• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Società > Chiuso il sito della DPL di Modena: nuovo attacco alla democrazia, nuovo (...)

Chiuso il sito della DPL di Modena: nuovo attacco alla democrazia, nuovo attacco ai lavoratori

Il Segretario generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con una nota del 5 aprile 2012, indirizzata anche alla DPL di Modena, ha stabilito che: "Al fine di garantire una rappresentazione uniforme delle informazioni istituzionali e con riferimento agli obblighi di trasparenza ed ai profili di comunicazione e pubblicazione delle informazioni di interesse collettivo anche per quanto attiene agli Uffici territoriali, si chiede alle SS.LL. di provvedere alla immediata chiusura del sito internet www.dplmodena.it".
 
Conseguentemente, a partire dal 6 aprile 2012, il sito www.dplmodena.it cessa la propria attività informativa.
 
Nato il 19 febbraio 2001, come strumento di supporto all'Ufficio relazioni con il pubblico, è stato visitato, in questi anni, da circa 18 milioni di utenti.
 
Quello che avete appena letto è il comunicato che si visualizza non appena l'utente si collega al sito della ex Direzione Provinciale di Modena. Era un sito di riferimento per milioni di persone, lavoratori, lavoratrici, un sito che forniva informazioni di varia natura, sia in tema di legislazione, che in tema di giurisprudenza, nonché spiegazioni, commenti utili per i lavoratori per formarsi ed informarsi proprio in tema di diritto del lavoro.
 
Ma qualcuno nel governo ha deciso che ciò doveva avere fine.
La democrazia, quella reale, quella compiuta, trova fondamento specialmente nella libertà di informazione, nel pluralismo, nella libertà di rendere i cittadini meno dipendenti da soggettività che tramite organizzazioni di varia natura, a pagamento, ti forniscono informazioni spesso poco oggettive ed indirizzate.
Il sito della DPL di Modena, un sito istituzionale, rappresentava un punto di riferimento importante per la democrazia e per i lavoratori, ed il tutto era gratis, era un servizio pubblico non a pagamento, un servizio pubblico che rendeva il servizio pubblico appunto pubblico.
 
Uniformare le informazioni istituzionali, vuol dire conferire una voce univoca, obbligando anche gli organi periferici a fornire una sola voce, quella del volere del governo, che è parte dello Stato ma non lo Stato.
 
Perché lo Stato siamo noi, lo Stato vero dovrebbe trovare fondamento nella sovranità popolare, oltre ogni omologazione, oltre ogni uniformità istituzionale.
Omologare, uniformare, parole già sentite, rispolverate, che rappresentano bene l'essenza di questa epoca.
 
Se un tempo per fare una sorta di colpo di Stato era necessario ricorrere alle bombe, alle stragi di civili, ricorrere alla violenza armata, oggi ciò sembra non essere più necessario.
 
Si sono individuate altre strade, quella della finanza, della borsa, del debito, del mercato.
 
Vi sono e saranno altri morti, quelle della disperazione, quelle della gente sempre più povera, vi è una nuova forma di violenza che violenta ogni libertà e democrazia reale e sostanziale.
 
E la chiusura del sito della DPL di Modena è l'ennesima rappresentazione di questa violenza compiuta da parte di uno Stato sempre meno Stato democratico, ove la sovranità popolare è stata oppressa e soppressa.
Manifesto la mia solidarietà sia da ex utente, che da cittadino, che da uomo libero ed indipendente, alle lavoratrici ed ai lavoratori della DPL di Modena, che con tanto e vivo impegno, per anni, hanno fornito un servizio pubblico degno di tal nome, a tutela dei lavoratori a tutela di quella democrazia sempre più imperfetta sempre più espressione di una oligarchia che giorno dopo giorno tronca libertà conquistate o concesse.

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.115) 10 aprile 2012 10:22
    Damiano Mazzotti

    Atto gravissimo: in qualsiasi altro paese del mondo quasi tutti i partiti avrebbero chiesto le dimissioni di una ministra che autorizza cose del genere...

    La ministra Fornero mi è sembra sembrata sospetta e ora i miei dubbi hanno trovato fondamento..

    I problemi dei "professori" è quello di non essere abituati al confronto e alle critiche poiché ogni studente mira a superare l’esame e non può rischiare troppo... e poi ci sono quelli che vogliono il bel voto e quindi passano direttamente all’adulazione...

    Comunque sono convinto che la ministra Fornero pagherà a caro presso questo errore, come quelle sulle pensioni e la presa per i fondelli dell’elemosina all’italiana sul salario minimo quasi inesistente...

