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 Home page > Tribuna Libera > C’è stato il Colpo di Stato denunciato da Varoufakis?

C’è stato il Colpo di Stato denunciato da Varoufakis?

Varoufakis ha parlato di "colpo di stato" fatto con le armi economiche, un golpe simile a quello dei colonelli del 1967. Non ci sono i carri armati, ci sono le banche. E' vero?

Subito dopo la vittoria di Syriza, la Bce ha privato il governo greco delle sue principali linee di credito e posto un limite finanziario operativo alle banche elleniche, che non aveva imposto durante il governo Samaras.

La banca ha escluso i bond ellenici dai titoli che potevano essere usati dalla banche greche, costretto queste a dipendere dalla liquidità di emergenza fornita dall’istituto, e stabilito un tetto ai titoli di stato acquisibili dalle banche greche. 

Queste operazioni configurano un processo di destabilizzazione finanziaria della Grecia, portato avanti dalla banca centrale europea? E questo può farci ritenere che il sistema di potere finanziario, che regge l’Europa, ha cercato, e cerca di sostituire il governo Tsipras, con un governo di unità nazionale più moderato?

In queste condizioni di dipendenza dalla Bce, e dalle sue decisioni sulla liquidità di emergenza, la Grecia, già devastata dalle ricette della Troika, è arrivata alla trattativa.

E’ quello che voleva questo organismo: un paese in coma, attaccato alla bombola di ossigeno della banca centrale europea, e come tale esposto ad ogni ricatto che puntualmente è arrivato: riforme in cambio di soldi. Ritorna la troika con i suoi poteri invasivi sulle decisioni del governo greco.

La Troika si presenta alla trattativa con la veste del creditore, che non si cura della crescita e del dinamismo dell’economia degli stati debitori, ma solo di estrarre quanto più possibile ricchezze dalla loro economia.

La sua proposta ricalca per filo e per segno i precedenti memoranda che hanno distrutto la Grecia.

Ma non soddisfatta cancella la proposta greca per un incremento di tasse dei redditi più elevati, non considera la proposta Varoufakis di efficientare il controllo e la riscossione dell’evasione fiscale.

E questo perché la Troika non chiede riforme che sviluppino crescita e dinamismo economico dei paesi debitori ma “controriforme che mirano a ridurre il ruolo dello stato nell’economia e a imporre un singolo modello di politica economica in tutta Europa" (James K. Galbraith)

Potrà mai la Grecia crescere con queste riforme lacrime e sangue che la mantengono ferma in una spirale recessiva?

Non c’era altra via, un’alternativa per risolvere il problema greco? Si poteva tagliare il debito, ma questo è un argomento tabù anche se il più conveniente per tutti anche anche per i creditori.

Le decisioni dell’Eurosummit non hanno niente di economico, ma sono tutte politiche, non dirette a far pagare i debiti con la crescita, ma con la riduzione dei diritti sociali e con le privatizzazioni.

L’obiettivo non è rendere la Grecia autonoma dai debiti e dai finanziamenti della BCE, l’obiettivo è tenere la Grecia in una posizione di dipendenza dall'ossigeno della Troika.

Per questo concedono un debito impagabile, non restituibile.

Dunque le istituzioni europee: hanno ricattato una democrazia, hanno subordinato i prestiti all’adozione di una ricetta Trioka già fallita?

Hanno condizionato, con spot dei leader politici e dei rappresentanti delle istituzioni una campagna referendaria?

Hanno cercato di far cadere il governo riducendo i finanziamenti alla banche greche, provocandone la chiusura e con essa tensione e panico tra la gente?

Vogliono mantenere la Grecia in perenne situazione debitoria e quindi in posizione di dipendenza economica dalla Bce dalla politica all’Eurogruppo?

E se tutto ciò è vero, non solo di colpo di stato dobbiamo parlare, ma di fascismo finanziario in Europa. 

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