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Camera, tutti i numeri della (s)fiducia

Martedì 14 sarà il giorno della verità per il governo. Che potrebbe salvarsi. Ecco i nostri conti

A votare la mozione di sfiducia dovrebbero essere Pd (200), Udc (35), Fli (34), Idv (22), Api (6), Mpa (5), Liberaldemocratici (2), La Malfa, il valdostano Nicco e due deputati non iscritti (Paolo Guzzanti e Giuseppe Giulietti). Il totale, sulla carta, sarebbe pari a 308.

Da questa somma va però sottratto Gianfranco Fini, che è iscritto al gruppo Fli ma - in quanto presidente della Camera - per prassi non vota. Si arriva quindi a 307.

Sosterranno invece il governo Pdl (235), Lega Nord (59), Noi Sud (11), Pionati, Nucara e due deputati non iscritti (Massimo Calearo e Bruno Cesario). Totale 309.

Tra gli incerti, si registrano Radicali (6), Svp (2), e ancora Maurizio Grassano - ex leghista subentrato a Cota, ora con i Liberaldemocratici - e un paio di finiani, vale a dire Giampiero Catone e probabilmente Giuseppe Consolo (ma questo punto sarà chiarito meglio in calce). A questi incerti si aggiungono i deputati IDV Razzi e Scilipoli che hanno dichiarato di non aver ancora deciso. Totale 13.

A Berlusconi servirebbero invece 6 voti favorevoli tra i 13 indecisi - con 315 la mozione di sfiducia verrebbe bocciata -, ma verosimilmente nel centrodestra si punta all'astensione o alla non partecipazione al voto di alcuni parlamentari incerti, eventualità che appare tutt'altro che remota: ci sono molte combinazioni che potrebbero portare a un perfetto pareggio, e in quel caso il governo si salverebbe.

Un'altra possibilità piuttosto concreta è che vi siano alcune ulteriori defezioni tra chi dovrebbe votare la sfiducia - che potrebbero avvenire ovunque -, che unite ad alcune astensioni, potrebbero garantire la bocciatura della mozione presentata dalle opposizioni.

www.termometropolitico.it
SFIDUCIA FIDUCIA INCERTI
PD 200   6 (radicali)
206
UDC 35     35
FLI 33   2 (Catone, Consolo)
35*
IDV 22   1 (Razzi, Scilipoti)  .  24
API 6     6
MPA 5     5
LD 2 (Melchiorre, Tanoni)
  1 (Grassano)
3
PRI-ADC
1 (La Malfa)
2 (Pionati, Nucara)

  3
MINORANZE 1 (Nicco)
  2 (Brugger, Zeller)
3
NON ISCRITTI
2 (Guzzanti, Giulietti)
2 (Calearo, Cesario)
  4
PDL   235   235
LEGA   59   59
NOI SUD   11   11
totale 307 309 13 629*

* il presidente Fini, iscritto a FLI, per prassi non vota

A margine è necessario fare alcune precisazioni. Innanzitutto abbiamo inserito tra quelli che voteranno la sfiducia sia Giulietti che Nicco che non hanno ancora firmato alcuna mozione ma la cui storia personale (a meno di clamorose smentite) non dovrebbe dare adito a dubbi. Nicco è il valdostano e non teme certo per la poltrona, mentre Giulietti è quello di Articolo 21 ex deputato del PDS-PD poi passato a IDV e ora nel misto ma sempre nel vivo di battaglie antiberlusconiane, è uno insomma il cui pensiero è molto vicino a quello di Travaglio, sarebbe una sorpresa clamorosa se votasse la fiducia o si astenesse.

Per quanto riguarda gli altri incerti va detto la SVP ha dichiarato espressamente che si asterrà alla Camera e farà uscire dall'aula i suoi al Senato (al Senato l'astensione vale voto contrario). Tutto questo in cambio della gestione del parco nazionale dello Stelvio o qualcosa del genere, insomma un mercanteggiamento andato a quanto pare a buon fine. I 2 deputati assicurano però che questo è il massimo che possono concedere e non hanno alcuna intenzione di votare la fiducia.

 

 

Razzi ha dichiarato addirittura di non aver firmato proprio nulla e che anzi vuole vedere giovedì Di Pietro e Donadi coi quali vuole negoziare evidentemente una rielezione certa alle prossime politiche. A seguito di screzi tra Razzi e Di Pietro pare che infatti questa candidatura non sia affatto certa, anzi, e il deputato in questione non vuole rischiare di non essere rieletto. Pare che sia stato contattato da qualcuno della maggioranza che li ha offerto la rielezione sicura col cdx. La trattativa è ancora in corso.

A Razzi a quanto pare si è appena aggiunto il deputato IDV Scilipoli che ha dichiarato di non sapere cosa farà il 14. In un intervista alquanto delirante sul "Fatto" di oggi lascia capire che da qui al 14 potrà succedere qualsiasi cosa.

Per quanto riguarda i 2 finiani in effetti Catone non ha nemmeno firmato la mozione quindi il suo voto è completamente incerto al momento, un vero e proprio 1X2. Ieri da Vespa La Russa e Sallusti hanno detto di sapere che i voti certi contro la fiducia di FLI sono solo 33, non contando ovviamente Fini che non può votare, non contando il citato Catone e includendo un altro misterioso deputato (Consolo? Moffa?) che pare non intenzionato a votare la sfiducia in nessun caso sebbene abbia firmato. La notizia in realtà è che persino La Russa dà per certi 33 voti negativi verso il governo da parte di FLI mentre fino a non molto tempo fa si ipotizzavano ben più di 2 defezioni. Bocchino, anche egli presente da Vespa, ha ovviamente smentito questo numeri ribadendo che tutti e 35 voteranno compatti, ma noi per essere prudenti lasceremo la certezza di 33 voti più 2 ballerini e questo non perché dubitiamo che in FLI le firme si siano raccolte tutte davvero (come non pare essere successo in altri partiti) ma perché la certezza assoluta non l'abbiamo ancora.

Passiamo ora al caso Grassano, il quale ha dichiarato più volte che avrebbe votato la fiducia negli ultimi giorni, dicendo addirittura che avrebbe convinto pure Tanoni a votarla, salvo poi a sparire un po' dalla circolazione. Tanoni, il suo capogruppo, assicura che Grassano voterà contro la fiducia, ma leggendo l'articolo sembra piuttosto un auspicio che una certezza e c'è il sospetto che la firma sia stata messa in contumacia come è accaduto a Razzi. Non ci sentiamo di ascriverlo né nel fronte della fiducia né nel fronte avverso.

6 radicali sono un caso a parte. Pare che abbiano incontrato ufficialmente una delegazione del PDL capeggiata da La Russa per negoziare alcuni punti in cambio dei quali avrebbero garantito l'astensione. Secondo l'Espresso i punti erano più o meno questi: 1) Intavolare una discussione sull'amnistia (anche questo tema gradito al PDL meno alla Lega); 2) Punire con ogni mezzo Santoro reo secondo i radicali di aver addirittura creato una "dittatura in RAI" (un odio viscerale a quanto pare, che certo è condiviso nel PDL ma piuttosto strano visto che l'ultimo a invitarli in TV è stato proprio Santoro); 3) Rivedere la legge elettorale reintroducendo elementi di maggioritario; 4) Fare votare il prima possibile la separzione delle carriere dei magistrati (altro tema molto caro al PDL). Si è parlato poi di dare ai radicali anche un sottosegretario alla giustizia con delega alle carceri. Insomma se queste fossero le richieste non ci sarebbero dubbi sul risultato e voci riferiscono che l'incontro sia andato molto bene. Il problema in tutto questo è che con un risultato tipo 310 a 310 Berlusconi resterebbe in sella ma quasi certamente chiederebbe elezioni subito da una posizione di forza e certo non avrebbe il tempo di realizzare in questa legislatura nessuno di questi punti, quindi la promessa implicita dovrebbe essere che il PDL candidi i 6 radicali nelle proprie liste proprio come fece nel 1994... Dalle ultime dichiarazioni su "La Stampa" pare che i radicali siano comunque intenzionati a votare no alla fiducia il giorno 14 riservandosi qualsiasi soluzione per il futuro dal 15 in poi. Aspettiamo conferme in giornata per aggiornare la tabella.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.189) 8 dicembre 2010 11:26

    Torneo degli Inamovibili >
    Da una parte il Cavaliere dell’amore e del “ghe pensi mi”. Il miglior Premier degli ultimi 150 anni. La star internazionale conosciuta come un tycoon. Lo statista di rara capacità che deve andare avanti perché "non c’è un successore".
    Dall’altra i ribaltonisti traditori della volontà popolare. Un’ammucchiata di attempati reduci della vecchia politica. Maneggioni di seconda fila che ambiscono solo a spartirsi Quirinale e Palazzo Chigi.
    Una partita senza storia? Ancora pochi giorni e sapremo quanto pesa quella casta di Primi Super Cives attenta a privilegi ed interessi …

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.21) 8 dicembre 2010 11:34
    Damiano Mazzotti


    Se non cade a dicembre cadrà alle idi di marzo...

    Cambierà qualcosa per Berlusconi e per i politici che amano le belle pensioni...

    L’Italia perderà mesi preziosi e rischierà una crisi galoppante...

    Ma se si sbaglia la sostituzione presidenziale stavolta siamo fregati e condannati...

    I nostri figli, i nipoti e tutti i loro parenti ci infameranno per tutta la vita...

    • Di alessandro tantussi (---.---.---.80) 12 dicembre 2010 19:50
      alessandro tantussi

      probabilmente è vero: i vostri figli, nipoti e tutti i parenti vi infameranno per tutta la vita
      perchè anche stavolta avete sbagliato i conti, vi siete avventurati in una prova di forza che Berlusconi rischia di vincere di nuovo. 
      A cosa è servito avventurarsi nell’abbraccio con Fini?
      Invece di fare una politica seria e lungimirante cercando di raccogliere i consensi necessari a cambiare le cose con i voti vostri, vi siete illusi che sarebbe stato Gianfranco a togliere le castagne dal fuoco grazie ai voti ottenuti dal centrodestra. 
      Ora che i parlamentari di Futuro e Libertà si rendono conto che non possono fare lo sgambetto a Silvio, la sinistra resta con un pugno di mosche in mano e con Berlusconi al governo.

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