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Comincia il Festival Internazionale del Giornalismo. L’apertura affidata a Saviano

Quale migliore inizio della V edizione del festival Internazionale di Giornalismo di Perugia che non quello di partire con uno dei protagonisti dell’incontro più acclamato della scorsa edizione. Ricordiamo ancora la gente fuori al teatro Pavone di Perugia, la fila, l’euforia e qualche lamentela delle persone in fila sperando di poter assistere all’incontro tra Roberto Saviano e Al Gore.

Sarà proprio lo scrittore di Gomorra, infatti, ad inaugurare, domani, martedì 12 alle 21, questa nuova edizione del Festival con un intervento dal titolo: “Ti opponi? Sarai delegittimato. Come riconoscere e fermare la macchina del fango”. Una riflessione, quindi, proprio sulla macchina del fango, di cui lo scrittore ha cominciato a parlare a Vieni via con me, il programma condotto assieme a Fabio Fazio e che è stato nelle scorse settimane al centro del dibattito in Italia. Probabilmente non basterà più solo il maxischermo fuori dal teatro e quindi l’incontro con Saviano sarà trasmesso in diretta su SkyTg24 e la Repubblica.it.
 
Ma questo è solo l’antipasto, per questo che è uno dei festival più importanti in Europa. Un’occasione per incontrare giornalisti e addetti al settore provenienti da tutto il mondo, scambiare due chiacchiere e farsi un’idea di cosa è oggi il giornalismo e come questo stia cambiando.
 
Riassumere quello a cui si potrà assistere in questi cinque giorni è da pazzi. Sicuramente c’è da segnalare la presenza in partnership di Al Jazeera, l’emittente araba che in queste ultime settimane meglio ha seguito le rivolte in nord Africa e Medio Oriente. Impossibile non fare riferimenti a WikiLeaks, senza dubbio il caso dell’anno. Sabato 16, infatti, ci sarà un interessante panel, condotto da Fabio Chiusi, dal titolo “L’affare WikiLeaks” a cui parteciperanno, tra gli altri Daniel Domscheit-Berg, fondatore openleaks.org, ex portavoce Wikileaks, Evgeny Morozov editorialista Foreign Policy e Alessandro Gilioli de L’Espresso. Ci verrà raccontato, a 5 anni dalla morte di Anna Politkovskaja, cosa vuol dire fare giornalismo nella Russia di oggi; l’incontro ha per titolo “’Mattanza russa’. Sangue sulle notizie” e avrà tra i partecipanti il reporter di Kommersant Oleg Kashin, tristemente famoso per essere stato ripreso in un video mentre era stato picchiato quasi a sangue. Giornalismo a rischio della propria vita. Succede anche in Messico: “Messico, narcotraffico e giornalismo: o silenzio o morte?” è il titolo dell’intervento che si terrà mercoledì 13 alle 18.00. “Rivoluzione (mediatica?) in Tunisia e Egitto” parlerà, invece, del “ruolo di Al Jazeera e dei nuovi media nelle rivolte arabe dalla Tunisia alla Libia”. Si parlerà di Obama con Lucia Annunziata e Christian Rocca, di tv in Italia, con, tra gli altri, lo scrittore Walter Siti, e i giornalisti Fulvio Abbate, Luca Matrantonio e Federico Mello, del terremoto de L’Aquila con Attilio Bolzoni e Antonello Caporale, di “Donne, Media e potere” con, tra le altre, Concita de Gregorio, Maria Laura Rodotà e Susanna Camusso.
 
Tantissimi gli incontri sui nuovi modi di fare giornalismo, ma ci sarà spazio per la mafia al nord, raccontata dal giornalista Gianluigi Nuzzi e dal magistrato Nicola Gratteri, per il calcio con l’incontro “Clamoroso al Cibali”. Con la musica: dopo il pienone con Carmen Consoli lo scorso anno, toccherà a Vasco Brondi, alias Le luci della centrale elettrica e Ligabue incontrare il direttore di XL Luca Valtorta.
 
Imperdibili i Keynote Speech che vedranno protagonisti Peter Horrocks direttore BBC Global News, il presidente del gruppo L’Espresso Carlo De Benedetti e il presidente dell’Ansa Giulio Anselmi, ma anche le interviste con Ezio Mauro e Nichi Vendola.
 
Ma sono tanti gli appuntamenti da non perdere. Per farsi un’idea più precisa meglio dare uno sguardo al programma che è qui.
 
Ovviamente non perdete l’appuntamento con AgoraVox, anche quest’anno media partner del Festival e organizzatore di tre incontri.

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