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 Home page > Attualità > Cronaca > C’erano una volta i blogger

C’erano una volta i blogger

Prima di iniziare a leggere questo post, sappi che hai a che fare con un individuo squilibrato, che probabilmente inizierà a parlare male di qualcuno per sfogare i propri bassi istinti. Ancora lì? Beh, io ti ho avvertito.


Quando Riciard’s iniziò a muoversi in punta di piedi nella blogosfera, cominciai con lui a conoscere molti blogger, a leggerli, a commentarli. Capii rapidamente che tramite quei blog ed alcuni aggregatori di notizie, si poteva tranquillamente essere più informati che leggendo i giornali; inoltre offrivano spesso numerosi punti di vista interessanti, spunti di riflessione.

Poi successe che, come me, molti altri iniziarono a portare il proprio nome nella blogosfera, ed il fenomeno divenne famoso, tanto da valere una puntata di Bruno Vespa (vi ricordate? Chi ha un blog, scrive solo per una sorta di incontenibile malattia mentale con chiaro richiamo sessuale), ed i blog aumentavano quotidianamente ed esponenzialmente. I blogger, forse no.

In un mare magnum che ogni giorno continuava ad allargarsi distinguevo ancora i vecchi fari della blogosfera, ma faticavo a trovare qualcos’altro di interessante. Tutti scrivevano le solite cose, senza riflessioni, senza una vera firma: il mare era piatto.

Arrivarono a deturpare questa calma piatta due tipi di blogger: il vignettista e l’urlatore. Entrambi hanno avuto sicuro e diffuso successo, talvolta con vero merito il primo, quasi sempre senza alcun vero perchè il secondo. Del vignettista e della vignettocrazia ho già parlato, oggi mi interessano gli urlatori. Quando mi ci scontrai la prima volta, ebbi l’impressione di essere stato teletrasportato al porto di Sciacca, dove a un fresco e intenso odore di porto si mescolavano le grida dei pescatori, pronti a bandire l’asta del prossimo merluzzo.
Non faccio nomi.
Piero Ricca.


L’ho fatto, vabbeh, ormai è tardi per cancellare.
E’ il primo, subito dopo Beppe Grillo, degli urlatori, ma è il primo urlatore senza alcun senso se non il grido. Piero Ricca fa quello che vorrebbero fare un po’ tutti gli italiani, va in giro, prende di mira un politico e lo infama gridando.

Bene, una sorta di senso di riscossa, ok, e sono infamate meritate, giusto. Talvolta anzichè infamate sono richiami ad un passato ombroso della persona, che tradiscono studi appropriati in merito. Tuttavia sono solamente urli, senza alcun esito che lo sfogo. Uno guarda un video di Piero Ricca come guarderebbe Zelig, con la sola speranza di una sorta di catarsi Ricchiana.

Ma il male non è Ricca. Lui se non altro è originale, ha come un marchio di fabbrica che gli permette l’onore, un po’ come succede a queste figure, di scrivere libri e passare per umanista. Del resto se scrive libri Moccia, possono scriverli tutti, e Ricca non per ultimo. (Apro parentesi: come mai questi personaggi vengono sempre consacrati con un libro? E’ davvero necessario un loro libro? Chiudo parentesi) Il male è che Ricca scatena la fantasia di un esercito di codardi urlatori, che non avendo il coraggio di fare i suoi stessi teatrini, rimangono nel web e appioppano soprannomi e vezzeggiativi ai politici.



Qualcuno dovrebbe dirgli che non ne possiamo più. Io almeno non ne posso più. Nessuno può essere definito "ganzo" per il semplice fatto di scrivere "mavalà Ghedini" o altre cazzate del genere, peraltro copiate.

Quando i blogger erano blogger, c’era chi scriveva il suo diario, chi scriveva i cazzi propri e chi faceva il contraltare di una stampa non libera, spesso con successo e grandi articoli. Quest’ultima figura è scomparsa, travolta dagli urlatori, perchè si è capito che si è tanto popolari quanto più si alza la voce e si inventano soprannomi stupidi.

Io non sono mai stato un blogger-giornalista, per quanto abbia scritto innumerevoli volte di politica, ho semplicemente scritto ciò che mi andava di giorno in giorno, cercando di porre l’attenzione su ciò che mi sembrava determinante in quel momento. E per quanto ci stiano effettivamente prendendo per il culo, trovo che prenderli per il culo a nostra volta non porti altro che a fare una allegra carnevalata perdente.

Io sono forse un blogger inedito. Sono convinto che tutto ciò che c’è di buono qua dentro vada in un qualche modo portato fuori. Anche gli urli, se proprio non riuscite a fare altro. Se non altro darete vita ad allegri teatrini Ricchiani. La rete può davvero essere la salvezza dell’Italia, della sua cultura, a patto che ognuno facia qualcosa di effettivamente utile, che non sia solo cercare l’esibizionismo o il volo pindarico per maggiore visibilità.

