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Brindisi: esplode una bomba davanti ad una scuola. Una studentessa morta e diversi feriti

Sarebbero 2 gli ordigni esplosi questa mattina davanti all'Istituto professionale 'Morvillo Falcone' di Brindisi. Non erano nascosti in un cassonetto, come precedentemente detto, ma si trovavano proprio sul muretto, anche se le notizie sono blindate o comunque ancora incerte. Nessuno riesce a spiegarsi l’atto. 

Mentre Cataldo Motta, della DDA di Lecce, sta arrivando sul luogo del delitto insieme ai dirigenti dello SCO, molte le ipotesi, molte le coincidenze, come afferma il sindaco della città. Una tra tutte è quella del nome dell’istituto “Morvillo Falcone”, per i quali si sta avvicinando il ventennale della strage, il 23 maggio 1992,che li fece tacere per sempre. 

L'esplosione è avvenuta in via Galanti, non lontano dal tribunale e, oggi a Brindisi è atteso l'arrivo della Carovana antimafia. Simbolismi agghiaccianti che potrebbero aver animato la mente perversa di chi ha orchestrato l'attentato. Eppure adesso, mentre i genitori accorsi sono distrutti come i ragazzi dai volti rigati dalle lacrime e gli occhi pieni di disperazione, tristezza e speranza si mescolano sul luogo del delitto. 


Tristezza perché s’è appreso che una ragazza di soli 16 anni non ce l’ha fatta. Speranza, per l’altra studentessa che sta lottando tra la vita e la morte dopo aver subito un delicatissimo intervento per le gravi ustioni riportate. Uniti a dolore dei familiari tutti quelli che hanno appreso o apprendono adesso la notizia. 

L'ex ministro della Pubblica istruzione, Beppe Fioroni, sollecita «una risposta coesa nella lotta al terrore» dopo «l'atto ignobile» compiuto alla scuola di Brindisi. «Lascia sconcertati e profondamente addolorati - ha detto Fioroni - il gravissimo attentato davanti l'Istituto professionale Morvillo-Falcone a Brindisi. Più studenti feriti, una morta e una in gravi condizioni». 

«Colpire gli studenti e la scuola - ha proseguito l'ex ministro - è un atto ignobile, vergognoso, contro il quale occorre una straordinaria risposta coesa nella lotta al terrore. Occorre una indignazione delle coscienze che parta dai nostri giovani e dalla scuola italiana, che nei momenti difficili hanno sempre rappresentato il cemento di unità del Paese, una risposta che richiami tutti al fatto che nel dramma della crisi economica c'è posto per la speranza e non ce ne è alcuno per la violenza e il terrore che verranno rapidamente repressi e fermati». 

E nel frattempo è stato rinviato l'incontro previsto per questa mattina alle 11 alla prefettura di Caserta tra il prefetto Carmela Pagano, il Vice Capo della Polizia di Stato Francesco Cirillo e i vertici provinciali dell'autorità giudiziaria e delle Forze dell'ordine. Ne dà notizia l'ufficio di gabinetto del Palazzo del Governo: l'alto funzionario della Polizia, è stato reso noto, si è infatti recato in Puglia per seguire da vicino la drammatica situazione. Il summit era stato organizzato per dare l'avvio al progetto 'Ma.Cr.O.' promosso dal ministero dell'Interno nel quadro dell'attività di contrasto alla criminalità organizzata.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Sandro kensan (---.---.---.241) 19 maggio 2012 13:13
    Sandro kensan

    Io me l’attendevo, le stragi compiute in passato contro la gente semplice si riaffacciano, siamo alla vigilia del voto e Beppe Grillo (il populista) minaccia di destabilizzare il sistema ed è indicato dai sondaggi oltre il 15% (anche il 20%) dei votanti:

    Nel corso degli anni molte indagini della magistratura hanno cercato di ricercare la matrice di diversi attentati e di episodi di stragismo nel terrorismo di destra e nell’idea che il movente di tali efferati crimini dovesse essere ricercata nell’idea che, per quegli stessi movimenti, l’Italia non potesse essere governata da un sistema democratico e che lo stesso avrebbe dovuto essere sostituito da uno autoritario. Questi i più rilevanti episodi, dal 1969 al 1980.

    • Bombe del 25 aprile 1969: il 25 aprile 1969 una bomba esplode a Milano provocando 6 feriti e una seconda bomba viene ritrovata inesplosa. Alcuni considerano questo episodio l’inizio della strategia della tensione.
    • Strage di Piazza Fontana: il 12 dicembre 1969 una bomba esplode a Milano uccidendo 17 persone.
    • Strage di Gioia Tauro: il 22 luglio 1970 il procurato deragliamento del Treno del Sole uccide 6 persone.
    • Strage di Peteano: il 31 maggio 1972 a Peteano di Sagrado militanti di Ordine Nuovo uccidono 3 carabinieri.
    • Strage della Questura di Milano: il 17 maggio 1973 un attentato messo in atto da Gianfranco Bertoli provoca 4 morti e 52 feriti.
    • Strage di Piazza della Loggia: il 28 maggio 1974 una bomba esplode a Brescia uccidendo 8 persone.
    • Strage dell’Italicus: il 4 agosto 1974 una bomba ad alto potenziale esplode sul treno Italicus provocando 12 morti e 48 feriti.
    La strage di Bologna

    L’unica strage che abbia però portato a condanne di estremisti gravitanti negli ambienti dell’eversione nera è quella della Stazione di Bologna del 2 agosto 1980, che contò ben 85 morti.

