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Cellule staminali. Conoscere per difendersi

Cosa sappiamo davvero sul complesso e affascinante mondo delle cellule staminali?

 

Poco, l’unica cosa che possiamo dire è che le stesse sono la causa di tante polemiche politiche.

Andiamo per gradi.

Cosa rende queste cellule così affascinanti e così temute? Indiscutibilmente la loro incalcolabile capacità riproduttiva. Esse possono trasformarsi in tessuti, organi, cellule e, si pensa, produrre addirittura esseri umani come dal cilindro di un portentoso mago.

Ci sono due diverse classificazioni di staminali.

Quelle di un organismo in formazione come un embrione e sono multipotenti, se pre-embrionali totipotenti cioè in grado di trasformarsi in qualsiasi tipo di cellula o tessuto e di proliferare a una velocità impressionante.

Quelle di un organismo adulto invece, hanno un compito diverso: controllano l’integrità del corpo, dedicandosi alla riparazione dei guasti dovuti al logoramento naturale dei tessuti o a una malattia.

La polemica politica che blocca la ricerca su queste cellule vietandola addirittura riguarda proprio l’uso che la scienza potrebbe fare delle cellule staminali embrionali o pre-embrionali.

Tuttavia a nostro avviso, l’impiego delle sole staminali adulte azzererebbe il problema etico in quanto, queste staminali adulte, non rischierebbero di far produrre ibridi o chissà quali mostri agli scienziati meno coscenziosi. Anzi, il loro unico scopo sarebbe quello di riparare e aggiustare quel che il corpo, per misteriose ragioni, rompe o lascia morire mettendo in pericolo milioni di vite: il cancro, il diabete, la leucemia, la SLA, distrofia di Duchenne, il morbo di Parkinson, la distrofia muscolare e tante altre terribili malattie che invalidano e uccidono ad ogni età e senza pietà.

Ecco cosa sappiamo con certezza delle cellule staminali, che le stesse potrebbero guarire mali incurabili e che in Italia la ricerca in questo senso è vietata nel nome di una etica illogica appartenente solo dal punto di vista vaticano e boicottata dalla carenza dei fondi statali.

Però sappiamo anche dell’altro, ad esempio conosciamo gli effetti collaterali conseguenziali al divieto di ricerca e al divieto di informare la popolazione sui vari rischi che ruotano attorno al mondo delle cellule staminali. Effetti collateri che vanno a colpire persone già duramente provate dalle malattie o i famigliari dei pazienti, e proprio loro ci informano e trovano il coraggio e la forza di allertarci dicendoci di stare attenti perchè esistono canaglie che sulle nostre sventure s’arricchiscono, come quei santoni che promettono cure miracolose a base di staminali e a costi pazzeschi. I viaggi della speranza.

Quel che leggerete di seguito è la traduzione integrale dell’articolo inchiesta apparso sul Times Online il 6 settembre 2009.

I trattamenti con cellule staminali (n.d.t.: “dei quali non si è dimostrata l’efficacia né la sicurezza”) sono stati fatti su dei minori.

L’indagine svolta dal Sunday Times ha scoperto che centinaia di pazienti britannici disperati hanno speso fino a € 30.000 per trattamenti con le cellule staminali, senza i necessari trial clinici per l’efficacia e la sicurezza, in Cina e altrove.
Tale trattamento è stato denunciato come "abuso", a causa dei possibili rischi e conseguenze sui pazienti minori, da un ricercatore britannico leader nella ricerca sulle cellule staminali.

La società cinese che offre in “vendita” la terapia con cellule staminali questo fine settimana ha ammesso che non aveva ancora condotto i test clinici sul trattamento, quindi non conoscevano precisamente gli effetti collaterali che avrebbero potuto invalidare ancor più i pazienti.

L’azienda, Beike Biotech, ha anche ammesso di non poter dire quanti bambini abbiano avuto miglioramenti. Insomma non si conoscono i dati, non si hanno in mano test clinici, nemmeno una piccola statistica, niente!

Un discreto numero di genitori inglesi ha lanciato campagne di raccolta fondi in tutto il paese per poter pagare questi viaggi della speranza all’estero. All’estero perchè il trattamento a base di cellule staminali offerto dalla società cinese non ha ancora ottenuto l’approvazione nel Regno Unito.

Il professor Pete Coffey dell’Istituto di Oftalmologia dell’University College di Londra ha detto che non vi è alcuna prova medica che il metodo proposto da Beike Biotech funzioni e ha aggiunto che la salute dei bambini potrebbe essere messa a rischio.

Coffey, che conducendo con Pfizer un trial clinico per curare la cecità con le cellule staminali, ha detto che non vi è alcuna prova medica di miglioramento e ha aggiunto: "Non sappiamo se ci sono stati effetti collaterali".

"Ci sono una serie di criteri ben precisi che andrebbero seguiti per effettuare i trial clinici, ma in questo caso si sono ignorate tutte le regole. Non vi è alcuna prova dal modello animale, nessuna pubblicazione dei risultati e nessuna prova riguardo la sicurezza. Mi spingerei a dire che si tratta di abusi sui minori."

I genitori del bambino di 11 anni Dylan Manifold, di Liverpool, che si trovano attualmente presso il Qingdao People’s hospital nella Cina orientale, hanno raccolto circa £ 30.000 per avere cellule staminali provenienti dal sangue del cordone ombelicale da iniettare nelle vene del loro bambino. Loro sanno che non vi sia alcuna garanzia che il trattamento funzioni, ma dicono che pensavano di dover cogliere l’opportunità, per quanto lieve.

Scrivendo dalla Cina, Donna Bunt, la madre di Dylan, ha dichiarato: "Vista la mancanza di cure in Inghilterra, non abbiamo speranze. Così potrebbe non funzionare, ma non posso vivere la mia vita, sapendo che c’era una possibilità per migliorare la qualità di vita di mio figlio e di non averci provato."

