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BibliPaganica - per non rimanere prigionieri del terremoto

Un progetto di una biblioteca per bambini e ragazzi e un presidio informativo permanente sulla ricostruzione dopo il sisma del 6 aprile. Sta avvenendo a Paganica, frazione de L’Aquila. Un’iniziativa nata dal basso che ha bisogno della partecipazione di tutti.

A volte capitano una serie di coincidenze e di incroci, di storie e di persone che potremmo definire, nel loro agire insieme, “il frutto della magia della società civile”. Perché quando sono le persone e non le organizzazioni, quando sono le teste, le braccia e i cuori a mettersi insieme, senza diffidenze, di slancio, le cose a volte “magicamente” si incastrano e tutto prende forma e sostanza. 
È necessario raccontarla bene questa storia per poi spiegare cosa è avvenuto e sta avvenendo. Fin dall’inizio. È una mattina di fine aprile sull’autostrada Avezzano – L’Aquila.

Due non più giovani, barbuti, assonnati cronisti stanno tornando per l’ennesima volta a L’Aquila per fare il proprio lavoro, per raccontare il dopo terremoto. Squilla un telefonino. È un lavoratore portuale genovese, un camallo, che uno dei due cronisti conosce da tempo e che chiede al giornalista se sa a chi rivolgersi per dare aiuto (grazie alla propria capacità di lavoro e alle proprie braccia) alle popolazioni terremotate perché c’è un gruppo di portuali che, nonostante la propria volontà di partire fin dalle prime ore dopo il sisma, è stato bloccato dai mille laccioli burocratici tessuti dalla Protezione civile, anche giustamente. «Sento un po’ di gente in giro e ti faccio sapere», chiude la telefonata il giornalista. Poi, dopo qualche minuto dopo aver parlato con il proprio collega, gli torna in mente una discussione analoga di qualche giorno prima: una persona in contatto con alcuni imprenditori che stava cercando un progetto concreto dove indirizzare dei fondi senza farli svanire nel pentolone dei mille conti correnti etc etc. Altra telefonata: «Ma tu ci staresti a cercare dei soldi per una biblioteca per bambini a Paganica, una frazione a pochi minuti da Onna?».

 
La risposta è secca: «Si». È iniziata così questa storia, nel tempo fra due gallerie di autostrada.
 Ora è stata individuato un luogo e un partner locale (la polisportiva di Rugby di Paganica), un’amministrazione attenta (la delegazione di Paganica del comune de L’Aquila), una struttura e un imprenditore che costruisce biostrutture. E poi i camalli, la redazione di Site.it. e poi Antimafia duemilia, EcoTv, Libera Informazione, Dazebao, Terra, la redazione di Report, la casa editrice Socialmente e altri ancora che si stanno unendo. E poi il gruppo di imprenditori e alcuni singoli. Tutti interessati secondo le proprie modalità affinché questo piccolo progetto vada in porto. Una biblioteca per bambini, attrezzata, funzionante e soprattutto “non provvisoria” nel territorio di Paganica.
 E non solo. All’interno della piccola struttura verrà anche posta una “redazione”, un piccolo polo di appoggio informativo per giornalisti e testate indipendenti al fine di monitorare la ricostruzione, e un ciclostile professionale per rendere autonome le comunità locali per quanto riguarda la produzione di informazione nei campi e nelle aree provvisorie durante la ricostruzione. Un presidio di “legalità civile” permanente. Una piccola cosa. Ma oggi, molto.

Ora questo progetto è pienamente operativo. Siamo in corsa. Per saperne di più e per parteciparvi basta andare al sito del Progetto BibliPaganica

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