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Celebrazione del centenario del terremoto di Messina e Reggio Calabria a New York

Può capitare di entrare nella stazione centrale di New York e rimanere colpiti dallo scoprire una intera sezione della hall della stazione (niente a che vedere con le nostre stazioni, un salotto di pulizia ed eleganza tanto per intenderci), dedicata alla commemorazione del terremoto di Messina e Reggio Calabria del 1908 con filmati che girano su televisori e plasma , grandi pannelli esplicativi, modellini della nave americana che per prima giunse sul posto con gli aiuti, bandiere, gallerie fotografiche e tanto altro.

 
Tornati a casa controllare su google e trovare questo riferimento esplicativo:
 
"Columbus Day, scelto filmato Gensitaliaca terremoto di Messina.

La Columbus Citizen Foundation ha scelto il filmato dell’Associazione culturale Gens Italica network per ricordare, nell’ambito degli incontri ufficiali del Columbus Day, il terremoto di Messina del 1908. Lo rende noto un comunicato della stessa Associazione. Gens Italica e’ attualmente presente a New York nell’esposizione alla Vanderbilt Hall della Grand Central Station con uno stand multimediale che unisce al ricordo della catastrofe del secolo scorso il racconto di storie italiane di successo nei campi della cultura e della creativita’. Lo stand, fino al 19 ottobre alla Mostra del Columbus Day, ha registrato un elevato numero di visitatori e gli organizzatori, che hanno ottenuto il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Regione Siciliana, porteranno la loro produzione multimediale nei principali Paesi che diedero il loro contributo alle popolazioni colpite dal sisma e all’interno delle manifestazioni per il centenario del terremoto che verranno organizzate a Messina e a Reggio Calabria."
(Fonte ferruccioformentini.blogspot.)

Alcune considerazioni vengono alla mente:
 
Non so se arrivò a soccorrere le popolazioni colpite dal terremoto per prima una nave americana o russa, e nemmeno mi interessa, verso questi marinai si può solo provare riconoscenza e ringraziamento, so però chi arrivò per ultimo a portare disorganizzati soccorsi : i savoiardi.
 
Ho letto recentemente che un politico siciliano si lamenta di non avere avuto fondi dal governo per commemorare con un evento adeguato i cento anni dal terremoto.
Vorrei solo ricordare che, a imperitura vergogna di questo paese, molte delle baracche costruite dai marinai americani cent’anni fa sono ancora in piedi, la ricostruzione ancora non è avvenuta del tutto, perciò i fondi , che comunque non saranno assegnati, sarebbe stato forse meglio dichiarare di volerli impiegare per ricostruire le case, visto che più di tremila messinesi nelle baracche ci hanno vissuto e ancora ci vivono, nell’anno domini 2008, a cent’anni dal sisma.
I quartieri dell’Annunziata, del Fondo De Paquale o di Giostra, sono come le stratificazioni geologiche della storia d’Italia, della sua classe politica siciliana e no, del suo raccapricciante squallore.
 

Una domanda sorge spontanea : ma le migliaia di cittadini newyorchesi che quotidianamente passano di fianco o visitano la mostra se sapessero che a cent’anni dal terremoto tremila messinesi vivono ancora nelle baracche cosa penserebbero dei nostri governanti?
 
E cosa penserebbero di noi che continuiamo a sopportarli e ad eleggerli?!


 
 
http://partitodelsud.blogspot.com/2008/10/commossa-commemorazione-del-centenario.html

Commenti all'articolo

  • Di Vito (---.---.---.32) 1 dicembre 2008 09:48

    Non è esatto dire, come continuamente si legge in giro, che le navi dei "savoiardi" arrivarono per ultime, con notevole ritardo. Tutte le navi di soccorso giunsero a partire dall’alba del giorno dopo, 29 dicembre. Alle 7.30 arrivarono numerose quelle della flotta russa, seguite da alcune della flotta inglese. ma solo perché seppero, trovandosi a Siracusa e ad Augusta (alla fonda) del terrificante sisma molto prima delle autorità di Roma.
    Inoltre i due porti erano molto più vicini allo Stretto di quanto fosse quello di Napoli, dal quale partirono diversi piroscafi. I quali arrivarono dopo le due flotte straniere, ma solo con due-tre ore di ritardo.
    Nei giorni seguienti molte altre navi italiane, cariche di soldati e di materiale per il soccorso, giunsero nei due porti.
    Semmai c’è da dire che mentre e Messina arrivarono il 29 molte navi (più di una dozzina) a Reggio Calabia, il 29, arrivò una sola nave.
    Mi piacerebbe se rispondeste.
    Inoltre, perché nominare il Governo italiano con la riduttiva espressione "i savoiardi"? Il disprezzo per la casa Savoia, oltreché ingiustificato - almeno per il periodo in questione - non deve far dimenticare il movimento di partecipazione popolare, la valanga di soccorsi italiani, la commozione estrema in tutte le regioni, per un sisma così sconvolgente. 

    • Di nonmiarrendo (---.---.---.146) 1 dicembre 2008 10:36

      "savoiardi" perchè prima della proclamazione della Repubblica Italiana in Italia vi era una monarchia costituzionale a capo del Paese....una monarchia che prima della vergognosa fuga dell’ 8 settembre si era già macchiata di numerose infamie fra le quali le leggi razziali e l’appoggio al fascismo.
      Oppure vogliamo parlare del periodo detto "risorgimentale" ove la casa savoia invase senza dichiarazione di guerra un regno legittimo e prospero come quello delle Due Sicilie , con conseguenti massacri indiscriminati che si protrassero per più di 10 anni con la repressione della resistenza popolare bollata come "brigantaggio" che costò oltre 1 milione di morti oltre a indicibili distruzioni e all’inizio dell’emigrazione (fenomeno fino ad allora sconosciuto in quei territori) e che portò all’inizio della "questione meridionale".
      Per maggiori informazioni : A. Ciano-"I savoia e i massacri del sud" - Del Boca " maledetti savoia"
      Tornando al terremoto di Messina,senza dilungarsi troppo in citazioni, basti solo pensare che a 100 anni dal terremoto in migliaia vivono ancora nelle baracche....quindi il dopo terremoto fu gestito alla "solita maniera"...e i primi soccorsi pure....vedere il testo 1908 - MARINAI RUSSI A MESSINA", pubblicato dall’Amministrazione Provinciale di Messina nel 1988 per gli 80 anni dal terremoto , in cui i fatti vengono raccontati senza filtri........

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