Solo a patto che ognuno blogghi per il piacere di farlo o per coinvolgere, informare, attivare, fari ridere e piangere, potremo avere una Altr@giornata.

Riciard, uno degli ultimi blogger

Vi rammento che nessuno di voi verrà ucciso o maltrattato per aver esposto il banner di Altr@giornata sul proprio blog (è semplice, basta copiare il codice qui sotto, e al massimo adattarne le dimensioni), e che nessun lettore verrà condannato a una vacanza al fresco se decide di aderire con una mail, un commento, o anche solo iscrivendosi al gruppo su Facebook. Al limite, se il 20 settembre non sarete numerosi, apprezzerete la mia furia. Ma potrete rifarvi anche il 9-10-11 ottobre a Osnago, alla fiera del commercio equo e solidale: TUTTAUNALTRACOSA ;)

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Commenti all'articolo

  • Di IVAR (---.---.---.127) 8 settembre 2009 12:58

     IO... IO... IO.... A RICIARD!! CHE TI SEI SVEGLIATO MALE QUESTA MATTINA? UN’ ANALISI DEL FENOMENO BLOGGER MIO NIPOTE DI 15 ANNI LA FACEVA MEGLIO . Non ti pare di essere un filo presuntuoso? Vabbeh va, però poi non ti lamentare se non ti risponde nessuno... 

  • Di luviblu (---.---.---.192) 8 settembre 2009 15:17

    Fai pena

  • Di francesco (---.---.---.242) 8 settembre 2009 16:33

    hai comunque dato un atua visione del mondo dei blogger e forse non hai tutti i torti

    • Di Riciard (---.---.---.239) 8 settembre 2009 16:56

      Beh che dire...

      mai lamentato del fatto che non mi risponda nessuno, anche perchè non sarebbe vero.
      Inoltre è una seconda parte di una anlisi, come scritto all’inizio del post.
      Il vostro giudizio sulla blogosfera dipende, secondo me, da quanto la frequentate, da quanto riuscite a cogliere certe sfumature che a chi la frequenta spesso, sono lapalissiane.

      Poi, ad ogni modo, ognuno ha una sua opinione, ed io mi sono fatto la mia su alcuni blog che non comprendo in alcun modo.
      Agoravox mi ha sempre dato ragione nel senso che non si è mai limitata ad urlettini isterici per guadagnare visite, ma ha sempre preferito articoli densi di informazioni, che permettessero di approfondire le questioni.
      E’ ciò, del resto, che ho sempre trovato anche nella newsletter del gruppo di discussione, e senza questa premessa, non pubblicherei qui, probabilmente.

      Non so, forse non sono stato chiaro, forse avete frainteso.
      Ad ogni modo l’incipit di inizio post vi aveva avvertito che avevate a che fare con un post squilibrato eh eh ehe he

  • Di pv21 (---.---.---.117) 8 settembre 2009 18:42

    C’era una volta l’informazione e c’erano giornalisti con "testa e palle". Poi è arrivata la tv commerciale. Poi è arrivato internet: l’ultima frontiera della libertà e della verità! Poi tutti hanno cominciato a mandare in rete la "propria" verità, con tanto di immagini. Perfino i quotidiani hanno la versione on line. Ora le "verità" sono tante. Si moltiplicano, si contraddicono e si smentiscono. Ormai ognuno ha il diritto di dire la "sua" verità. Troppe verità fanno solo confusione e ... disorientamento. Reazione della gente comune: trovare "un volto" a cui ancorarsi per avere "una" verità ed "una" idea in cui credere. E’ l’insopprimibile bisogno di sicurezza e speranza. Forse è Tutta colpa di Carosello. Forse stiamo perdendo la libertà di informazione e la nostra libertà di scelta. (c’è di più => http://forum.wineuropa.it

