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Casta: il Senato non taglia il numero dei parlamentari

Nulla di fatto per la riforma che avrebbe dovuto tagliare il numero di parlamentari dagli attuali 945 (Camera e Sanato) a 758 unità. Neanche sette giorni addietro il Senato sembrava indirizzato verso l’approvazione, tuttavia l’inclusione di altre riforme costituzionali nel ddl ha condotto allo stallo legislativo; per la gioia dei nostri politici che per l’ennesima volta sembrano averla scampata.


Il famigerato taglio dei parlamentari non ci sarà
. Carlo Vizzini si è dimesso da relatore per le riforme costituzionali; ancora una pagina molto triste per la politica italiana da consegnare alla storia. Mentre si è trovata la maggioranza per la riforma del lavoro e per il Senato federale, viceversa il disegno di legge che comprendeva anche la riduzione, seppur lieve, del numero di parlamentari, si è miseramente arenato. La causa del fallimento è apparentemente riconducibile all’inclusione di altre riforme nel ddl (come il semipresidenzialismo), fortemente volute da Lega e Pdl.

Bisogna tuttavia rilevare che a Palazzo Madama non ci sono state scene di disperazione neanche tra le altre fazioni politiche, per il fallimento di una riforma che avrebbe potuto risollevare di qualche punto percentuale la fiducia degli Italiani nell’attuale classe politica. Credo che tanti Senatori abbiano tirato un sospiro di sollievo, in spregio al popolo italiano, al quale invece si continuano a chiedere cruenti sacrifici economici per “salvare la baracca”.
 
Si ha come la sensazione che siano gli stessi partiti a voler autocelebrare il proprio funerale e quello della politica italiana in genere; perché questi comportamenti dimostrano come i nostri politici siano abili solo a chiedere austerità, ma nel momento in cui essi dovrebbero dare il buon esempio, trovano sempre una via di fuga dalle responsabilità. Continuando di questo passo gli Italiani perderanno anche quel residuo di fiducia nelle Istituzioni, e cercheranno risposte nell’antipolitica, come unica quanto disperata soluzione per i malanni del nostro Paese.
Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Geri Steve (---.---.---.254) 29 giugno 2012 21:38

    La truffa dei senatori che dichiarano di volersi ridure di numero e nei fatti non lo fanno è pesante, ma c’è stata una altra truffa simile e ancora più irritante: molti partiti hanno dichiarato di volersi ridurre il futuro finanaziamento pubblico e di volere ridurre quello "in corso" a favore dei terremotati.

    Lo hanno detto, ma NON LO HANNO FATTO. E così fra due gg, autoamticamente, domenica 1 luglio, si intascheranno i soldi a cui hanno pubblicamente dichiarato di rinunciare.

    attualmente gira una petizione URGENTE a Monti perchè provveda con decreto a costringere quei delinquenti a mantenere le loro promesse: ormai è l’unica via possibile!

    http://www.avaaz.org/it/italy_monti...

    "Vi chiediamo di riunirvi urgentemente e di adottare una legge d’emergenza per trasferire i 91 milioni di euro di rimborsi elettorali dei partiti ai terremotati. In tempi di ristrettezze economiche, i leader politici devono garantire che le nostre risorse vadano a quelli che ne hanno più bisogno. I partiti hanno promesso di dare una mano per la ricostruzione: sta a voi costringerli a rispettare la parola data".

    Monti dovrebbe rappresentare il governo "perbene". Con questa richiesta si vedrà se è vero o se un complice "ripulito" della banda di ladri che dice di rappresentarci.
    ______________________
    E’ una vergogna: nonostante la promessa di trasferire i loro contributi pubblici alle vittime del terremoto, i partiti se li intascheranno tutti il 1° luglio! Solo Monti può accendere i riflettori su questo scandalo e garantire che l’aiuto concreto vada a quelli che ne hanno più bisogno, ma solo se oggi saremo in tanti ad appellarci a lui.

    I partiti hanno promesso di destinare i 91 milioni di euro della prossima tranche di finanziamento pubblico alla ricostruzione in Emilia e a L’Aquila, ma per far sì che questi fondi vadano alle vittime del terremoto devono adottare una legge entro il 1° luglio, giorno in cui riceveranno i soldi. I partiti però hanno deliberatamente perso tempo in Parlamento così da affossare la legge e intascarsi i milioni di euro. Alcuni senatori si sono rivolti a Monti per chiedere di adottare una legge d’emergenza per fermare questa presa in giro, e un appello accorato da tutti gli italiani potrebbe convincerlo a farlo.

  • Di (---.---.---.6) 29 giugno 2012 22:30
    • dobbiamo fare un referendum per cacciare questi da lì dentro.

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