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Camorra: un video di Giampiero de Luca sulla camorra a Napoli

Commenti all'articolo

  • Di cogitoergovomito (---.---.---.184) 7 agosto 2009 11:40

    Sghignazzano, salutano, sorridono.
    Credete di averli fottuti, ma ne sanno sempre una più del diavolo.
    Male che va sarà per il prossimo indulto.
    Questo video dovrebbe essere una vera mortificazione per tutti gli esseri umani.
    Purtroppo non lo è per i napoletani. Figuriamoci per i valdostani.
    Viviamo accanto a questi animali, frequentiamo gli stessi bar, abitiamo negli stessi palazzi,
    frequentiamo i loro stessi quartieri, il loro stessi supermercati, il loro stesso stadio.
    Ok, non siamo loro. Ma allora chi cazzo siamo...???

  • Di Ezio Petrillo (---.---.---.111) 7 agosto 2009 14:49

    Loro sono uniti. Vivono come nelle tribù arcaiche. Rituali antichi, patti di sangue, fedeltà al capo, inferiorizzazione della donna. Sono in tutto e per tutto micro-comunità all’interno di non-comunità. Infatti Napoli in particolare, è una città di persone-isole, non più una vera e propria comunità. Penso che la nostra sia la città d’Italia col più alto tasso di "odio verso il prossimo". E me ne accorgo anch’io dalle piccole cose,dagli sguardi sempre truci, dal traffico, dall’incuria,, dal degrado. Ci odiamo profondamente l’un l’altro e non vediamo l’ora di andarcene, loro invece, i camorristi, si amano, si proteggono, e sono certi di non essere mai puniti, perchè giocano sullo sfilacciamento e sull’indifferenza del resto della città. Mi sono sempre chiesto come mai a Napoli quando viene arrestato un camorrista non ce n’è uno che va là a contestare, a urlare, a insultare (come invece ad esempio è successo spesso in Sicilia con gli arresti di Provenzano e co.).
    Temo che l’unica soluzione sia un reset totale. Provocazione: o si scende in guerra, si combatte porta a porta, vico dopo vico o lasciamo la città a loro, lasciamoli implodere, lasciamoli ammazzare l’un l’altro, quando si saranno annientati da soli, torneremo.

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