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Blues: Louis Armstrong non conosceva la sua data di nascita, ma sapeva far sognare

Un uomo che non aveva ben chiaro il suo anno di nascita e nemmeno il suo compleanno, che festeggiava, per compromesso, il quattro di luglio.
Inizia a muovere i primi passi nel mondo della musica come suoantore di cornetta ed avanza, implacabalie come uno dei migliori jazzisti di sempre, uno dei migliori trombettisti e cantanti.

Suona davvero con tutti, da Dizzie Gillespie a Duke Ellington, e passa diverse volte anche in Italia. Un inedito, che non avevo mai sentito e vi propongo, è proprio Louis Armstrong che canta in una specie di italiano al festival di San Remo. L’edizione del Festival di San Remo del 1968 fu caratterizzato infatti dai Maestri del jazz: Lionel Hampton e Louis Armstrong. Hampton col suo vibrafono rieseguì le melodie delle canzoni in gara, senza entrare in gara. Invece Louis Armstrong cantò la canzone a modo suo "Mi va di cantare" partecipando alla gara Canora...

Ciao, stasera son qui mi va di cantare perchè sei con me ciao, stasera con te mi sento felice, felice perché bambina tu più bella che mai ricordi l’amore che c’era tra noi bambina sì rimani qui con me stasera amore la serenata ti farò bambina senti come ride il cuor vicino a te, felice perché, i love you amore. Tu, più bella che mai ricordi l’amore che c’era tra noi bambina sì rimani qui con me stasera amore la serenata ti farò bambina senti come ride il cuor vicino a te, felice perché, i love you amore. Ciao!


Non posso però permettermi di parlare così poco di Lui, che scrivo con una elle maiuscola proprio perchè si tratta di un Dio, terreno, ma trascendentale. Un’icona inverosimile, che riusciva ad attrarre i bianchi senza offendere i neri (cosa quasi incredibile per i tempi). Forse proprio perchè il suo sorriso era per tutti, perchè riusciva a stabilire un rapporto unico con il pubblico, forse perchè raramente parlava di politica (solo una volta dichiaratamente sparò a zero su Nixon), forse perchè preferiva che i suoi ideali privati rimanessero in un dietro le quinte che aveva creato, nel quale finanziava silenziosamente tutti i maggiori attivisti neri. Al pubblico dava la sua voce e la sua tromba, suonare era per lui evocare immagini del passato, così che ogni singola nota, anche se sempre la stessa, vibrava in maniera differente, suscitando visioni differenti, anime del passato, luoghi o semplicemente pensieri. Tuttavia, per non lasciarvi con "solo" la sua memorabile voce di compagnia, un esempio di come un uomo che ignora la sua data di nascita possa conoscere benissimo le regole da sovvertire nel jazz e renderlo grande. Con una sola tromba un uomo può davvero cambiare il mondo, far riflettere e pensare. Ma solo se dentro a quello strumento c’è un’anima. E qui, non dubitate, c’è.

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