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Claudio Magris: chi è costui?

Sono iniziati mercoledì 19 giugno gli esami di maturità. Tra patemi d’animo, ansie, notti insonni, che sono un classico da “notte dei tempi”, i ragazzi hanno rotto il ghiaccio affrontando la fatidica prova d’Italiano. Il toto tracce non ha rispettato le aspettative dei numerosi studenti che tutto si sarebbero aspettati, tranne che cimentarsi con un tema che aveva per oggetto Claudio Magris.

Verrebbe da dire "Claudio Magris chi è costui?" Così come se lo sono chiesti gli studenti, che non dovevano per forza conoscerlo per cimentarsi con un tema: il Viaggio. Il Viaggio si sa è immaginazione, conoscenza, scoperta di luoghi, meditazione, ricerca di se stessi... libertà.

Ma allora la domanda sorge spontanea. Perché non introdurre quel tema partendo dalll’Odissea e da quell’Ulisse che continua a essere la pietra miliare della nostra cultura e di una storia che qualsiasi siano i tempi, è sempre attuale? Forse non tutti sanno, che nella Russia comunista l’Odissea fu uno dei testi messi al bando dal regime stalinista. Le imprese eroiche di Ulisse stimolavano quella voglia di libertà e soggettivismo improponibili in una società omologata.

E invece cosa si fa? Si parte da Claudio Magris, professore di letteratura tedesca prima presso l’Università di Torino, poi di quella di Trieste, assurto agli onori della cronaca con un’opera dal titolo “Il mito asburgico nella letteratura austriaca moderna”. A far annoverare Magris nel panorama dei grandi scrittori contemporanei è il libro "Danubio", che gli vincere il premio Bagutta nel 1986. Dal premio Bagutta, al premio Strega, nel 1997 la sua strada è tutta lastricata da successi letterari, tanto da proporlo come autore vivente in una traccia di temi per la maturità.

Senza nulla togliere all’insigne studioso e letterato, preoccupa che in questa continua perdita d’identità, in questa affermazione dei valori economici dell’Unione Europea, si tralascino figure di eroi, storie di miti che hanno dato il via alla civiltà e alla cultura di un occidente naufrago nel mare magnum della propria storia orfano della sua espressività, del proprio manifestare e raccontare un partendo da una visione culturale non restrittiva.

Insomma bisogna preparare la strada verso quella Germania che ci sta succhiando come un vampiro la nostra italianità. Forse tra un po’ affermare di essere italiani sarà considerata una definizione populista e in nome della cultura mitteleuropea si sacrificheranno tutti quegli ideali e manifestazioni del pensiero, le cui tracce sono tutt’oggi ben visibili e palpabili, grazie a un patrimonio artistico e archeologico che la Storia ci ha consegnato. La prossima strada sarà quella di riconoscersi in una manifestazione come “l’October fest” facendolo diventare la bandiera culturale europea di ciò che ora siamo dopo aver archiviato ciò che un tempo eravamo. Insomma una Storia da Grande Fratello, all’occidentale.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.157) 20 giugno 2013 14:56

    Il mondo è plurale e dovremmo essere contenti che un nostro letterato parli al mondo e non irritarci . 

  • Di (---.---.---.137) 20 giugno 2013 18:21

    L’oggetto del tema non era Magris come detto all’inizio dell’articolo, bensì il viaggio, come poi precisato. Nessuno avrebbe potuto impedire agli studenti di far riferimento all’Odissea e ad Ulisse, quindi perché non partire da uno scritto di un autore contemporaneo, non vedo il problema. Lo stesso Magris, nel dialogo "La letteratura è la mia vendetta" scritto con il Nobel peruviano, Mario Vargas LLosa, parla di Odisseo, figura ricorrente nelle sue riflessioni, definendo l’Odissea "il libro dei libri".


  • Di (---.---.---.47) 22 giugno 2013 02:23

    Il compito di maturità riferito alla letteratura deve richiamarsi ad un autore contemporaneo o del novecento, perchè le tracce di maturità partono dal programma del quinto anno. Ecco perché Magris e non Omero, che si studia anni prima. Semplice smiley

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