Calcio Italiano svegliamoci

Finita calciopoli, finita l’era degli stipendi ultramiliardari, finita l’era degli acquisti stellari, ora l’Italia si ritrova indebittata e con i suoi campioni che migrano all’estero in terra spagnola o inglese.

Il calcio italiano stà affrontando un periodo di crisi, sia dal punto di vista finanziario che dal punto di vista tecnico e di gioco.

Questa crisi è data dalla mal organizzazione delle società di calcio che continuano ad indebitarsi con le banche (vedi l’AS ROMA), pensando di arrivare agli apici del calcio mondiale e non pensano MINIMAMENTE di contare sui giocatori della primavera per raggiungere questi traguardi.

Un esempio è la Spagna nazionale, che ha un’età media di 25-26 anni oppure la stessa Olanda; l’Italia a differenza loro fa affidamento a giocatori che hanno avuto una fama mondiale ma oramai si avvicinano ad un età in cui è meglio appendere i scarpini al chiodo.

Ho avuto la fortuna qualche giorno fa di vedere (e apprezzare) l’Egitto contro il Brasile, e devo dire che sulla carta era scontata la vittoria dei verde oro, ma sul campo una squadra di ’’minorenni’’ ha fatto tremare i pluricampioni del mondo.

Vedere Zidan (attaccante dell’Egitto) mettere in disordine la difesa del BRASILE come niente fosse fa riflettere. Posso citare vari esempi, per dimostrare che nel calcio non conta avere una rosa di campioni ma con pochi giocatori giovani (ma buoni) si possono fare tante cose.

Vi ricordete certamente del Genoa di Gasperini, che nell’ultima edizione del campionato di calcio italiano, pur avendo in rosa giocatori come Matteo Ferrari (difensore lasciato andare via dalla ROMA perchè definito SCARSO), Diego Milito (tornato a Genoa dopo l’esperienza nel Real Saragozza retrocesso in seconda liga spagnola), Thiago Motta (giocatore dimenticato da Barcellona e Atletico Madrid) e infine l’allenatore (non MOURINHO, non ANCELOTTI, non MANCINI...) Gian piero Gasperini, che prima di approdare al genoa ha allenato il Crotone nella vecchia serie C, esprimendo il miglior calcio d’ITALIA e mettendo in crisi le cosiddette big, trovando un piazzamento in europa dopo tanti tanti anni.