    Avanti giovani cittadine e giovani cittadini, ora tocca a voi trovare il modo di farvi giustizia! 


  • Di (---.---.---.126) 10 aprile 2012 11:44

    Nuovo Ordine Mondiale

  • Di (---.---.---.67) 10 aprile 2012 11:50

    mi domando dove finiremo con questa dittatura

  • Di (---.---.---.4) 10 aprile 2012 12:55

    E’ scandaloso che il sito della DPL di Modena sia stato chiuso! Doveva essere preso a modello come espressione di una massima professionalità ed efficienza, competenza e puntualità. Era veramente un conforto avere come riferimento un così valido strumento di consultazione! Sottoscrivo con piacere questa pertizione per esprimere tutto il mio sconcerto, la mia rabbia e il mio disappunto e mi auguro che presto venga ripristinato il lavoro validissimo di molte persone veramente in gamba! Eva Nardulli

  • Di (---.---.---.121) 10 aprile 2012 13:19

    Nessuno invece a messo a fuoco che forse la motivazione vera sta ancora una volta nel conflitto d’interesse..
    Il sito infatti è l’unica banca dati di diritto, giurisprudenza e prassi in materia di lavoro pubblico, privato, autonomo etc, che sia istituzionale (e quindi autorevole), aggiornata in tempo reale e per giunta gratuita.,
    Chiuso dplmodena.it, chi ha i soldi può sempre abbonarsi alla banca dati online a pagamento (migliaia di euro l’anno) del "sole 24 ore", primo operatore nel settore delle banche dati giuridiche (insieme a maggioli e ipsoa) a pagamento e di cui la Fornero è da anni autorevole collaboratrice ed editorialista.

    • Di Marco Barone (---.---.---.49) 10 aprile 2012 13:38
      Marco Barone

      In realtà quando parlo del fatto che si sarà costretti ad essere dipendenti da certe soggettività che ti forniranno lo stesso servizio a pagamento ciò è evidenziato, così come è evidenziato che è un grave attacco alla libertà di espressione e di informazione.
      Faccio presente che il fatto quotidiano, a cui avevo inviato tale intervento per mail ha scritto tanto su tale questione, ovviamente non citando chi ha segnalato il tutto...solita correttezza d’informazione, cmq quello che conta è che si parli di ciò e che il sito della dpl di modena possa ritornare in vita!!!
      marco b

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.115) 10 aprile 2012 14:33
    Damiano Mazzotti

    Che delusione anche dal Fatto Quotidiano... Ci sono troppi vecchi a dirigere pure lì...

    Abbasso i vecchi dirigenti italiani.... Ci vorrebbe una bella legge europea per il prepensionamento dei dirigenti pubblici... è forse anche un pensionamento normale dato che ci sono giudici e professori che insegnano fino a più di 70 anni... Lavori di scarsissima fatica e di alto godimento... anche per questo motivo hanno allungato l’età pensionabile...

  • Di (---.---.---.175) 11 aprile 2012 01:07

    La Ministra ha detto che per lei il sito non doveva essere chiuso, forza non lasciatevi andare a facili conclusioni.

    http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/t...

    Intervista al Ministro del Lavoro: "Io non ho voluto censurare proprio nulla e sto cercando di saperne di più"
    La Masera è dove servono i giornalisti... :)

    Il fatto, però, riporta una nota interessante. Pare che il gestore del sito abbia avuto molti comportamenti scorretti secondo l’ufficio stampa del ministero, quindi pare che l’ultimo atto sia solo stato la goccia che fa traboccare il vaso.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.203) 11 aprile 2012 08:17
    Damiano Mazzotti

    A me sembra più una retromarcia all’italiana... Prima provano a fare i furbi, poi se va bene va bene... e se invece i cittadini nel loro piccolo s’incazzano si leva la sceneggiata delle scuse...

    Ripeto: "Abbasso i vecchi dirigenti!"

    Avete distrutto l’Italia, prendete i vostri effetti personali dai cassetti e andate a farvi un lungo viaggetto in un altro paese... Se non volete fare la fine della famiglia Bossi...

  • Di (---.---.---.208) 11 aprile 2012 12:43

    L’Italia l’hanno distrutta gli italiani e non i politici. I politici corrotti e quel che volete solo lì perché un grande gruppo di italiani "veri" li ha votati e continuerà a votare queste persone o i loro sostituti.

    I tecnici al "potere" adesso non sono stati votati dagli italiani, per questo gli italiani "veri" sono molto arrabbiati: vorrebbero i soliti politici corrotti al loro posto.

    Con i corrotti si può scambiare un favore con un altro e farla franca. Con i tecnici questo italian style è più difficile.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares