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Caterina Girasole: eroina per un giorno

La notizia dell'arresto di Carolina Girasole, ex sindaco di Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, è di quelle che fanno scalpore. Un pugno nello stomaco, considerati i precedenti e la lotta contro l'illegalità e il crimine organizzato.

Isola Capo Rizzuto non è una terra facile. Roccaforte di una delle famiglie storiche di mafia che ha sempre condizionato le scelte e gli uomini da far seder sulla poltrona dell' istituzione comunale. Stavolta però nessuno si aspettava che anche una donna potesse cadere nella rete del sistema mafioso, che anche lei potesse aver bisogno di un supporto di voti per essere eletta e diventare sindaco. Fa male tutto questo.

Fa male accorgersi che il sistema da queste parti è così marcio da dover cedere e sottostare pur di raggiungere un obiettivo. Paradossale poi che quella stessa donna con veemenza e determinazione gridasse forte il suo no alla logica del padrino e scendesse in prima linea con manifestazioni e azioni da far sembrare che qualcosa stava cambiando. Fingeva dunque e mentiva sapendo di mentire?

La storia di questa donna, Catrina Girasole, per la parentesi politica che l'ha riguardata nella sua funzione di sindaco, fa riflettere, pone molte domande che ci si augura non rimangano prive di risposte. In Calabria qual è il meccanismo che si mette in moto allorquando ci sono campagne elettorali in atto? Molti propendono con il dire che la speranza è una candela ormai consumata, in quanto gli uomini ch andranno a ricoprire incarichi istituzioanali sono determinati da N'drangheta e massoneria.

E che la massoneria si adoperi in tal senso lo dimostra il fatto, che la Calabria è risaputo che sia la loro roccaforte. Feudi ben gestiti, interessi che si portano avanti senza che nessuno possa metterci bocca. E qualora un simile teorema venisse dimostrato, siamo sicuri che dopo la testa di Carolina Girasole altre teste doppiamente coronate non debbano necessariamente cadere?

In fondo la Girasole è una donna e nella mentalità mafiosa, le donne non posson ricoprire incarichi di una certa rilevanza. Quest'altra triste pagina di storia merita una riflessione attenta dettagliata che va indagata più a fondo. In Calabria le donne non hanno molte chances. Se volessimo andare un po' più in là bisognerebbe accostare la figura di Lea Garofalo morta per mafia e ora quella della Girasole delegittimata forse da quella famiglia che gli aveva garantito si un pacchetto di voti, ma che molto probabilmente per qualcosa che si è inceppata è stata sacrificata sull'altare di quella lotta contro la N'drangheta che lei stessa incessantemente ha sempre portato avanti. 

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