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Camera, fiduciometro live. Al Senato ottiene la fiducia: 162 a 135, 11 gli astenuti

Il voto minuto per minuto: con questi dati Berlusconi sarebbe sfiduciato 313-311.

Prima il voto al Senato poi quello della Camera: la maggioranza appesa a pochi voti. Berlusconi: "Sono fiducioso". La Lega Nord vuole andare ad elezioni anticipate. Viespoli tenta una mediazione in extremis con FLI. PD e IDV compatti al voto. Calearo, Scipioti, Bongiorno, Cosenza, Mongherini, Moffa, Squilini e Gaglione decisivi.
 

 

Novità di oggi: le tre deputate incinte (MogheriniCosenza Bongiorno) dovrebbero essere tutte e tre presenti in Aula e votare la sfiducia.

Guzzanti, che sembrava orientato alla sfiducia ma che ora può essere considerato incerto.

Antonio Gaglione, ex Pd passato a Noi Sud, come previsto da Termometro Politico si asterrà, mentre non è chiara la scelta di ScilipotiCalearo ha annunciato che voterà a favore del governo se il suo voto sarà decisivo.

In questo quadro, il voto di oggi si annuncia una sfida all'ultimo voto.

www.termometropolitico.it
SFIDUCIA FIDUCIA ASTENUTI INCERTI
PD 206    
206
UDC 34    
35
FLI 33 1 (Catone)   1 (Siliquini) 35*
IDV 22    
22
API 6       6
MPA 5       5
LIB-DEM 2 (Melchiorre, Tanoni)
1 (Grassano)  
3
PRI-ADC
1 (La Malfa)
2 (Pionati, Nucara)
 
3
MINORANZE 1 (Nicco)
  2 (Brugger, Zeller)
3
NON ISCRITTI
1 (Giulietti)
2 (Cesario, Calearo)
  2 (Scilipoti, Guzzanti)
5
PDL   235     235
LEGA   59     59
NOI SUD   11 1 (Gaglione)
12
totale 312 311 3 3 629*

Situazione al 14/12 ore 11.15: sfiducia 312 - fiducia 311 - astenuti 3 - incerti 3

AGGIORNAMENTI PRECEDENTI

È lo strappo interno a Fli a segnare la giornata di oggi: almeno due deputati - Siliquini Moffa, oltre a Catone - diserteranno il vertice dei finiani di stasera e sembrano intenzionati a non votare la mozione di sfiducia, e l'orientamento più probabile sembra quello dell'astensione.

Il gruppo del Movimento di responsabilità nazionale, composto da CalearoCesario Scilipoti, probabilmente opterà per la fiducia, anche se su Calearo pesa il pressing diretto di Veltroni, e l'impressione è che almeno lui potrebbe astenersi. Incertezza nuovamente espressa da Scilipoti, che ha dichiarato che voterà la fiducia se ci sarà un progetto di governo chiaro. L'ex dipietrista torna dunque nella colonna destinata ai dubbiosi.

La presenza in aula delle tre deputate incinte - Mogherini del Pd, Cosenza Bongiorno di Fli - è ancora da verificare, e il loro voto resta dunque sospeso tra quelli incerti.

Si segnala infine la decisione dei Radicali, che voteranno contro il governo: sei voti in più per il fronte della sfiducia, che potrebbero però non bastare.

AGGIORNAMENTI PRECEDENTI

12/12 (-2 giorni al voto di fiducia)

Paolo Guzzanti, che avevamo spostato tra gli incerti, ha annunciato oggi che voterà la sfiducia al governo, e finisce quindi nella colonna rossa del fiduciometro.

L'ex dipietrista Domenico Scilipoti ha invece consegnato a un'intervista al Giornale la propria decisione, che sembrerebbe di apertura al governo. Lo spostiamo dunque dallo schieramento degli incerti a quello della fiducia.

Teniamo invece tra gli incerti Calearo Cesario, i due ex Api (eletti nelle file del PD nel 2008) che fanno parte del neonato Movimento di responsabilità nazionale insieme a Scilipoti. L'opinione di chi scrive è che alla fine voteranno la fiducia, ma mancano indicazioni chiare in tal senso.

Sul fronte delle tre deputate incinte - Federica Mogherini del Pd, Giulia Cosenza e Giulia Bongiorno di Fli - non si segnalano novità, e la loro presenza rimane dunque in dubbio.


A ingrossare le file degli incerti ci sono invece i quattro deputati finiani - Silvano Moffa, Maria Grazia Siliquini, Catia Polidori e Carmine Patarino, oltre a Giampiero Catone che già avevamo contato tra i sostenitori del governo -, considerati 'colombe' di Futuro e libertà, che hanno sottoscritto una lettera insieme a dieci parlamentari del Pdl chiedendo di evitare il voto di fiducia di martedì. E' vero, Bocchino e Fini sembrano ragionevolmente certi che tutto il gruppo, escluso Catone, voterà compatto la mozione di sfiducia, ma al momento non ci sentiamo di inserire le colombe nella colonna rossa.

Malgrado il pressing dei deputati della maggioranza, in particolare provenienti dal gruppo Noi Sud, sembra che il valdostano Roberto Nicco sia intenzionato a restare fedele al fronte della sfiducia, mentre non si hanno notizie di Antonio Gaglione, eletto con il Pd e poi passato a Noi Sud: una sua assenza non ci stupirebbe.


AGGIORNAMENTI PRECEDENTI

11/12 (-3 giorni al voto di fiducia)

Spostiamo Antonio Gaglione, ex Pd iscritto al gruppo Noi Sud, sul fronte degli indecisi (a settembre aveva dichiarato che mai avrebbe votato la fiducia al governo).

Resta in dubbio la presenza di Giulia Bongiorno, finiana di spicco, che potrebbe essere assente per motivi di salute legati alla gravidanza - l'ha confermato lei stessa poco fa -. Situazione analoga per le altre due deputate in dolce attesa, Federica Mogherini (Pd) e Giulia Cosenza (Fli).

Un altro finiano, Giampiero Catone, che già aveva annunciato che non avrebbe sostenuto la mozione di sfiducia, sembra invece più che mai vicino a votare a favore del governo, e finisce quindi nella colonna verde del fiduciometro. Rimane incerto il voto di Silvano Moffa, tra i massimi vertici di Futuro e libertà, che sarebbe marcato stretto dal pidiellino Andrea Augello.

Manteniamo tra gli incerti Paolo Guzzanti - il suo voto sarà vincolato a una promessa di modifica della legge elettorale nel discorso di Berlusconi alla Camera -.

Il nuovo gruppo composto da Scilipoti (ex Idv), Cesario (ex Api) e Calearo (ex Api), che avevano prefigurato tre voti diversi (rispettivamente: sfiducia, fiducia e astensione), sembra, stando alle ultime indiscrezioni, che potrebbe ricompattarsi intorno al no alla mozione di sfiducia: per cautela collochiamo anche loro tra gli incerti.

Non si segnalano novità sull'orientamento dei radicali, che potrebbero sciogliere la riserva solo alla vigilia del voto di martedì.

Situazione all'11/12: sfiducia 303 - fiducia 309 - astenuti 2 - incerti 15

10/12 (-4 giorni al voto di fiducia)

 

Tra le notizie di oggi si segnala il passaggio di Grassano, ex leghista subentrato a Cota ora nel gruppo dei Liberaldemocratici, dagli indecisi alla fiducia; Giulia Bongiorno, deputata finiana, è al quinto mese di gravidanza e potrebbe essere assente, quindi la segnaliamo tra i voti incerti, insieme alle partorienti Federica Mogherini (Pd) e Giulia Cosenza (Fli).

Resta in dubbio l'orientamento di Paolo Guzzanti, che sembrava intenzionato a sfiduciare il governo ma negli ultimi giorni ha rimesso in discussione il proprio voto, dichiarando che potrebbe sostenere il governo se verrà modificata la legge elettorale.

Si registra, ancora, tra gli incerti il voto di Silvano Moffa di Fli: sembrava certo il suo sostegno alla mozione di sfiducia dopo la direzione del movimento di ieri, ma oggi ha dichiarato in un'intervista che lavora per evitare la conta del 14 e, comunque, il suo voto è ancora in dubbio. Un altro passaggio dunque verso la colonna degli indecisi.


AGGIORNAMENTI PRECEDENTI

9/12 (-5 giorni al voto di fiducia)

Novità di giornata: Antonio Razzi passa dall'IDV a Noi Sud (e si presume voterà la fiducia), Massimo Calearo (ex PD e ex API, ora non iscritto a nessun gruppo)ià previsto da Termometro Politico la fiducia. Scilipoti, altro dipietrista irrequiet si asterrà, Bruno Cesario (ex PD e ex API, ora non iscritto) voterà come go, dovrebbe invece dire sì alla mozione di sfiducia. Intanto mettiamo in bilico i voti di due deputate incinte, Mogherini (Pd) e Cosenza (Fli), e quello di Paolo Guzzanti, che ieri ha parlato della possibilità di rivedere il suo orientamento.

Giuseppe Consolo, considerato tra le colombe finiane, pare voterà la sfiducia, mentre rimane dubbio l'orientamento di Catone (FLI).

Grassano (ex leghista ora con i Liberaldemocratici) darà invece il suo voto al governo.

NB: i deputati che hanno annunciato la propria astensione, come Calearo e i due parlamentari dell'Svp Brugger Zeller, sono nella colonna degli astenuti. Ricordiamo che alla Camera l'astensione non incide sul quorum per la maggioranza, a differenza che al Senato.

Situazione al 9/12: sfiducia 306 - fiducia 309 - incerti 14

7/12 (-7 giorni al voto di fiducia)

A votare la mozione di sfiducia dovrebbero essere Pd (200), Udc (35), Fli (34), Idv (22), Api (6), Mpa (5), Liberaldemocratici (2), La Malfa, il valdostano Nicco e due deputati non iscritti (Paolo Guzzanti e Giuseppe Giulietti). Il totale, sulla carta, sarebbe pari a 308.

Da questa somma va però sottratto Gianfranco Fini, che è iscritto al gruppo Fli ma - in quanto presidente della Camera - per prassi non vota. Si arriva quindi a 307.

Sosterranno invece il governo Pdl (235), Lega Nord (59), Noi Sud (11), Pionati, Nucara e due deputati non iscritti (Massimo Calearo e Bruno Cesario). Totale 309.

Tra gli incerti, si registrano Radicali (6), Svp (2), e ancora Maurizio Grassano - ex leghista subentrato a Cota, ora con i Liberaldemocratici - e un paio di finiani, vale a dire Giampiero Catone e probabilmente Giuseppe Consolo (ma questo punto sarà chiarito meglio in calce). A questi incerti si aggiungono i deputati IDV Razzi e Scilipoli che hanno dichiarato di non aver ancora deciso. Totale 13.

A Berlusconi servirebbero invece 6 voti favorevoli tra i 13 indecisi - con 315 la mozione di sfiducia verrebbe bocciata -, ma verosimilmente nel centrodestra si punta all'astensione o alla non partecipazione al voto di alcuni parlamentari incerti, eventualità che appare tutt'altro che remota: ci sono molte combinazioni che potrebbero portare a un perfetto pareggio, e in quel caso il governo si salverebbe.

Un'altra possibilità piuttosto concreta è che vi siano alcune ulteriori defezioni tra chi dovrebbe votare la sfiducia - che potrebbero avvenire ovunque -, che unite ad alcune astensioni, potrebbero garantire la bocciatura della mozione presentata dalle opposizioni.

A margine è necessario fare alcune precisazioni. Innanzitutto abbiamo inserito tra quelli che voteranno la sfiducia sia Giulietti che Nicco che non hanno ancora firmato alcuna mozione ma la cui storia personale (a meno di clamorose smentite) non dovrebbe dare adito a dubbi. Nicco è il valdostano e non teme certo per la poltrona, mentre Giulietti è quello di Articolo 21 ex deputato del PDS-PD poi passato a IDV e ora nel misto ma sempre nel vivo di battaglie antiberlusconiane, è uno insomma il cui pensiero è molto vicino a quello di Travaglio, sarebbe una sorpresa clamorosa se votasse la fiducia o si astenesse.

Per quanto riguarda gli altri incerti va detto la SVP ha dichiarato espressamente che si asterrà alla Camera e farà uscire dall'aula i suoi al Senato (al Senato l'astensione vale voto contrario). Tutto questo in cambio della gestione del parco nazionale dello Stelvio o qualcosa del genere, insomma un mercanteggiamento andato a quanto pare a buon fine. I 2 deputati assicurano però che questo è il massimo che possono concedere e non hanno alcuna intenzione di votare la fiducia.

Razzi ha dichiarato addirittura di non aver firmato proprio nulla e che anzi vuole vedere giovedì Di Pietro e Donadi coi quali vuole negoziare evidentemente una rielezione certa alle prossime politiche. A seguito di screzi tra Razzi e Di Pietro pare che infatti questa candidatura non sia affatto certa, anzi, e il deputato in questione non vuole rischiare di non essere rieletto. Pare che sia stato contattato da qualcuno della maggioranza che li ha offerto la rielezione sicura col cdx. La trattativa è ancora in corso.

A Razzi a quanto pare si è appena aggiunto il deputato IDV Scilipoli che ha dichiarato di non sapere cosa farà il 14. In un intervista alquanto delirante sul "Fatto" di oggi lascia capire che da qui al 14 potrà succedere qualsiasi cosa.

Per quanto riguarda i 2 finiani in effetti Catone non ha nemmeno firmato la mozione quindi il suo voto è completamente incerto al momento, un vero e proprio 1X2. Ieri da Vespa La Russa e Sallusti hanno detto di sapere che i voti certi contro la fiducia di FLI sono solo 33, non contando ovviamente Fini che non può votare, non contando il citato Catone e includendo un altro misterioso deputato (Consolo? Moffa?) che pare non intenzionato a votare la sfiducia in nessun caso sebbene abbia firmato. La notizia in realtà è che persino La Russa dà per certi 33 voti negativi verso il governo da parte di FLI mentre fino a non molto tempo fa si ipotizzavano ben più di 2 defezioni. Bocchino, anche egli presente da Vespa, ha ovviamente smentito questo numeri ribadendo che tutti e 35 voteranno compatti, ma noi per essere prudenti lasceremo la certezza di 33 voti più 2 ballerini e questo non perché dubitiamo che in FLI le firme si siano raccolte tutte davvero (come non pare essere successo in altri partiti) ma perché la certezza assoluta non l'abbiamo ancora.

Passiamo ora al caso Grassano, il quale ha dichiarato più volte che avrebbe votato la fiducia negli ultimi giorni, dicendo addirittura che avrebbe convinto pure Tanoni a votarla, salvo poi a sparire un po' dalla circolazione. Tanoni, il suo capogruppo, assicura che Grassano voterà contro la fiducia, ma leggendo l'articolo sembra piuttosto un auspicio che una certezza e c'è il sospetto che la firma sia stata messa in contumacia come è accaduto a Razzi. Non ci sentiamo di ascriverlo né nel fronte della fiducia né nel fronte avverso.

6 radicali sono un caso a parte. Pare che abbiano incontrato ufficialmente una delegazione del PDL capeggiata da La Russa per negoziare alcuni punti in cambio dei quali avrebbero garantito l'astensione. Secondo l'Espresso i punti erano più o meno questi: 1) Intavolare una discussione sull'amnistia (anche questo tema gradito al PDL meno alla Lega); 2) Punire con ogni mezzo Santoro reo secondo i radicali di aver addirittura creato una "dittatura in RAI" (un odio viscerale a quanto pare, che certo è condiviso nel PDL ma piuttosto strano visto che l'ultimo a invitarli in TV è stato proprio Santoro); 3) Rivedere la legge elettorale reintroducendo elementi di maggioritario; 4) Fare votare il prima possibile la separzione delle carriere dei magistrati (altro tema molto caro al PDL). Si è parlato poi di dare ai radicali anche un sottosegretario alla giustizia con delega alle carceri. Insomma se queste fossero le richieste non ci sarebbero dubbi sul risultato e voci riferiscono che l'incontro sia andato molto bene. Il problema in tutto questo è che con un risultato tipo 310 a 310 Berlusconi resterebbe in sella ma quasi certamente chiederebbe elezioni subito da una posizione di forza e certo non avrebbe il tempo di realizzare in questa legislatura nessuno di questi punti, quindi la promessa implicita dovrebbe essere che il PDL candidi i 6 radicali nelle proprie liste proprio come fece nel 1994... Dalle ultime dichiarazioni su "La Stampa" pare che i radicali siano comunque intenzionati a votare no alla fiducia il giorno 14 riservandosi qualsiasi soluzione per il futuro dal 15 in poi. Aspettiamo conferme in giornata per aggiornare la tabella.

Situazione al 7/12: sfiducia 307 - fiducia 309 - incerti 13

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