• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Chiusa l’asta per "La Maddalena Penitente", il dipinto del Salaì è stato (...)

Chiusa l’asta per "La Maddalena Penitente", il dipinto del Salaì è stato aggiudicato a Parigi

Al termine di una compravendita condotta a porte chiuse, l’opera dell’allievo e amante di Leonardo è stata venduta. Ma le indagini sul suo fascino artistico rimangono in auge.  

      Era soprannominato Salaì, sinonimo di “piccolo diavolo”, a causa del suo carattere ribelle e per le sue bravate ordinarie rievocanti furti e menzogne. In realtà, il talento di Gian Giacomo Caprotti (1480-1524), abile proselito della tecnica leonardesca, è stato in grado di assorbire irreprensibilmente la tecnica del maestro, di cui era allievo, modello, tesoriere, agente e, non per ultimo, amante. A fortiori, se da una parte la sua bellezza si sarebbe rivelata tangibile nel San Giovanni Battista e nel Bacco dipinti da Leonardo, dall'altra le sue capacità artistiche l’avrebbero voluto autore di diversi capolavori.

Ma l’originale battuto all’asta Mercoledì 18 Novembre ha superato ogni previsione. Inizialmente stimata tra 100mila e 150mila euro, La Maddalena Penitente è stata venduta la scorsa settimana, presso la Maison Artcurial di Parigi, a 1.745.000 euro. Nel penultimo mese di un anno funesto per l’economia delle arti, in cui i confinamenti hanno costretto alla chiusura musei e gallerie, la trattativa svoltasi a porte chiuse si è conclusa non al riparo da una certa risonanza mediatica. 

Fiat lux. Un’opera, quella del Salai, sbucata dall’oscurità agli inizi di novembre. Il precedente proprietario l’avrebbe acquistata per una somma modesta, ignorandone sia la provenienza che l’attribuzione. Sennonché la ricerca condotta dallo Sherlock Holmes dell’arte, Monsieur Albert Turquin, sembrerebbe non aver lasciato scampo agli equivoci. I collaboratori del suo cabinet hanno difatti ritrovato l’impronta del pollice che il “piccolo diavolo” contrassegnò sulla pittura fresca del dipinto; la stessa tecnica, peraltro, utilizzata nel Cristo Redentore conservato presso Pinacoteca Ambrosiana di Milano. Si tratta della sola opera al mondo, tra le cinque attribuite al Salaì, ad essere custodita in un museo. 



La Maria Maddalena Penitente è raffigurata su sfondo nero, con lo sguardo incantato all’insù e le braccia incrociate sul seno. Il corpo nudo, longilineo, è parzialmente coperto da un’abbondante capigliatura di colore castano ramato; un’altra peculiarità rintracciabile nel Cristo Redentore. Di pari passo, il perfetto utilizzo delle sfumature leonardesche, oltre al tratto bianco che si distingue sotto la palpebra inferiore della donna, risaltano l’ambiguità di un contesto sospeso tra il sacro e il profano, dove le labbra carnose e sensuali di Maria Maddalena si confondono con la profondità del suo viso.

La tavola in legno di 65 cm per 50 cm, su cui l’opera è stata dipinta presumibilmente tra il 1515 e il 1520, dovrà ora essere ripulita, dal momento che la vernice che la ricopre risulta essere sporca e ossidata. Mentre al suo nuovo proprietario spetta il compito di collocare nella maniera più appropriata uno degli ultimi compimenti artistici del piccolo diavolo, sul cui conto qualcuno sospetta che, in venticinque anni di atelier leonardesco, potrebbe addirittura aver funto da modello per la Gioconda.

Giacomo Fidelibus 

Immagine La Maddalena Penitente, Gian Giacomo CAPROTTI detto SALAÌ, "La Maddalena Penitente", verso 1515-1520. Dipinto su tavola in legno, 65 cm per 50 com

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità