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Capone & BungtBangt, "padri" della Eco - Music

Capone & BungtBangt, "padri" della Eco Music, nel quartiere 219 di Pomigliano (Na) per far nascere la musica dal caos e nuovi strumenti dai prodotti di scarto.

La musica vibra, racconta storie, armonie, disaccordi, odori. Racconta il passato, i vicoli, le storie dei quartieri alti e dei bassi. Storie di scugnizzi, di gente che non ce l'ha fatta, di gente sopraffatta dal caos creativo della terra dominata dal Vesuvio.

C'è chi se ne è andato, chi è fuggito, chi ha cercato altrove la tranquillità. Ma Napoli non la puoi lasciare, perché lei ti segue ovunque. E allora c'è chi ha deciso di amarla davvero la sua città e di fare qualcosa per lei e per il suo futuro. Di tirare fuori quella creatività, quella cultura, quell'arte che ci sono, ma che pochi vedono, perché l'unica cosa che si vede è ciò che non va. 

"Se ce ne andiamo tutti, rimane solo la feccia - mi racconta Maurizio Capone, leader del gruppo Capone & BungtBangt -. C'è tanto da fare ed io rimango per i ragazzi, che sono la speranza e rappresentano un terreno ancora pulito sul quale lavorare, prima che sia troppo tardi".

Tu cosa fai?

"Sono anni che, insieme al mio gruppo, organizzo dei laboratori nelle scuole di tutto il territorio napoletano. Abbiamo cominciato con Pomigliano, poi siamo stati a Sant'Antimo per 7 anni. Siamo stati lì a lungo, in una scuola elementare, perché abbiamo trovato un ottimo feeling con il Dirigente dell'Istituto.

Ora lui è stato spostato a Pomigliano e stiamo tornando lì. Nei nostri laboratori si fa musica, ma non in modo tradizionale. Non sono delle lezioni "normali". Si tratta di un tipo di educazione che si fa in zone a rischio e che si fa senza nessuna volontà coercitiva.

Bisogna essere coscienti delle loro possibilità. Bisogna tener presente che si lavora in un ambito in cui i ragazzi sono svogliati, non sono interessati. Bisogna quindi intercettarli, incuriosirli e per me è stato un grandissimo successo vedere gli scugnizzi, che di solito scappano da scuola, entrare dalle finestre per seguire le nostre lezioni. L'insegnamento che proponiamo è un po' anarchico: dalla confusione faccio nascere idee; dalla munnezza nascono strumenti".

Perché Capone & BungtBangt sono i "padri" della "Eco Music"?

"Gli strumenti sono realizzati con materiale riciclato: scope-chitarre, parquet-basso, bidoni-batterie, giocattolini-pianoforti che suonano come strumenti tradizionali. Una filosofia di vita, di suono, d’arte. Un modo per insegnare a non buttare nulla, per far capire che il riciclaggio è possibile e che dalle cose che sembrano inutili o di scarto, davvero possono nascere fiori".

Dove andrete ad operare a Pomigliano?

"Nella scuola elementare della 219, che è uno dei quartieri più periferici, è la periferia della periferia. Hai presente le Vele? Almeno quelle sono diventate famose perché lì girano film e servizi tv. La 219 è ancora oltre, è un quartiere dormitorio. E credo proprio che valga la pena fare quello che facciamo".

Ci sono altre persone che collaborano con il vostro gruppo per portare avanti questa filosofia?

"Sto cercando degli insegnanti. Anche a Sant'Antimo ho cercato di lasciare qualcosa ai maestri. Non è facile, perché non si tratta di un tipo di insegnamento tradizionale. Stiamo cercando insegnanti che conoscano la musica, che abbiano una certa manualità per costruire gli strumenti e, cosa più importante di tutte, che sappiano insegnare, senza insegnare.

Vorrei fare a tal proposito dei corsi di aggiornamento. Credo che cominceremo proprio quest'anno. Sicuramente un insegnante che pretende risultati non va bene. Bisogna lavorare al contrario: cercare di tirare fuori il potenziale dei ragazzi. Già stanno esauriti per il fatto che vengono il pomeriggio, dopo una mattinata passata sui libri, se poi imposti la musica come una costrizione...".

Quali sono le cose che ti sono rimaste più impresse dei ragazzi che hai incontrato in questi anni nelle scuole?

"Una volta mentre ero al Vomero, quartiere di cui sono originario, mi ferma per strada un ragazzo: non ricordavo chi fosse. Era stato un mio "alunno" quando era bambino, ed era diventato un uomo. Mi ha raccontato che lavorava come garzone ma che aveva deciso di abbandonare Napoli dopo che aveva letto di un suo ex compagno di scuola, anche lui mio alunno, arrestato per spaccio. Mi ha detto: "non voglio fare questa fine".

Nonostante la brutta notizia, anzi proprio per questa brutta notizia, ho pensato che fosse giusto andare avanti. Se almeno uno era diventato un ragazzo onesto, voleva dire che il lavoro non era stato inutile. E ho capito che era giusto restare anche con un altro episodio: per un periodo ho collaborato nel quartiere Sanità con Mani Tese.

Nel gruppo di ragazzi c'era il figlio di un boss che dimostrava una durezza, una cattiveria nel modo di fare che faceva male in primis a lui; si vedeva che non era la sua natura. Un giorno me lo sono preso da parte e gli ho chiesto il motivo di questo suo atteggiamento e lui mi ha spiegato che doveva fare così. Perché se sei figlio di un boss o fai l'uomo o sei accusato di essere una femminuccia. Anche su questo bisogna lavorare. Essere uomini è un'altra cosa ed è giusto che i ragazzi lo capiscano".

Quando ti è venuta l'idea dell'Eco-Musica?

"Avevo 12 anni, alla fine degli anni Settanta. Papà non mi poteva comprare degli strumenti e allora inventai i Bongattoli, dei bongo ottenuti dai barattoli della marmellata. Poi costruii altri strumenti con la canna da pesca di mio zio. E poi nel 1999 ho avuto la possibilità di scrivere uno spettacolo teatrale con strumenti "anomali", "BungtBangt", e da lì è cominciato il progetto che oggi è diventato anche tv. 

"Capone & BungtBangt Tv" è una web tv molto (ma molto) tematica, nata da un concetto semplicissimo: approfondire attraverso servizi, inchieste, reportage "socio-ambientali" contenuti nelle canzoni della band. Abbiamo cominciato i primi di ottobre e tre volte a settimana carichiamo le interviste che abbiamo realizzato sul tema "Che razza di mondo ti do?".

La tv, che volutamente non va in televisione, ma sulla rete, è una non televisione, è libera, non ha schemi ed è concepita come una serie TV. La “Capone & BungtBangt Tv” non è un canale convenzionale, ma parte dai miei testi per affrontare temi importanti e far esprimere personaggi pubblici, dello spettacolo, della cultura e perché no anche della politica".

Il tema della “prima puntata” è tratto dal verso "che razza di mondo ti do?”, de "Il Ballo del PorPonPof", ultima hit di Capone & BungtBangt che mette in luce la tutela dell’ambiente, denuncia l'inquinamento, di qualsiasi natura esso sia: "Ci trovate anche su youtube. Tra i nostri super-ospiti: Jovanotti, Hooverphonic, Paolo Bonolis, Lorella Cuccarini, Rocco Papaleo, Luciana Littizzetto e tantissimi altri esponenti del mondo della musica e della tv.

Le interviste le abbiamo realizzate nell’ambito dell'ultima edizione del Giffoni Film Festival, che ha voluto regalarci un ampio spazio".


 

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