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C’è chi dice no

 Due castellammaresi chiedono di sciogliere il vincolo del battesimo!

Non è certo il primo caso di abiura che si presenta, in cui due cittadini italiani chiedono formalmente di sciogliere i vincoli che li lega alla Chiesa Cattolica, anche se quando accade la notizia non viene pubblicizzata per oscuri motivi. Altri due casi analoghi a quello che vi stiamo presentando, difatti, sono accaduti quest’anno proprio nel nostro stivale. Nonostante la mancanza di informazione in merito allo scioglimento del battesimo la cosa è davvero fattibile e due castellammaresi hanno voluto dimostrarlo, superando una nuova frontiera ancora anomala ed inusuale per il sud Italia. Si tratta di Fabio Barbera e Cecilia Filippazzi originaria di Roma che, semplicemente presentando un documento alla propria parrocchia di appartenenza dove sono stati sottoposti a battesimo quando erano ancora troppo piccoli per prendere una decisione in merito, hanno espresso il desiderio di sciogliere il vincolo del battesimo, avvenuto per volontà di terzi e quindi non richiesto dai due soggetti. Lo scioglimento è avvenuto tramite richiesta scritta di rettifica del dato tramite annotazione sul registro dei battezzati, riconoscendo così l’inequivocabile volontà di non essere più considerato aderente alla confessione religiosa denominata “Chiesa cattolica apostolica romana”. Naturalmente la richiesta presenta anche la possibilità, nel caso di mancato o inidoneo riscontro all’istanza, di rivolgersi all’autorità giudiziaria o di presentare ricorso al Garante per la protezione dei dati personali. Esiste in Italia un’associazione denominata "Unione degli atei e degli agnostici razionalisti" che aiuta attraverso informazioni dettagliatissime pubblicate sul sito www.uaar.it coloro i quali vogliono affrontare la pratica dello sbattezzo. All’associazione hanno aderito numerosi scienziati tra le quali è annoverata Margherita Hack e umoristi del calibro di Sergio Staino. 

 

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