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 Home page > Tribuna Libera > Chiara Ferragni | Passato odierno e futuro presente

Chiara Ferragni | Passato odierno e futuro presente

Un ottimo articolo di Riccardo Luna pubblicato da Repubblica offre parecchi spunti di riflessione, sia sull'oggi che viviamo e sia su cosa ci potrebbe attendere in un prossimo (?) futuro.

Sintetizzando in un unico concetto i suoi spunti, egli afferma la diversa percezione del reale fra la Generation Z (nati prima dell'avvento delle nuove tecnologie) ed i Millennials (dopo). Ho già descritto in altro articolo la profonda diversità che a mio parere divide la vecchia umanità da quella futura. Forse i più anziani di noi percepiscono la Rete ed i social come parziale arricchimento dei loro interessi (magari smanettano su Instagram ma non sanno creare una casella e-mail) e quindi vivono con meno conflittualità questo dualismo. A noi, ultimi nati prima del Big Bang tecnologico, tocca cercare di capire meglio i meccanismi che sono subentrati, e non mi riferisco solo ai trucchi per utilizzare emoticon.

Riccardo Luna prende spunto dal successo ottenuto ai botteghini dal documentario su Chiara Ferragni per indicare una chiave di lettura molto interessante. Leggendo i commenti sui social dell' accaduto è possibile comprendere, con buona approssimazione, l'eta degli account: i detrattori sono i maturi mentre chi, con i dovuti distiguo, difende il documentario è probabilmente più giovane. Non voglio affermare che giovani si fanno condizionare dal banale, ma tutti loro riconoscono l'accaduto come lecito, in quanto rientra perfettamente nelle realtà virtuali. Questo aspetto, forse apparentemente secondario, a mio parere prospetta per il futuro aspetti quanto meno inquietanti. Se una blogger di moda sbanca i botteghini, potranno farlo tranquillamente anche le fake news? Varranno più due lauree o 100.000 follower? Perché la scienza ed i suoi traguardi vengono quotidianamente posti in discussione?

Le risposte non sono di questo tempo e non toccherà a noi discuterne o intervenire: come nel naturale ordine delle cose, anche a noi lasceremo il campo di gioco ai più giovani di noi e gestiranno loro il loro tempo in tutti i ruoli, anche quelli decisionali.
Dobbiamo quindi discuterne ed intervenire, se lo riterremo opportuno, in questo tempo, nel quale conviviamo con i futuri abitanti di questo pianeta.
Gli argomenti sul tema e sui quali si può discutere sono innumerevoli, e certamente non affrontabili in uno spazio così esiguo, ma guai a sottovalutarli, vista la loro enorme potenzialità. Sugli interventi poi occhio a quelli censori: sono inutili ,amplificatori di quanto si censura e fanno presumere che chi propone abbia certamente un animo repressivo, potenzialmente violento e forse fascista. Volendo comprenderle le cause, oltre alla lettura del link di Luna sopra proposto se non lo avete ancora fatto, vi consiglio di ascoltare Simon Sinek senza deprimervi troppo, perché spiega ad ognuno di noi dove abbiamo sbagliato e la nostra percentuale di colpa sullo stato delle cose, sempre che si abbia in coraggio di accettarlo.

Riccardo Luna, per il tema da lui proposto, suggerisce di provare a comprendere questi nuovi meccanismi ma attenzione: mettendosi dei loro panni. Noi sappiamo riconoscere la differenza fra il reale ed il virtuale, ma tentare di imporlo con il nostro linguaggio sarebbe inutile, anzi controproducente. Cercare di capire le dinamiche del loro linguaggio, comprenderne i meccanismi condivisivi, smontare il superficiale dall'interno ecco, forse potrebbe servire.
Difficile? Certo. Credo che ognuno di noi abbia tentato di competere con un millennials sull'uso delle nuove tecnologie, uscendo sempre sonoramente sconfitto.

Il nostro ieri deve diventare l'oggi perchè il futuro non è domani, ma ora.

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