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 Home page > Attualità > Politica > Bocca e Pansa sul terrorismo: idee e confronti sempre aperti

Bocca e Pansa sul terrorismo: idee e confronti sempre aperti

Sto leggendo il libro di Giampaolo Pansa “Carta straccia”, trovandolo molto interessante e attualissimo per il momento politico che viviamo e per le ripercussioni a livello sociale.

Trovo un passaggio del libro inerente al dibattito tenutosi nelle redazioni di Repubblica tra Bocca e Pansa, allora giornalisti per il direttore Scalfari, interessante. Si parlò di terrorismo, di matrici politiche e non dei motivi per cui allora i giovani si buttavano alle armi.

Pansa era diverso dall’idea di Bocca circa le cause. Egli diceva che i giovani erano stufi dello Stato ladrone e cercavano la rivoluzione nella campagna di lotta, per rivendicare un diritto negato, dallo Stato traditore, che era la Democrazia sociale. Pansa dalla sua diceva che erano criminali che avevano dalla loro ideologie di sinistra armata e che non avevano alcun diritto di sentirsi i nuovi liberatori delle libertà negate.

Una cosa cero allora aveva ragione Bocca. Lo scontro sociale aveva dalla sua una ragione che andava ritrovata anche nelle fabbriche, cantieri di insurrezione ideologica contro i padroni e contro chi aveva dalla sua il potere decisionale. Attualmente, in un momento di tecnici al governo e di indubbia pressione economica e fiscale sugli italiani, sarebbe interessante sapere da Bocca (scomparso da poco), la sua visione futura sull’Italia odierna.

Se insomma si rischia un ritorno agli scontri di piazza che sfociarono anche nel terrorismo che andava a colpire chi, lo Stato, decideva politiche sociali molto dure. Se andiamo ad esaminare le scelte di governo e i malumori serpeggianti nella nostra penisola, bene, ci rendiamo conto che rischi ci sono e esistono anche derive terroristiche in atto.

Gli episodi di equitalia possono dimostrarsi atti iniziali di teoremi violenti che potrebbero innescare micidiali bombe a orologeria. Certo, il terrorismo rosso estremo, ma anche quello nero, si è molto ridotto e riducendosi ha forse fatto dimenticare che in Italia vi sono sempre sostenitori dell’una e dell’altra parte purtroppo.

Il mixer riforme sociali (con la coopartecipazione dei sindacati), ha alzato i malumori e, anche se in forme diverse, ha fatto nascere fenomeni violenti. Oggi forse, il terrorismo è l’azione singola mirata ai simboli del capitalismo, l’attacco mediatico di gruppi anarchici in concomitanza di dimostrazioni di piazza, ecc. Differenza non da poco rispetto al passato, ma pur sempre pericolosa.

Se avessi la possibilità di sentire Pansa e Bocca (sic), domanderei loro una cosa semplice semplice: "Esiste un prossimo bersaglio reale, oppure il terrorismo è finito con la fine dei partiti inborghesitisi (specialmente quelli di sinistra) e non più simboli distorti di azioni mirate?

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