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Campania, diritto allo studio: la legge regionale è carta morta senza adeguati finanziamenti

Un tavolo permanente di confronto sulle politiche giovanili e l'istruzione e l'impegno formale a ripristinare il fondo dedicato al diritto allo studio: sono gli impegni presi dalla Regione Campania durante la sesta commissione regionale. A renderlo noto l'Unione degli Studenti della Campania presente all'incontro tenutosi, due giorni fa, il 20 dicembre.

Spiega il coordinatore regionale dell'Unione degli Studenti Campania Stefano Iannillo:

"La Commissione si è impegnata a convocare l'assessore all'istruzione Caterina Miraglia al fine di capire le motivazioni della mancata convocazione, da ben quattro anni, della conferenza regionale sul diritto allo studio. Uno strumento che la legge regionale n. 4 del 1 febbraio 2005 prevede, invece, di convocare almeno due volte l'anno”.

“All'incontro è stato inoltre preso l'impegno di creare le condizioni affinché aumentino i finanziamenti che servirebbero per far funzionare la legge”.

Risorse che quest'anno hanno subito un ulteriore taglio di 38 milioni di euro e che attualmente ammontano a 22 milioni. Effetto della crisi e dei tagli agli enti locali, spiegano da Palazzo Santa Lucia, questione di priorità secondo il sindacato studentesco che comunque reputa il finanziamento “poca roba rispetto ai 150 milioni che servirebbero a rendere operativa la legge sul diritto allo studio in Campania” e che, la Commissione si è impegnata a riportare ai 50 milioni previsti in precedenza.

“Non si tratta di una questione di destra o di sinistra o di dialettica tra partiti“ – dice intervenendo il coordinatore regionale dell'Unione degli Studenti Campania Stefano Iannillo - “ investire sulla formazione scolastica e sulla cultura è una questione di normalità e di civiltà. Non si può pensare allo sviluppo senza investire sulla scuola. E' impensabile che con la legge regionale sul diritto allo studio più avanzata d'Italia, la regione Campania continui a tagliare invece di investire su scuola e istruzione”.

“Con l'inasprimento della crisi finanziaria – denuncia il coordinatore dell'Unione degli Studenti Napoli Francesco Giampietro – e l'aumento della popolazione destinata a rimpinguare la fascia di povertà, ci sarà un ulteriore aumento, nella nostra regione, della dispersione scolastica, che è già la più alta d'Italia”. “E' necessaria un'azione comune – aggiunge – che contrasti il pericolo, sempre più forte, che tanti giovani campani siano reclutati dalle organizzazioni criminali”.

Concludono Iannillo e Giampietro:

“La commissione si è impegnata a creare strumenti di dialogo con gli studenti sulla questione del diritto allo studio aprendo un tavolo permanente di confronto e attivando un percorso che porti verso la creazione di una funzionale carta degli studenti. L'Unione degli Studenti vigilerà sull'impegno di quest'ultima e sarà pronta a mobilitarsi affinché la legge regionale sul diritto allo studio campana, ottenuta con anni di forti mobilitazioni studentesche, sia attivata realmente in modo da garantire a tutti il diritto allo studio”.

Cosa prevede la legge regionale n.4 del 1 febbraio 2005

Con la LR. n. 4 del 1 febbraio 2005, la regione Campania riconosce che:

“il sistema scolastico e formativo è strumento fondamentale per lo sviluppo complessivo del proprio territorio e che si rendono necessari interventi per incentivarne e migliorarne l’organizzazione e l’efficienza, per ottimizzare l’utilizzazione delle risorse e per renderne più agevole l’accesso a coloro che ne sono impediti da ostacoli di ordine economico, sociale e culturale”. A tal fine la regione “promuove e sostiene azioni volte a rendere effettivo il diritto allo studio e all’apprendimento per tutta la vita, nel rispetto dei livelli essenziali definiti dallo Stato, delle competenze degli enti locali e del principio di sussidiarietà”.

Le azioni:

Fornitura gratuita o semi gratuita dei libri di testo agli alunni della scuola dell’obbligo e delle superiori e organizzazione di servizi di comodato per libri di testo, anche tramite un fondo da istituire presso le singole scuole, sussidi scolastici, speciali sussidi e attrezzature didattiche specifiche per l’handicap; servizi di mensa; servizi di trasporto e facilitazioni di viaggio; servizi residenziali; sussidi e servizi individualizzati per soggetti con handicap; borse di studio e poi la carta studenti per l’accesso facilitato ai canali culturali; sostegno e mediatori culturali per favorire l’inserimento scolastico di immigrati e rom sono alcune delle azioni rivolte agli studenti campani di ogni ordine e grado ivi compresi la formazione professionale di base e superiore e i corsi riservati agli alunni.

Carta morta secondo l'UDS Campania senza un adeguato finanziamento.

Previsti dalla legge anche l'elaborazione di progetti volti a promuovere il successo scolastico e formativo; percorsi integrati tra istruzione e formazione professionale; la realizzazione di percorsi di educazione degli adulti in integrazione con l’istruzione, la formazione professionale e l’università; progetti formativi che comportano la partecipazione delle strutture culturali, scientifiche e sportive esistenti sul territorio; progetti formativi mirati all’applicazione dell’innovazione tecnologica alle metodologie di insegnamento-apprendimento, con particolare riferimento alle tecnologie multimediali e all’informatica; per l’integrazione tra i servizi sociali e l’istruzione e la formazione; per la rimotivazione formativa di giovani e adulti; per l’educazione alla legalità, all’intercultura, alla pace, al rispetto della dignità e dei diritti umani e alla crescita della cittadinanza attiva.

Tutte azioni che secondo quanto prescrive la legge:

“Sono programmate in un quadro complessivo che, a partire dalle realtà scolastiche, educative e formative esistenti sul territorio, facenti parte del sistema pubblico della scuola statale, locale, paritaria e pubblico-privato della formazione professionale, è volto a potenziarne l’integrazione e a valorizzarne le specificità”.

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