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 Home page > Tribuna Libera > Caso La Russa | E’ solo indifferenza o che altro è?

Caso La Russa | E’ solo indifferenza o che altro è?

Partiamo dai dati di fatto. La seconda carica dello stato, ovvero il presidente del Senato La Russa, ha tre figli che rispondono al nome di Geronimo, Kocis e Apache e tiene in casa, oltre ad altri cimeli del fascismo, un busto di Benito Mussolini. Vi sembra normale?. A me no.

 La prima carica dello stato, ovvero il presidente Mattarella, che tanto si è speso per far fuori assieme ai sodali Letta, Draghi e Di Maio, il presidente del Consiglio Conte, non batte ciglio, non una parola neppure dopo la sgangherata difesa di La Russa del figlio Apache, che molto ricorda la identica sgangherata difesa di Beppe Grillo del figlio Ciro. Con la differenza però che Grillo era solo un politico mentre la Russa è la seconda carica istituzionale. 

La presidente Meloni che frulla in giro per il mondo sfoggiando completini chic, probabilmente suggeriti da una armocromista migliore di quella della Scheiln, distribuisce sorrisi e baci a destra e a manca, poi tace su tutti gli scandali che stanno colpendo la sua maggioranza, cavandosela con discorsetti da asilo mariuccia. Prima dice di condividere che è in atto un attacco della magistratura alla sua maggioranza, ovvero un complotto, poi dice di abbassare i toni. Tutto ed il contrario di tutto. Proprio come quando diede, dai banchi dell'opposizione, del criminale stragista a Conte per l'affair Covid e poi oggi si spertica in inviti alla moderazione. Si struscia al presidente Biden come una gatta in calore e benedice le affermazioni più guerrafondaie, che neppue un Crosetto qualsiasi oserebbe proferire. Il suo incipit è che Zelensky è un presidente democratico che sta sacrificando il suo popolo per difenderci dal pericolo rosso. Un democratico che, molto prima dell'invasione russa, aveva sospeso qualsiasi forma di democrazia, incarcerando gli oppositori e chiudendo la stampa antagonista. Partito unico ed informazione unica. Nei suoi ulteriori capitoli della fiction che ancora Zelensky sta girando, mentre gli ucraini stanno morendo, sfoggia al petto il simbolo nazista di Stepan Bandera, stragista di ebrei e collaborazionista di Hitler, proclamato eroe nazionale. Un simbolo che mette in bella mostra quando si fa vedere in Italia, dove ancora non si sono fatti i conti con il fascismo, ma che cela accuratamente quando compare ai tedeschi, che invece hanno fatto i conti con il nazismo. Il tizietto gogliarda dice che vuole subito l'Ucraina nella Nato, e lei si accoda esattamente come gli altri camerieri d'Europa alla decisione di Biden. Per ora no, ma presto si. Prima vediamo come butta, tanto a morire sono solo ucraini e russi, poi vediamo se è il caso di scatenare la terza guerra mondiale, quella ultima e definitiva. E mentre Biden gioca a poker con sul tavolo le sorti dell'intera umanità e che ancora non si è capito se bleffa o fa sul serio, nel paese alla rovescia tutto procede come se nulla fosse. 

Questo è il quadro, tralasciando tutto il resto, ovvero i disastri PNRR con tutto il caos che lo circonda e la Sanita che precipita sempre più giù, corroborate dalle tradizionali salvinate e le boutade giornaliere di questo accrocchio di improvvisati affamati di potere, aggrappati a difendere Santanche o Del Mastro che in un paese normale si sarebbero risolte con le dimissioni in meno di tre secondi. Si sente qualcuno che alza il dito? Neanche per sogno, tutto fila liscio come l'olio grazie al pensiero unico e alla televisione unica che celebra questi disgraziati come manna dal cielo. Certo loro vincono facile, visto il livello culturale degli italiani, ultimi in Europa per distacco, e degli atavici istinti che albergano nel DNA italico.

E allora cos'è, indifferenza o che altro?

Secondo me è una scelta di coerenza civica. 

Foto Wkimedia

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