitare il Futurismo in tutto e per tutto semplicemente ponendo dietro il velo della storicizzazione e periodizzazione gli aspetti più cupi e tetri del Futurismo, vorrei ricordare a costoro che questa pratica prende il nome di revisionismo e non è una bella cosa. 

Che il Futurismo sia stato il punto di svolta per le preziose innovazioni artistiche e poetiche che seguiranno non significa che alcuni suoi aspetti non siano stati estremamente pericolosi in quanto hanno contribuito fortemente all’interventismo ed al successivo ingresso del Regno D’Italia nella Prima Guerra Mondiale al fianco dell’Intesa (1915) ed alla successiva formazione del movimento fascista. Lo stesso Marinetti finanziò e aiutò Benito Mussolini.

Riporto di seguito uno stralcio del secondo manifesto futurista di Marinetti risalente all’Aprile del 1909, Uccidiamo il chiaro di luna:

"Vigliacchi! Vigliacchi!...Perché queste vostre strida di gatti scorticati vivi?...Temete forse che appicchiamo il fuoco alle vostre catapecchie?...Non ancora!...Dovremo pur scaldarci nell’inverno prossimo!...Per ora, ci accontentiamo di far saltare in aria tutte le tradizioni, come ponti fradici!...La guerra?...Ebbene, sì: essa è la nostra unica speranza, la nostra ragione di vivere, la nostra sola volontà!...Sì, la guerra! Contro di voi, che morite troppo lentamente, e contro tutti i morti che ingombrano le nostre strade!..."

"Sì, i nostri nervi esigono la guerra e disprezzano la donna, poiché noi temiamo che braccia supplici s’intreccino alle nostre ginocchia, la mattina della partenza!...Che mai pretendono le donne, i sedentarî, gl’invalidi, gli ammalati, e tutti i consiglieri prudenti? Alla loro vita vacillante, rotta da lugubri agonie, da sonni tremebondi e da incubi grevi, noi preferiamo la morte violenta e la glorifichiamo come la sola che sia degna dell’uomo, animale da preda".

"Vogliamo che i nostri figliuoli seguano allegramente il loro capriccio, avversino brutalmente i vecchi e sbeffeggino tutto ciò che è consacrato dal tempo!"

"Questo v’indigna? Mi fischiate?...Alzate la voce!...Non ho udita l’ingiuria! Più forte! Che cosa? Ambiziosi?...Certamente! Siamo degli ambiziosi, noi, perché non vogliamo strofinarci ai vostri fetidi velli, o gregge puzzolente, color di fango, canalizzato nelle strade antiche della Terra... Ma "ambiziosi" non è la parola esatta! Noi siamo piuttosto dei giovani artiglieri in baldoria!...E voi dovete, anche a vostro dispetto, abituarvi al frastuono dei nostri cannoni! Che cosa dite?...Siamo pazzi?...Evviva! Ecco finalmente la parola che aspettavo!...Ah! Ah! Bellissima trovata!...Prendete con cautela questa parola d’oro massiccio, e tornatevene presto in processione, per celarla nella più gelosa delle vostre cantine! Con quella parola fra le dita e sulle labbra, potrete vivere ancora venti secoli... Per conto mio, vi annuncio che il mondo è fradicio di saggezza!..

Anche questo è stato il Futurismo.

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