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Blim blum blam e la crisi se ne va! (solo nel mondo dei sogni….)

 

 L’attuale situazione economica viene affrontata con troppo poco slancio e poca preoccupazione in tutta Europa. Ora è sicuramente corretto non alimentare inutili se non dannosi allarmismi ma affrontare un tornado come se fosse un piccolo venticello è ancor più pericoloso.

In situazioni “estreme” come quella attuale i governi Nazionali dovrebbero coordinarsi e adottare politiche stataliste comuni. Onde evitare che la crisi degeneri in qualcosa di spaventoso è necessario che le istituzioni centrali spingano all’aumento della spesa pubblica, e non ad insensati tagli sulla forza lavoro, per rilanciare l’economia.

Il New Deal dovrebbe insegnarci pur qualcosa, in queste difficilissime situazioni la via da prendere è quella dell’apertura di tutti i canteri necessari per la realizzazione della grandi opere infrastrutturali che servono  ai singoli Stati in modo da far attivare il mercato trainante dell’edilizia. Sempre in queste circostanza i Governi Nazionali dovrebbero incentivare in ogni modo l’assunzione di personale negli organi stessi dello Stato che si trovino sotto organico, nel caso dell’Italia le forze dell’ordine in genere ed i vigili del fuoco.

L’economia reale sarà travolta da uno scossone senza precedenti a cui è necessario prepararsi per tempo e adeguatamente  se non si vorrà essere spazzati via. L’Unione Europea sembra aver preso troppo alla leggera le conseguenze della presente crisi finanziaria adagiandosi sulla pericolosa certezza che il peggio debba colpire gli USA lasciando la UE relativamente protetta dall’occhio del ciclone. Mai convinzione fu più dannosa poiché la percezione di una relativa “immunità” dalla crisi più profonda può portare al tracollo.

Le misure prese da tutti gli stati dell’Unione Europea per fronteggiare la crisi che travolgerà l’economia reale sono inadeguate e la portata della crisi stessa è sottostimata. È necessario fare molto di più per assorbire il duro colpo che ci aspetta e smorzare l’eccesso di “ottimismo” sulle stime per il 2009. Solo misurando con precisione la portata dello scossone che in arrivo sarà possibile fronteggiare il pericolo e istituire un sistema “anticiclico” efficace. 

Il modo migliore per perdere una battaglia è sottovalutare l’avversario, la Storia ce lo insegna chiaramente, facciamone tesoro. 

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