Caso Goldman Sachs: come fare miliardi sulle spalle dei piccoli risparmiatori

Dopo che Wall Street ha dimostrato chiaramente di essere assolutamente sprezzante nei confronti dei cittadini e che i grandi della finanza, colpevoli di aver generato la crisi finanziaria da cui è derivata quella economica, sono stati lasciati tutti tranquillamente al proprio posto con stipendi sempre da capogiro, di cosa ci vogliamo meravigliare? Se questi signori continuano a spillare denaro ai risparmiatori con ogni espediente di chi è la colpa?

I top manager della finanza, ben protetti dalla politica e soprattutto dall’assurdo principio Too Big To Fail, nel 2009 hanno percepito bonus ancora maggiori rispetto che al passato. Ciò è assurdo oltre che vergognoso ed offensivo per chi ha perso tutto stipulando magari fondi pensione divenuti carta straccia perché basati sui derivati. 

Dato che Wall Strett premia unicamente la finanza, strumento diventato talmente potente da aver sopravanzato il valore reale della produzione, non sarebbe forse il caso di eliminare strumenti che non giovano a nessuno se non agli stessi operatori come i futures e rivedere il ruolo della borsa sull’economia di domani? Non sarebbe inoltre opportuno avviare dei procedimenti seri, almeno questa volta, nei confronti di chi continua ad arricchirsi impunemente ingannando i piccoli risparmiatori?

Gli USA hanno immolato sull’altare della punizione contro le banche un unico individuo, Madoff; guarda caso gravemente malato. Madoff è stato il capro espiatorio sacrificato per chetare gli animi degli statunitensi infuriati, ma a dir il vero chi può realmente credere che Madoff, malato ed anziano, possa aver rubato e fatto sparire ben 50 miliardi di $ da solo? La cosa è talmente ridicola e spropositata dall’essere a sua volta offensiva nei confronti di chi ha perso i propri risparmi a causa di un manipolo di farabutti ben protetti.

Non basta conquistare la democrazia è necessario mantenere viva la fiamma che l’alimenta. Essere massa silenziosa non serve a nulla se non a perdere quotidianamente i diritti che con tanta fatica qualcuno in passato, in ogni luogo, ha conquistato per noi.