  • Di illupodeicieli.leonardo.it (---.---.---.110) 8 settembre 2009 22:06

    Ci sono blogger che bloggano ancora, altri che sono migrati su facebook. Anni fa scrissi nel mio blog di come avevo notato che alcuni blog erano fermi, altri addirittura cancellati dallo stesso creatore. Nel portale o nella struttura che mi ospita,leonardo.it, nel 2007 nacquero le homepage personali, aggregate alcune volte ai blog, per cui io ho sia l’una che l’altra,mentre mi pare siano ora più numerose le homepage.Alcuni blogger che conosco di persona , erano un po’ titubanti e incerti e pensierosi riguardo questo modo diverso di comunicazione, ossia l’homepage: offriva allora altri strumenti diversi dallo scritto e dalle sole immagini. E mentre il mio blog che è nato con un’intenzione ben precisa,ossia parlare e far sapere che cosa vuol dire un fallimento commerciale nel tempo ha anche abbracciato e abbraccia altri temi e questioni, riportando ciò che trovo interessante e da condividere, altri blog si sono fermati e rimangono,al pari di siti istituzionali o aziendali, fermi e non aggiornati. Per non parlare di chi,come succederà a tutti anche a chi "si tocca per scaramanzia", ci ha lasciato e non è più con noi: il blog è ancora lì, qualcuno scrive, e trattandosi di una mia amica, se posso e c’è un email scrivo e spiego che Antonella è quasi un anno che non c’è più. Ora ciò che dice Riciard è vero ma occorre distinguere blog da blog: alcuni sono dei veri siti, hanno un’organizzazione che altri non possiedono e forse non aspirano neppure a possedere.Non tutti si gloriano dei commenti altrui, tanti scrivono per se e ,secondo gli argomenti, per addetti ai lavori, per chi ha le stesse passioni.Nel mio caso il blog nasce per far conoscere e presentare una realtà che,e ne ho avuto dimostrazione, molti ignoravano e non sospettavano neppure l’esistenza:altri fanno lo stesso in altri campi.Altri sono armati di contavisite e cose simili, cercano e ne hanno pure ragione, una gratificazione personale.

  • Di Patrizia Dall’Occa (---.---.---.212) 9 settembre 2009 09:32
    Patrizia Dall'Occa

    Io. Non sono una blogger, tralascio troppo spesso gli aggiornamenti. Non sono una scrittrice, non ho costanza. Ma sono una navigatrice accanita, una lettrice più o meno attenta a seconda dei casi, e una cosa mi va didirla, ora, perché, in fondo, sono anche una che scrive e che alle sue opinioni non rinuncia. Mai.
    Non si può cassare questo articolo di Riciard, dicendo fai pena, dicendo che un bambino potrebbe scriverlo meglio.
    E’, Riciard, un’opinionista, ora, in questo momento, e come tale ha diritto ad esprimere la sia opinione. Perché questa è.
    Tra l’altro la trovo diretta, corretta, equilibrata e contrariamente a quanto dichiarato in apertura, per nulla inquisitoria, piuttosto attentamente trattata.

    Ho detto ciò che penso. Ho espresso una mia opinione. :)

    Saluti

    Isabeaux (un piccolo ritorno alle origini....)

    • Di Riciard (---.---.---.188) 9 settembre 2009 16:34

      Beh grazie anche a te del commento.
      La cosa bella, e che mi fa rimanere dentro alle mie convinzioni, è che questo articolo ha suscitato per la rete numerose reazioni, dall’applauso da standing ovation a questo "fai pena".
      Significa una sola cosa: è scritto bene eheheheh

      Voglio dire, non esiste migliore articolo di quello che produce domande, commenti, discussioni e rielaborazioni.
      per cui ben vengano i "fai pena" in mezzo a tante voci interessanti.

  • Di matteo (---.---.---.158) 22 settembre 2009 15:56

     certo!!
    in un paese normale e democratico queste cose non dovrebbero succedere..
    ma purtroppo stiamo parlando di bloger che criticano politici corrotti.
    io vivo a dunedin in nuova zelanda da due anni e ti assicuro che qui è tutta un altra faccenda!
    se un politico combinasse solo un decimo di quello che combinano in italia 
    sarebbero radiati a vita dalla politica e quelli peggio sarebbero in galera.
    io con il cuore sono ancora molto vicino all italia , perche ho tanti parenti e amici che 
    lottano ogni giorno per poco piu di mille euro
    e intorno ci sono solo ladri e mafioso che fanno quello che vogliono e non vengono puniti!
    per me quello che fanno ricca e grillo e giustissimo.

    • Di dario (---.---.---.203) 23 settembre 2009 14:17

       Visto che ti è così facile criticare realtà che non conosci con nomi e cognomi ti invito a informarti, per non cadere in quel qualunquismo che tu stesso condanni.

      L’attività primaria di Qui Milano Libera e di Piero Ricca come suo principale coordinatore non è quella di fare domande a personaggi della politica dal presente e/o passato imbarazzante (cosa che già di per se ha una sua utilità sociale visto che nessun giornalista "ufficiale" adempie a questo dovere); ma quella di promuovere conoscenza, confronto e libera informazione tra cittadini tramite gli agorà che hanno cadenza settimanale, Agorà che avvengono nelle piazze principali di Milano, con nulla osta della questura, dove ognuno può chiedere di intervenire al megafono e confrontarsi.

      Poi come tu critichi chi sta alla tastiera a casa ad emulare virtualmente questi contestatori che come vedi riescono ad essere anche propositivi, allo stesso modo mi rende triste leggere articoli di critica a gente che nel loro piccolo e a loro modo provano a migliorare il mondo dove vivono soprattutto se scritte da gente che magari non ha fatto mai un nulla in tal senso.

      Dario


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