Daniel Jones, 24 anni, un addetto alle pulizie, e Sara Brown, 23, genitori di un bimbo di tre anni, Harvey Jones, hanno raccolto circa £ 30.000, in parte con la raccolta per le strade di Liverpool.

Brown ha detto: "Qualsiasi cosa sarebbe meglio di quanto lo sia ora. La nostra principale speranza è che lui riesca a vedere qualche cosa, in modo tale che ci possa almeno riconoscere".

Molte famiglie sono state ispirate dalla testimonianza di Darren Clarke e Charlene, i genitori di Dakota, di tre anni, da Newtownabbey, vicino a Belfast.


Loro affermano che la figlia non era in grado di vedere la luce prima di subire il trattamento a base di cellule staminali nel mese di febbraio, ma ora può vedere un manichino a 6 piedi (n.d.t.: 183cm) di distanza.

Test medici effettuati su Dakota non sono riusciti a confermare il miglioramento, ma i suoi genitori continuano con le campagne di sensibilizzazione alla terapia con cellule staminali per curare la condizione, chiamata displasia setto-ottica.
Darren Clarke, 34 anni, un ingegnere che ha smesso di lavorare per badare alla figlia Dakota, ha organizzato una conferenza a Manchester nel mese di agosto per 130 persone, molti dei quali sono genitori di bambini non vedenti. Egli ha parlato con entusiasmo agli altri genitori circa il recupero presunto fatto da Dakota e li ha messi in contatto con Beike Biotech.

La famiglia Clarke si aspetta che gli sia offerta una riduzione pari a £ 15.000 per la somministrazione della successiva terapia con cellule staminali a Dakota, se la famiglia riesce a raccogliere abbastanza soldi per tornare la prossima Pasqua.
Anche i pazienti del professor Méhul Dattani, un esperto di displasia setto-ottica al Great Ormond Street Hospital di Londra per i bambini, sono in viaggio verso la Cina, nonostante i suoi avvertimenti sul fatto che non vi sia alcuna prova che il trattamento funzioni.

"Sono preoccupato perché è difficile conoscere come queste cellule sappiano in quali tessuti andare," ha detto Dattani.

"Non si trova nulla nella letteratura scientifica che mi confermi che questo trattamento funzioni".

Una paziente che si è sottoposta al trattamento con cellule staminali offerto da Beike Biotech in un ospedale a Shenzhen, Cina meridionale, tre anni fa perché era semi-cosciente dopo un ictus, non ha riportato alcun miglioramento.
Lina Tafazoli, 40 anni, è un ex imprenditore edile che vive tra Londra e Teheran. Sua madre, Afagh Mozaffarian, di 60 anni, ha detto "non ha ripreso coscienza, le cellule staminali non sono stati utili. Penso che bisogna fare di più per la ricerca. "
Enrico Bisello, direttore delle operazioni per la Beike Biotech, ha detto che l’azienda stava progettando studi clinici e ha difeso il loro trattamento.

"I genitori non avrebbero accettato un trattamento scadente. Di certo non ne avrebbero parlato in modo positivo in seguito se si fossero sentiti, loro o il loro bambini, maltrattati ", ha detto Bisello respingendo l’accusa che il trattamento offerto dalla società sia paragonabile ad un maltrattamento su minori.
La Beike sostiene che la maggioranza dei genitori dei pazienti afferma che vi sia stato un miglioramento della vista nei loro figli.

La Multiple Sclerosis Society mette in guardia i suoi membri contro i trattamenti con le cellule staminali non testati. Sono preoccupati per i pazienti che si recano in una struttura, precedentemente chiamata Cells4health, ora ribattezzata XCell, che ha aperto cliniche in Belgio e nei Paesi Bassi ed ora è autorizzata ad offrire il trattamento in Germania.

Dr Jayne Spink, direttore della ricerca per la Multiple Sclerosis Society, ha dichiarato: "Riteniamo che l’intera operazione non sia etica e consigliamo, a chiunque, pensi di pagare per questa procedura, di non andare avanti."
La XCell afferma che il 60% dei pazienti affetti da SM trattati hanno avuto qualche miglioramento.

Nuove speranze

Si ritiene che le cellule staminali abbiano le potenzialità per il trattamento di patologie degenerative, come la sclerosi multipla e una serie di altre patologie, quali cardiopatie e cecità.

Nel mese di aprile a Londra, gli scienziati hanno annunciato di aver aderito con Pfizer, il colosso farmaceutico, per sviluppare un trattamento per la cecità che utilizza cellule staminali embrionali.

Queste cellule staminali embrionali sono considerate più flessibili di quelle provenienti da altre fonti, come il sangue del cordone ombelicale o dal midollo osseo.

Alcuni pazienti hanno già beneficiato della tecnologia delle cellule staminali. Nel giugno 2008, i chirurghi spagnoli hanno eseguito con ricercatori dell’Università di Bristol un trapianto di trachea generato da cellule staminali in Claudia Castillo, una madre Colombiana di due bambini.

I medici a Bristol stanno ora conducendo un trial clinico per il trattamento di pazienti con malattie cardiache con le cellule staminali provenienti dal midollo osseo.

In America, la Geron, una società di biotecnologie, ha chiesto il permesso di iniziare un trattamento utilizzando cellule staminali embrionali umane per curare le lesioni del midollo spinale. ( fine articolo )

Quel che ci sentiamo d’aggiungere è che la Beike non è nuova a problemi con la legge, che la potenzialità delle cellule staminali non può lasciar freddi i governi mondiali, che la ricerca in questo senso deve poter continuare e di stare attenti ai truffatori.

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