    Da tempo il Partito Radicale e numerosi esponenti politici di estrazione trasversale richiedono l’apertura del processo, a causa delle molte incongruenze registrate e della scarsa attendibilità di alcuni testimoni, alcuni dei quali pluricondannati per reati gravissimi come Angelo Izzo, autore del massacro del Circeo.

    La commissione d’inchiesta parlamentare sulle stragi si è occupata a lungo del fenomeno stragistico, con particolare attenzione ai depistaggi messi in atto dai corpi dello Stato. Questo in quanto si ritengono possibili azioni di sviamento delle indagini giudiziarie, tesi non solo a coprire i veri responsabili degli attentati, ma molto spesso ad indirizzare le indagini su piste fasulle in modo da inficiare e rendere vana l’inchiesta stessa. Tali depistaggi sono ritenuti essere vere e proprie azioni scientifiche messe in atto dai servizi segreti (soprattutto militari, con il SID prima ed il SISMI poi), presenti in tutte le stragi, da piazza Fontana a Peteano, da Brescia all’Italicus, fino al massacro alla stazione di Bologna.


  • Di Enrico Emilitri (---.---.---.68) 19 maggio 2012 14:02
    Enrico Emilitri

    Pur con estrema riluttanza (personalmente sono contro la pena di morte, ma - come recita un vecchio adagio - "A mali estremi, estremi rimedi!") debbo dire che, per quanto sia a favore della democrazia garantista, contro persone o organizzazioni criminali senza finalità di ribellione o sollevazione sociale o popolare contro la tirannia del capitale o i ceti dominanti che affamano il popolo ci vuole la legge marziale. LA MALAVITA ORGANIZZATA NON RAPPRESENTA IL POPOLO, LO STATO E LE ISTITUIZONI SÌ, E QUANDO NON FUNZIONANO SI POSSONO SEMPRE CAMBIARE, MENTRE LA MALAVITA ORGANIZZATA LA DEMOCRAZIA IN QUANTO TALE NON SA NEPPURE COS’È! QUINDI NO ALLA MAFIA E A TUTTE LE MALAVITE, SÌ ALLA DEMOCRAZIA (pur con tutti i suoi difetti).

    • Di Sandro kensan (---.---.---.218) 19 maggio 2012 15:45
      Sandro kensan

      Io non penso che la Mafia c’entri. Penso invece che centri quello che hai espresso tu ovvero legge marziale, pena di morte, militarizzazione del territorio e della politica, rinuncia della democrazia in nome della sicurezza, maggiori poteri alla polizia, all’esercito e ai servizi segreti, divieto di manifestazioni, ecc, ecc. L’obiettivo è quello, è chiaro.

  • Di Sandro kensan (---.---.---.218) 19 maggio 2012 15:41
    Sandro kensan

    Scrive Beppe Grillo:

    Cui Prodest?

    Istituto Morvillo-Falcone, Brindisi. Una bomba formata da tre bombole di gas esplode. Una ragazzina morta, una gravissima, altri sei studenti feriti. Oggi, nel ventennale della strage di Capaci, a Brindisi era attesa una carovana anti-mafia proveniente da Roma. Coincidenze? Io ho smesso di crederci da tempo, da quando ho visto da bambino per la prima volta Andreotti in televisione. Ancora una volta non siamo stati in grado di proteggere i nostri ragazzi. Gli italiani lo pensano e io lo dico: da tempo ci si aspettava una bomba come questa, era nell’aria elettrica come prima di un temporale. Le indagini ci diranno chi sono i colpevoli. La prima pista è quella della criminalità organizzata. Io spero che siano trovati i delinquenti che l’hanno collocata e i mandanti. Soprattutto i mandanti. Le stragi, e questa poteva esserlo se l’esplosione fosse avvenuta pochi minuti più tardi con l’arrivo di altri pullman di studenti, in Italia hanno sempre avuto colpevoli, ma non mandanti. Da piazza Fontana, alla stazione di Bologna, a piazza della Loggia, a Capaci, a via D’Amelio. Gli Spatuzza sono in galera, ma chi li ordinò è ancora a piede libero. Questa bomba ricorre in un periodo storico molto simile a quello del ’92/’93. Furono le bombe del Pac di Milano, dei Georgofili a Firenze allora a precipitarci in un ventennio infame di cui stiamo pagando le conseguenze e a impedire ogni cambiamento. Spero che Brindisi, che segue l’attentato a Adinolfi a Genova, non sia l’inizio di una militarizzazione del territorio, di leggi speciali, di neo terroristi e di depistaggi. Cui prodest questo attentato? Alla criminalità brindisina il cui territorio sarà controllato da tutti corpi di Polizia per mesi? Alla mafia siciliana che si vendica così della commemorazione della morte di Falcone? Cui prodest la morte di una ragazza che andava a scuola?

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